capitolo 54

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Faceva freddo ed era una giornata abbastanza triste
Era passato un mese e t/n e Draco non si erano ancora visti, lei stava malissimo.
Quella sera era sul letto di casa sua, aveva appena finito di studiare
In realtà le mancava ancora qualche capitolo, ma era scoppiata a piangere e non riusciva più a riprendersi
Sarebbe tornata ad Hogwarts a breve, voleva terminare gli studi per poi diventare psichiatria ed aiutare chi come lei aveva qualche disagio
Ancora pensava a Draco e a tutto quello che era successo, arrivò ad urlare e nonostante i suoi genitori fossero in casa non si preoccuparono di vedere cosa stava succedendo, non si erano nemmeno preoccupati quando durante la guerra magica era sparita
Poco le importava, avrebbe solo voluto andarsene, voleva andare da Draco
Purtroppo però le era stato vietato da i suoi amici che avevano chiesto alle guardie di Azkaban di non farla andare dal biondo
T/n rimase immobile a fissare il soffitto mentre le lacrime le percorrevano le guance, non aveva più neanche la forza di piangere, ma nemmeno quella per smettere
Semplicemente era lì, pensava.
Pensava a quando dormiva nei dormitori di Hogwarts tra le braccia di Draco invece che su quel banalissimo letto di casa sua
A dire il vero quella non la considerava neanche casa, non aveva nulla per cui valeva la lena restare lì
Pensò a quando il biondo la portava al lago e insieme entravano in acqua scherzando e ridendo
Era sicuramente meglio di quando entrava in vasca e l'acqua si colorava di rosso a causa dei tagli
Era sicuramente meglio di quando l'acqua che scendeva dal telefono della doccia si confondeva con le sue lacrime.
Pensò a quando lui si arrabbiava con lei, si sentì in colpa.
Le vennero i brividi, ma ancora non capì che stare con Draco la danneggiava

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In quella sera fredda e malinconica Draco Malfoy si sentiva in tema
Era steso sullo scomodo lettino della sua cella, gli altri prigionieri facevano casino e questo lo disturbava
Avrebbe voluto un po' di silenzio per poter ascoltare meglio i suoi stessi pensieri
U suoi stessi pensieri che si riassumevano in un unico nome: t/n.
Aveva notizie della ragazza tramite Blaise,il quale però diceva che stava bene per non farlo preoccupare
La pensava costantemente e ancora non capiva perché non era andata almeno una volta a trovarlo
Dubitava che fossero davvero i suoi amici a impedirglielo, perché avrebbe benissimo potuto disobbedire
Il casino degli altri prigionieri continuò fino a portare Draco all'ennesima crisi di nervi
Si alzò a tirò un forte pugno al muro che gli spaccò le nocche
Iniziò a colargli sangue su tutta la mano, ma era talmente tanto arrabbiato che non si accorgeva nemmeno del dolore
Non gli importava.
-STATE ZITTI, CAZZO!- urlò, e improvvisamente ci fu un silenzio di tomba
Tutti lo rispettavano tranne suo padre, ma ormai lui di suo padre non sapeva più niente
Si rimise a letto e pensò anche alla crisi di nervi che aveva appena avuto
Pensò che sarebbe potuto succedergli con t/n, era un pericolo per lei.
Sapeva di essere lui il problema nella relazione, ma in tutta la sua vita ne aveva avuti talmente tanti di problemi che ormai era diventato lui stesso uno di essi
Faceva male, si sentiva sempre con questo vuoto dentro
Viveva male ogni cosa
Non riusciva a stare sereno
Gli mancava t/n e aveva paura di farle del male
Gli mancava sua madre e la sua perdita l'aveva distrutto
Ancora non riusciva a credere a quello che era successo, si sentiva così piccolo per non essere riuscito ad impedirlo... E allo stesso tempo aveva paura che t/n facesse lo stesso


||Spazio autrice||
MANCA POCO.

sindrome di Stoccolma || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora