capitolo 42

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-t/n- la chiamò dolcemente Harry sedendosi sul suo letto -dovresti alzarti, è pronta la colazione e ti stanno aspettando tutti-
La ragazza si nascose sotto le coperte facendo sorridere Harry
-dai, vieni. Dopo torni a letto- insistette riuscendo finalmente a farla alzare
-fa freddo...- commentò t/n una volta che si fu tolta le coperte
-tieni, ti lascio la mia felpa- propose il moro passandole la sua felpa preferita
Era una felpa rossa con scritto "Harry Potter", il suo numero di quidditch e lo stemma di grifondoro
Finalmente Ron riuscì a fare colazione dato che Hermione l'aveva obbligato ad aspettare t/n prima di iniziare a mangiare
T/n toccò a malapena qualche biscotto per non far preoccupare nessuno e si scaldò con un po' di thè caldo
-t/n, vieni un attimo con me?- chiese Hermione e lei ovviamente annuì
Non sapeva cosa la Granger volesse fare, ma aveva capito che Harry e Ron lo sapevano già visto che non avevano chiesto niente
Si sedettero sul letto, Hermitage la guardò preoccupata e leggermente triste
-fammi vedere i polsi, t/n- le ordinò
-n-non ce n'è bisogno...- rispose la ragazza sentendosi a disagio
-invece si. Lo so che ti sei tagliata ancora, voglio solo metterti un po' a posto, vedrai che dopo farà meno male- spiegò in tono rassicurante e comprensivo
T/n non si mosse, allora Hermione stando attenta a non spaventarla le prese delicatamente la mano
Le tirò su la manica in modo da scoprire l'avambraccio
Tolse l'incantesimo di disillusione che t/n aveva fatto per coprire i tagli riuscendo finalmente a vedere come si era ridotta
-t/n...- la riprese, ma senza alzare la voce
Prese in mano la sua bacchetta e con essa sfiorò ripetutamente il braccio di t/n sussurrando qualche formula di qualche incantesimo di guarigione
-non devi fare queste cose, t/n- la rimproverò
Cercò di non sembrare arrabbiata con lei, poi la strinse in un abbraccio per consolarla
-ora se vuoi puoi tornare a dormire, ok? Ma non devi più farti nemmeno un graffio- disse
T/n annuì, poi si stese sul letto e chiuse gli occhi
Non l'avrebbe ascoltata, ma in quel momento non voleva discutere
Si stese a letto di nuovo sotto le coperte e pensò a Malfoy
Abbracciò il cuscino immaginandosi che al posto di esso ci fosse lui
Pianse, ma lo fece in silenzio
Non voleva farsi scoprire a piangere dai suoi amici
Non voleva che si preoccupassero ancora per lei dato che già se ne prendevano cura ogni giorno
Pianse tanti, fino ad addormentarsi dallo sfinimento

_

Draco Malfoy era in camera sua, disteso sul letto con Blaise seduto vicino a lui
-mi manca- si lamentò il biondino
-lo so, manca anche a me- rispose l'amico
-perchè non posso averla qui con me? È la mia bimba...- continuò -io ho bisogno di lei-
Blaise lo guardava dispiaciuto e preoccupato
Draco ultimamente non faceva altro che pensare a t/n, piangere, incazzarsi, bere e fumare
Non usciva se non perché obbligato e non si divertiva come avrebbe dovuto fare alla sua età
-spero sia al sicuro- si augurò il biondo
-lo è, è a casa- lo rassicurò Zabini
-e se ti avesse mentito?-
-spero di no-
Il biondo fissò il vuoto senza dire una parola per due minuti, poi riguardò Blaise
-secondo te come finirà?- chiese
-non lo so, Draco, non lo so-
Ci fu di nuovo silenzio, gli occhi del biondo si fecero prima lucidi e poi inondati di lacrime
La pensò e pensò a quanto sarebbe stato bello poterla sposare e magari avere una famiglia con lei
La amava, gli mancava
Troppo

||Spazio autrice||
Io in crisi perché non so se voglio il finale felice o deprimente 😢
Deprimente secondo me ci starebbe meglio, però mi dispiacerebbe

sindrome di Stoccolma || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora