D9 - Le regole di Lupo

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Rimasi sulla soglia della porta ancora qualche minuto, chiedendomi cosa fosse appena successo. Mi aspettavo che qualcuno sarebbe venuto a farmi delle domande, avevo preventivato perfino di essere tra i sospettati ma era stato tutto fin troppo veloce.

Mi ero sentito più tranquillo dopo l'incontro con Yong, dopo aver avuto l'impressione che anche lui avesse voluto mettere una pietra sull'intera vicenda, quindi quella visita mi aveva colto completamente di sorpresa.

Chiusi la porta e tornai indietro, spostando i cocci con un piede in modo da averli tutti in un angolo.

Passai il resto della giornata in un sali e scendi di emozioni: da una parte ero euforico per come erano andate le cose, ero finalmente riuscito a liberarmi del giogo di Yong e l'operazione era stata un successo, dall'altra non riuscivo a scrollarmi di dosso quella brutta sensazione che avevo cominciato a provare dopo aver parlato con quel poliziotto.

Ero ancora all'erta, in attesa che qualcuno del Branco si facesse vivo e per la prima volta ebbi tempo di pensare. Le cose erano andate bene, ma non era stato pericoloso per loro portarsi dietro uno sconosciuto come me in un'operazione del genere? E se avessi solo finto di stare dalla loro parte? E perché quella fretta? Non potevamo organizzare meglio il colpo? Ripensandoci mi rendevo conto di quanto fosse stato azzardato.

Quelle domande mi accompagnarono fino a sera ed ero talmente assorto dai miei pensieri che non sentii quando bussarono alla porta. Solo quando i colpi divennero più decisi, sobbalzai e andai ad aprire, ritrovandomi davanti Giaguaro.

"Ciao Lucio" disse lui entrando velocemente in casa. "Ci sono stati problemi oggi?"

Gli raccontai velocemente il mio incontro con Yong e la visita di Fulcheri e lo vidi rabbuiarsi sempre di più mentre parlavo.

"Fulcheri è un mastino, abbiamo già avuto a che fare con lui in passato..." disse quando finii di raccontare. "Ho controllato prima di venire e stranamente non si è appostato sotto casa tua... immagino che ci siano ancora troppi sospetti per concentrarsi su di te. È andato a trovare anche Talpa, ma non è lui il problema maggiore: mi preoccupa il comportamento di Yong, non è da lui lasciar correre una cosa del genere..."

Rimase così, parlando tra sé e sé per un po'.

"Andiamo alla Riserva?" chiesi io, dopo che il suo borbottio era scemato ed era rimasto in silenzio.

Non avevo ancora visto quel posto ma gli altri membri del Branco lo descrivevano come una sorta di paradiso terrestre, un luogo dove gli animali potevano riposarsi e guarire prima di ripartire verso allevatori o singole persone che avrebbero garantito loro una vita decente.

"Sì, ti ci porto io..." rispose, guardandosi attorno. Il suo sguardo si fermò un secondo di più sulla pila di cocci a terra. "Lascia una luce accesa, in modo che si veda dalla strada. Questo e il tuo fuoristrada parcheggiato fuori dovrebbero convincere chiunque che sei in casa... andiamo!"

Guidò per una buona mezz'ora, il volto concentrato che passava dalla strada allo specchietto retrovisore. Il suo atteggiamento non faceva che peggiorare quella brutta sensazione che avevo provato.

"Come stanno gli animali?" chiesi dopo un po', quando non riuscii più a sopportare quel silenzio.

"Sono quasi tutti stabili, Roger ha bisogno delle cure adatte ma Lupo gli ha messo un respiratore e se la sta cavando. Per quanto riguarda il tuo grosso amico..."

"Cosa?"

"Beh, volevamo curargli la zampa ma non si è fatto avvicinare da nessuno e non voleva scendere dalla macchina..." rispose lui nervoso. "Abbiamo dovuto narcotizzarlo, era diventato alquanto intrattabile. Gli abbiamo somministrato le prime cure, ma l'abbiamo anche dovuto chiudere in una gabbia per la sicurezza degli altri animali. E per la nostra."

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