Dolor hic tibi proderit olim è una locuzione latina che significa letteralmente:
"un giorno questo dolore ti sarà utile."
▲▲▲Nevicava.
Non aveva visto un singolo fiocco di neve per tutta la prima metà del mese e proprio quel venerdì il cielo aveva deciso di scaricare su Tokyo la prima nevicata della stagione.Y/N aveva freddo: non tanto perché la temperatura era di zero gradi precisi, ma piuttosto per il fatto che era uscita dalla palestra senza curarsi di prendere neanche una delle sue cose, compresa la giacca.
Non sapeva bene come ci fosse arrivata a correre lungo il conosciuto viale del suo quartiere, fatto sta che sentiva ancora lacrime calde sgorgare copiosamente sul suo volto, che facevano a gara con la neve gelida per bagnare la sua pelle e farla tremare ad ogni passo.
Forse non erano tremiti di freddo, forse non era colpa della frizzante aria dicembrina se si sentiva un gran gelo addosso, come se il calore della felicità dell'intero pianeta fosse stata portata via da un essere malvagio, molto probabilmente il suo malessere era dovuto, perlopiù, a quello che era accaduto.Ogni respiro le provocava un nuovo singhiozzo, seguito dalla sensazione dolorosa di tanti piccoli spilli che le perforavano i polmoni, ogni passo era sfuocato dalla vista annebbiata di una nuova lacrima, ogni minuto che passava risentiva la voce di Kuroo nei timpani.
Cos'è, sei diventata la sua puttana, adesso?
Ed era una nuova, devastante, fitta al cuore.
Non aveva sentito nient'altro da quel momento, solo il battito cardiaco prima accelerato, poi più lento per qualche minuto nella metro, poi ancora veloce quando era sicura di potersi lasciare andare di nuovo senza che le lanciassero sguardi preoccupati o incuriositi.
Quel tamburo assordante nel petto si alternava al rimbombo della voce del capitano della Nekoma che la lacerava incessantemente, senza darle tempo di curare quella ferita profonda che, probabilmente, non sarebbe mai guarita del tutto.Era come rivivere la storia con Wakatoshi, anzi no, era molto peggio: lei non aveva mai amato Ushijima, da entrambe le parti c'era sempre e solo stata superficiale attrazione fisica, mentre Kuroo era stato il primo di cui si fosse innamorata.
I suoi pensieri si scavalcavano l'un l'altro nel tentativo di giungere per primi alla ragione e trovare una risposta, era un susseguirsi di domande che la trafiggevano da parte a parte come una pioggia di frecce acuminate.
Si chiedeva come avrebbe fatto ad amare qualcun altro dopo essere stata ferita in quel modo, si domandava come avesse potuto spingersi tanto oltre, Kuroo, dopo quello che erano stati, sempre che per lui fossero mai stati qualcosa, si interrogava su come si sarebbe dovuta comportare da ora in poi e se l'avrebbe mai superata.
Ora come ora, se pensava al perdono, la testa le faceva male, lo stomaco le si contorceva e il cuore sembrava sul punto di scoppiare.
Non poteva perdonarlo.Quando giunse di fronte alla porta in legno bianco della sua abitazione era ormai zuppa come se si fosse divertita a tuffarsi in una delle tante fontane ghiacciate della città, le punte delle dita erano così pallide da sembrare sul punto di diventare trasparenti come quelle di un fantasma.
Suonò il campanello, sperando che suo padre fosse in casa e non lo fosse contemporaneamente: da una parte rimanere ancora un po' là fuori con solo la tuta della Nekoma addosso avrebbe significato morire congelata, dall'altra non aveva alcuna intenzione di dare spiegazioni riguardo i suoi occhi gonfi.
«Y/N-chan?»
Il signor Sawamura doveva essere rincasato da poco, indossava ancora la cravatta e la giacca elegante, come era solito fare per le riunioni più importanti.
Y/N sulla soglia della porta era l'ultima cosa che si sarebbe aspettato di vedere quel pomeriggio: era raro che tornasse così presto dagli allenamenti, soprattutto il venerdì.
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Omnia vincit amor [BokutoxReader]
Fiksi PenggemarLui era come il sole: splendente, raggiante, sincero. Lei era l'oscurità: ingannevole, incerta, inafferrabile. Un passato fatto di parole non dette, l'abitudine di chiudersi in sé stessa l'aveva portata ad essere diffidente e schiva. Solo lui può ri...