Capitolo 31

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1 mese dopo..

Sistemo meglio il cuscino e mi rannicchio ancora di più sotto la coperta posizionata sul mio corpo, mentre sono sul divano intento a guardare qualsiasi programma stupido che mi capiti a tiro in TV, da almeno 3 ore.
Ormai è questa la mia vita: mi sveglio la mattina, vado a lavorare e ritorno a casa come un automa per trascorrere le serate sdraiato a crogiolarmi nella mia tristezza.
Non esco più nemmeno nei weekend, nonostante i miei amici ci abbiamo provato più volte ad invitarmi a farlo, senza successo
Sono tutti preoccupati per me, lo leggo nei loro occhi ogni volta che mi guardano e notano il mio atteggiamento passivo e il mio volto trasandato e arrossato dalle troppe lacrime che verso ogni giorno.
Non riesco a tirarmi su e nemmeno ci provo, da quando Lawan se n'è andato, niente ha più senso.
Ogni volta che passo lo sguardo in qualsiasi angolo della casa, i ricordi ritornano come un macigno per farmi del male.
Rivedo il suo volto sorridente da quando mi sveglio a quando vado a dormire e mi sembra di sentire il suo profumo ovunque, in ogni persona che mi passa a fianco e che purtroppo mi rendo conto che non è lui.

Ma la parte più brutta è la mattina quando mi sveglio che per abitudine, cerco il suo corpo steso accanto al mio, per poi accorgermi puntualmente che lui non c'è più per poi scoppiare in lacrime come un bambino.
Non mi riconosco più, ormai sto diventando l'ombra di me stesso: mangio a malapena, perché ormai non riesco a mandare giù niente e ho smesso di fare sport, una delle cose che tanto amavo.
Se non fosse per Ryan che passa a casa mia almeno 2-3 volte a settimana, per assicurarsi che sono ancora vivo e per portarmi del cibo, non so come farei.
In questo momento della mia vita capisco quanto sono fortunato ad avere degli amici come loro, perché da quando ho smesso di uscire, spesso e volentieri non solo Ryan e James, ma l'intera compagnia trascorre il venerdì e il sabato sera da me, rinunciando a svagarsi e a divertirsi per non lasciarmi da solo.
E io vorrei ringraziarli con tutto il mio cuore, ma non riesco a fare altro che rimanere fermo come una statua in quei momenti, perso nei ricordi in cui Lawan era ancora qui e passava le serate a chiacchierare e a ridere con noi.

Ma invece non è così. Da quando è partito, non faccio altro che fissare il telefono e controllare i suoi account social, con la speranza che mi contatti, ma niente, il vuoto più assoluto. È come se fosse scomparso dalla faccia della terra e non si volesse più fare trovare.
Più volte ho avuto l'impulso di pigiare il pulsante verde della chiamata e di scrivergli, ma mi sono trattenuto, perché avevo paura, paura che non mi rispondesse, paura di scoprire che fosse andato avanti con la sua vita e che mi avesse dimenticato, paura che non tornasse più indietro.
Perché io in fondo ci speravano ancora nel suo ritorno, nonostante aggrapparsi a quella speranza faceva giorno per giorno sempre più male.

Oggi stranamente ho voglia di uscire, quando mi sono svegliato mi sono accorto che nonostante fosse febbraio, i raggi solari erano più caldi e le temperature si erano alzate.
Era da troppo tempo che non mettevo il naso fuori se non per lavorare, avevo bisogno di prendere un po' d'aria, fosse solo per rimanere perso nei miei pensieri, immaginando di essere ancora con Lawan.
Decisi di vestirmi velocemente indossando un paio di jeans e un maglione rosa che Lawan aveva dimenticato in valigia. Sapevo di essere patetico, perché nonostante non mi piacesse il rosa, l'idea di avere qualcosa di suo addosso mi faceva sentire stranamente protetto e non facevo altro che lavarla e indossarla continuamente ormai e oggi non faceva eccezione.
Aggiunsi solo il giubbotto e un paio di Nike ai piedi e mi diressi verso la mia meta.

Camminai per almeno 1 ora e mezza, era da tantissimo tempo che non facevo questo tragitto, era un posto che avevo scoperto anni fa e in cui ogni tanto mi piaceva venirci per stare in solitudine, quando non avevo voglia di andare nel mio amato Central Park.
Ormai sul marciapiede ero l'unico a camminare, era una strada in salita e pochi avevano il coraggio e la forza di fare il tragitto a piedi, ma io ne avevo davvero bisogno e nonostante non fossi più allenato, i miei muscoli si abituarono ben presto allo sforzo.
Arrivato in cima, mi fermai per prendere fiato e ammirare la meravigliosa vista che si stagliava di fronte a me: il passaggio della Grande Mela visto dall'alto.
Con gli occhi passai in rassegna ogni singolo edificio che da lontano apparivano quasi come dei puntini e che per un attimo mi fecero ricordare il panorama che avevo ammirato quando Lawan mi aveva portato al ristorante per il nostro primo appuntamento.
Sembrava passata un eternità, ma io mi ricordavo ancora ogni sua risata, ogni suo sorriso, ogni sua frase e il modo in cui mi faceva sentire dannatamente bene ogni volta che mi era vicino.

Don't leave me aloneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora