Venerdì, 16 Ottobre 1964«Ne è valsa davvero la pena?»
Il prigioniero sputa saliva mista a sangue sul pavimento già imbrattato di gocce rosse ridotte a grumi coagulati.
«Temo tu debba essere più specifico nelle tue richieste.»
L'uomo di fronte a lui si sbottona i polsini della camicia e inizia a risvoltarsi la manica fino al gomito.
«Tentare di uccidere una ragazza per i tuoi ideali nazisti e poi ritrovarti qui. Sono curioso, ne è valsa la pena?»
Altro sangue schizza sulle pareti quando il pugno di Rokeshova sbatte nuovamente sulla faccia di Schwartz.
«Trovo estremamente esilerante.. Come voi sovietici proviate repulsione per i nazisti, quando siamo stati noi a creare l'Hydra. Pensi che siccome uno stupido capo di stato abbia perso una guerra, possiate considerarvi migliori di noi?»
Il dottore scoppia in una risata malata, sfoderando una fila di denti completamente coperti di sangue.
«Noi abbiamo creato l'Hydra, noi siamo il mostro a più teste. Pensi che Teschio Rosso sia davvero morto? Pensi che volesse limitarsi a degli imbecilli ideali hitleriani? Eccoti il suo operato: me, te, chiunque in questo posto e Karpov! Sì, so che sei oltre quel vetro, generale. Perché non vieni fuori? Ho due cosette da dirti.»
Rokeshova lo afferra per i capelli e lo strattona bruscamente fino a fargli rovesciare la testa.
«Non farneticare su ideali, crucco. Sei qui per altri motivi e ti conviene rispondere alle mie domande.»
«Perché? Perché dovrei? Non puoi farmi nulla, Rokeshova, dovranno comunque processarmi. Chi avete chiamato, mh? L'Alto Consiglio al contemplo?»
Il dottore soffoca una risatina stridula tra i denti.
«Lo SHIELD, magari? Poveri idioti.. Così ciechi nella vostra grandezza da non vedere una cosa tanto piccola. Che ne dici se parlassi loro del nostro primo progetto per il Soldato d'inverno, Vasily?»
Mio padre si irrigidisce al mio fianco.
«Resta qui.»
Apre una porticciola sul lato ed entra nella cella.
«Ooh, ecco. Ecco come farti uscire dalla tua tana. Basta infilare un po' di fumo nel buco e la serpe salta subito fuori.»
Il generale ridacchia e da qualche pacca sulla spalla del dottore mentre gli gira intorno.
«Sigfrid, noi siamo amici da molto tempo. Davvero tanto. Voglio sapere perché uno dei miei amici più cari abbia tentato di ammazzare la mia unica figlia.»
«Oh buon Dio, Karpov.»
Continua il dottore, ridendo come se fosse impazzito.
«Sappiamo entrambi perché tieni così tanto a lei. Le hai detto di sua madre?»
La mano di Vasily è fulminea nel puntargli una pistola sotto la gola, diretta verso l'alto. Il proiettile gli avrebbe perforato il cranio da parte a parte.
«Ooh.. È anche lei oltre quel vetro, vero? Ciao, piccola Rose. Mi dispiace per la scorsa notte, nulla di personale.»
«Ti conviene scegliere con cautela le tue parole, Schwartz.»
«Aah, voi russi con le vostre minacce. So che devi tenermi vivo fino al processo, Karpov, non ho paura di..»
Il colpo trapassa la mano di Schwartz, lasciandoci un buco sul quale non resto troppo a lungo con lo sguardo. Un urlo di dolore riempie la stanza.
«Se mi conosci, amico mio, dovresti anche sapere che non ho molta fede nei processi. È mia figlia, dimmi perché volevi spararle e chi ti ha aiutato a rubare quel libro.»
Il dottore digrigna i denti e guarda verso l'alto con odio puro negli occhi.
«La tua adorata figlioletta se la fa con il tuo soldato.»
Mio padre si mette a ridere.
«Tutto qui? Hai tentato di ammazzarmela perché si è presa una cotta?»
«Perché pensi che io abbia fallito ieri sera? Tu sai.. Sai che ho ragione e che va eliminata. Non ti serve. Il tuo è mero sentimentalismo perché ti ricorda lei.»
Scende il silenzio nella cella e vedo lo sguardo di Rokeshova vagare sul vetro cercando il mio, ma non sa dove trovarmi. La parete dietro la quale sono nascosta appare semplicemente come uno specchio.
«Diciamolo a Rose. Diciamole che sua madre è stata soltanto l'ennesimo fallimento.»
Schwartz si agita sulla sedia, strattonando le manette e guarda mio padre. Io mi ritrovo con le mani incollate al vetro, gli occhi spalancati.
«Non lasciarle rovinare il nostro successo, Karpov.»
Mio padre sposta la pistola sulla tempia del prigioniero.
«.. Credo proprio che parleresti troppo ad un processo, Schwartz.»
Il dottore sorride come se fosse soddisfatto e guarda dritto davanti a sé. Dritto nei miei occhi.
«Sai cosa succederà adesso. Chruščëv ha dato le sue dimissioni proprio ieri. Non manca molto prima che Brežnev salga al potere.»
Mio padre abbassa per un momento la pistola.
«I missili di Cuba..»
Il dottore si passa la lingua sul labbro spaccato.
«Chi credi che vorranno mandare a risolvere il problema? Se non funziona, la tua protetta avrà mandato a puttane una nazione intera. Il nostro appoggio principale.»
Il volto del generale si flette in una smorfia appena accennata prima di tornare impassibile.
«Sai decisamente troppo, dottore.»
«Oh, ho già detto tutto agli unici che dovevano ascoltare, "amico" mio.»
Mi fa un occhiolino.
«Hail Hydra.»
E poi mio padre spara.
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Winter Roses
Fanfiction"Tra i pochi che ne erano a conoscenza, la chiamavano "la Rosa del Soldato d'inverno". E in effetti lei si chiamava proprio così, Rose. Oh, sono tutt'ora convinta che lei lo amasse davvero. Povera bambina mia, se solo lui non avesse ricambiato, tutt...