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"dunque non sei così innocua alla fine"

EDRA

giunsi ai sotterranei, avanzai verso la porzione di un muro in pietra e con la pronuncia della parola d'ordine feci capolinea in sala comune.

attorno al solito divano in pelle, di fronte al camino dalle sculture elaborate, scoppiettava un fuoco contro cui stagliava il profilo di un trio.

i presenti sii voltarono verso la mia direzione e presto la fronte di pansy corrugò in una smorfia singolare. "Bella azzuffata?"

Non avevo idea di come rispondere al riguardo o semplicemente non volevo farlo. Tanto con un colpo di bacchetta tornavo come nuova.

"non ha l'aria, possiamo ben notare che le ha solo prese." sentenziò il platino, fissando il libro che reggeva in mano, scaturendo la risata di Zabini.

"Possiamo ben notare che tu le hai sempre prese per ritrovarti quella faccia da cazzo." Risposi scontrosa di rimando, avviandomi seguitamente  verso le scale a chiocciola in mogano.

[...]

Ascoltai con beatitudine la musica attraverso le cuffie, tenendo gli occhi chiusi rasserenata da quella pace.

pace che terminò piuttosto in fretta.

Lì aprì ritrovando la signorina Parkinson con in mano il mio walkman. "detesto richiamare l'attenzione di qualcuno in modo costante." disse con tono annoiato, come se la scocciatura al momento ero io e non lei.

"Cosa vuoi?"

roteò gli occhi e lo lanciò sul letto. "compatisco troppa pena per te" confessò, lasciandomi spiazzata dalla sua sincerità spietata. Spalancò le porte dell'armadio frugando al suo interno, in cerca di un qualcosa di soddisfacente.

"quindi verrai con me" sii voltò nuovamente verso di me con un abito, lanciandomi qualche occhiata per comprendere se potesse lontanamente starmi bene.

"non credo proprio."

"non era una domanda." sorrise.

"E il mio vaffanculo non è un insulto."

un'ora dopo mi ritrovai con un body in corsetto in pizzo semitrasparente e una gonna. le labbra erano tinte da un rossetto rosso sangue e gli occhi truccati da un ombretto nero.

Questi capelli smorti e anonimi mi danno la pelle d'oca, dagli un po' di volume come piace a me.

E per questo li terrò così.

Che orrore.

"questa è direttamente un miracolo." confessò con fierezza, guardandomi con un entusiasmo che ero certa non le appartenesse. "sei così bella, spietata e dominante!"

"Poi?"

"Mi ringrazierai dopo sta sera." ammise con franchezza.

Ma io non penso proprio.

La porta della stanza di punto in bianco venne aperta di scatto, mostrando kala. Mi guardò dall'alto al basso con uno sguardo avverso che non compresi e io optai nel ignorarla.

"che avete fatto?" ci sorrise con falsità.

"nulla." disse gelida pansy avviandosi verso la porta. me ne approfittai per eliminare il trucco sulle palpebre, trovandolo oltremisura eccessivo.

"sembravi un giullare." Commentò la stronza.

E tu lo sei anche senza trucco, strega.

Dovresti esprimere il tuo parere, è un punto di vista onesto.

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