AVVISO
Volevo avvisarvi che ho appena pubblicato il secondo capitolo dell'altra mia storia "L'ombra della madre", se vi va andate a recuperarlo❤️
Detto questo ormai siamo agli sgoccioli e non manca così tanto alla fine di questa storia.
Vi ringrazio ancora per tutto il supporto che mi avete dato🥰❤️Da quel giorno, il rapporto tra me e Lawan si era fatto sempre più teso, ci parlavamo a malapena e nonostante dividessimo la stessa camera e persino lo stesso letto, cercavamo ogni modo possibile per evitarci.
Erano trascorsi solamente 2 giorni, anche se a me erano sembrati degli anni.
Certo il posto era un sogno e mi divertivo a stare con i miei amici e persino il tailandese avevo notato che stava cominciando ad ambientarsi e parlava sempre più spesso con Mark, Gabriel e Daniel.
Le cose in un modo o nell'altro stavano andando avanti anche se non esattamente nel modo in cui speravo.
Le parole di Max continuavano a rimbombarmi nelle testa, sebbene lui non aveva più accennato a quell'argomento ne si si fosse comportato in modo strano con me, ma ora che sapevo così provava nei miei confronti, una parte di me si sentiva a disagio a stargli accanto.
Non sapevo come comportarmi con lui, ne con Lawan, non sapevo più niente e stavo andando letteralmente fuori di testa.Dopo aver trascorso l'intera giornata al mare e aver cenato in un ristorantino sul lungo mare con piatti a base di pesce fresco che tutti abbiamo apprezzato molto, siamo tornati alla villa.
-amori miei-sistematevi tutti per terra sul tappeto formando un cerchio, io arrivo subito-ci ordina il proprietario di casa, facendo un ghigno e sparendo dal salotto con il suo inseparabile migliore amico.
-cosa avrà in mente?-mi chiede Max, sistemandosi alla mia destra, mentre alla mia sinistra si accomoda Ryan, seguito da James e da Mark che continuava a confabulare qualcosa con quest'ultimo, ridendo.
Da quando hanno fatto pace, quei due passano molto tempo insieme a parlare e scherzare tra loro e questo mi fa molto piacere, soprattutto perché al mio migliore amico non sembra dare fastidio, anzi si potrebbe dire il contrario.
-non ne ho idea- faccio spallucce.
-e voi perché ridete?- chiede Ryan al suo fidanzato con semplice curiosità.
-non pensare male - si giustifica Mark- parlavamo di Gabriel e Daniel, sembrano due gemelli siamesi, da quando sono qui non si sono mai staccati un attimo-
-in realtà è quello che abbiamo notato un po' tutti- si intromette Max- quello che è certo secondo me, è che provano qualcosa l'uno per l'altro.
-giá-dice Ryan ad alta voce- comunque puoi stare tranquillo, non ho paura che mi rubi il ragazzo- lancia un occhiataccia a Mark.
-non lo penso- si discolpa quest'ultimo- è solo che dopo tutto quello che è successo non voglio che pensi male di me. Mi sono scusato con James, ma non l'ho ancora fatto con te: mi dispiace per come mi sono comportato Ryan. Ero stupido e intrappolato in un amore a senso unico e col sennò di adesso, mi vergogno tremendamente di tutto ciò che vi ho fatto passare ad entrambi. Spero che potrai perdonarmi e grazie per aver dato la possibilità a me e James di essere qui..lo so che è merito tuo e.. grazie davvero-
Rimaniamo tutti sbalorditi per il monologo di Mark e io non riesco a trattenere un sorriso. È proprio vero che tutto è bene ciò che finisce bene, almeno nella vita degli altri, nella mia purtroppo c'è molta strada da fare ancora.
Il mio migliore amico rivolge un sorriso al suo ex rivale- non sarei qui se non ti avessi perdonato, ma accetto comunque le tue scuse. Lasciamoci il passato alle spalle e ricominciando da capo, ti va?-gli tende la mano.
-con piacere- gliela stringe quest'ultimo con affetto.-detesto interrompere questo bellissimo quadretto, ma le star sono arrivate- saltella il rosa felice, sventolandoci in faccia una bottiglia di plastica vuota e molti bicchieri ricolmi probabilmente di alcool.
-oggi giochiamo al gioco della bottiglia- annuncia Daniel, sistemandosi sul tappeto, mentre Gabriel si appoggia a lui e allunga il braccio per posizionare la bottiglia al centro.
-io passo- esclamo, cercando di svignarmela.
Avevo già abbastanza casini per crearne di nuovi ed ero sicuro che quel maledetto gioco ne avrebbe tirati fuori fin troppi!
-e no tesoro, giochiamo tutti, siediti- mi fulmina con lo sguardo Gabriel.
-dai è solo un gioco- mi sorride rassicurante Max, convincendomi, ma solo perché non avevo voglia di dover sentire le loro lamentele per tutta la serata.
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Don't leave me alone
RomanceSteven McCain da quando ne ha memoria si è sempre sentito solo: si è sentito solo quando i suoi genitori lo ignoravano, trattandolo come un trofeo da sfoggiare, si è sentito solo quando si è accorto di essersi circondato solo di amicizie false e anc...