Non mi ha mai affascinato la natura della Fede. Ho sempre trovato che l'uomo debba trovare le risposte per conto suo, per crescere come persona e sviluppare una propria morale, senza dover per forza sottostare a una impostagli dall'alto.
Ho sempre pensato che una cosa conquistata avesse più valore rispetto a una cosa consegnata e per questo ho basato i miei principi morali sulle mie esperienze di vita.
Considerato come ho vissuto buona parte della mia vita però mi rendo conto di non essere un granché come esempio di una morale alternativa. Non mi ha mai affascinato la natura della Fede e nonostante questo ho finito per studiare tutti i testi religiosi che trovavo, per potermi fare un'idea della natura e della psicologia dell'uomo.
Ma come diceva Nietzsche: "E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te" così cominciai a credere all'esistenza del karma, mi confortava l'idea che a una buona azione sarebbe seguita una ricompensa. Era anche un concetto vagamente scientifico: azione e reazione.
Il problema rimane però sempre lo stesso: se non riusciamo a definire ciò che è sbagliato e ciò che è giusto, come facciamo a sapere cosa ci aspetta, se una ricompensa o una punizione?
Quella mattina mi svegliai e feci una ricca colazione con una bella schiena strapazzata e una ciotola con latte e dolori muscolari vari. La sera prima ero arrivato a casa in una specie di stato catatonico, per come mi ero addormentato potevo benissimo essere svenuto sul letto.
Mi guardai allo specchio, scrutando la mia immagine alla ricerca dei postumi della nostra scampagnata. Avevo le braccia ricoperte di tagli dove i rovi mi si erano conficcati nella carne e io ero corso avanti, facendo correre quei piccoli aratri lungo la mia pelle.
Mi feci una doccia lavando via il sangue secco dalle braccia e le spalle, l'acqua rossa che defluiva velocemente nello scarico.
Mi vestii e indossai il camice. Nessuna di quelle piccole prove si vedeva dietro i vestiti e il passamontagna mi aveva fortunatamente protetto il volto ma la borsa degli strumenti non era stata altrettanto fortunata: il sangue del lupo la ricopriva completamente, il bisturi aveva perso il filo ed era inutilizzabile.
Salii in macchina sentendo l'odore selvatico che avevo avuto addosso e che ancora non se ne era andato, nonostante i finestrini aperti.
Non so dire se fosse per la stanchezza o perché ero arrivato a un livello di masochismo tale da non farmi più temere il dolore, ma ero relativamente tranquillo mentre mi guidavo verso i Laboratori. Ero qualche minuto in anticipo, così mi fermai al distributore appena fuori il paese con la scusa di fare il pieno di gasolio ed entrai nel bar della stazione di servizio. La gente parlava e mi indicava, senza fare particolarmente attenzione a non farsi vedere. Non era strano e neanche sospetto: a Rocca Arriga tutti conoscono tutti e le voci girano.
Aprii il giornale sorseggiando il mio caffè e lessi:
ROGO NELLA NOTTE, DISTRUTTI I LABORATORI BIANCHI
Ieri sera, attorno le 22.00, è scoppiato un incendio nei noti laboratori scientifici limitrofi a Rocca Arriga. L'incendio si è propagato in tutte e tre le strutture dell'Uroboros, comunemente chiamate dagli abitanti del luogo "Laboratori Bianchi" per il loro colore caratteristico, partendo, secondo prime ricostruzioni, dai magazzini.
Di bianco è rimasto ben poco (come testimoniato dalle foto) e resta ancora da stabilire la causa del rogo che è stato tempestivamente domato dal corpo dei Vigili del Fuoco, intervenuti insieme alla Polizia sul luogo. Il responsabile della struttura, il magnate Neil Yong, si è rifiutato di rilasciare dichiarazioni.
STAI LEGGENDO
Il Branco
Mystery / ThrillerErika è una ragazza la cui sorella è scomparsa dopo essersi unita a un gruppo ecoterroristico di stampo animalista chiamato Il Branco. La sua ricerca la condurrà al diario del ricercato numero uno del paese e alla sua storia. Risultato migliore: (GR...