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"sono sincero con te, mi sto lasciando andare anche quando non dovrei."

Edra

sbadigliai aprendo gli occhi, percependo il corpo ancora indolenzito. sfregai le palpebre e mi guardai intorno intontita, comprendendo che risiedevamo nella sala comune. ero comoda sul petto di mattheo, lo accarezzai avvertendo le sue cicatrici scorrere tra le prominenze carnose delle dita, intuendo il peso sulla testa scaturito dal suo mento appoggiato.

il respiro era lento e profondo. lo volevo ammirare e così con cautela mi distaccai da lui. impiantai entrambi i gomiti contro il tappeto, reggendo il mio peso, e osservai in silenzio una divina creazione.

avvicinai le dita e sfiorai le sue labbra schiuse, così morbide e delicate, ma al tempo stesso così tremende. labbra che hanno esplorato ogni angolo del mio corpo, labbra che hanno morso, marchiando la mia pelle e resa sua.

quello che hai fatto a draco, lo farai anche a lui.

"non è vero" inveii contro me stessa a bassa voce. era sempre lì presente, come un chiodo fisso, come un cancro e la detestavo, la ripudiavo in modo costante. poi subentrò lui, sfregando la su mano con soavità verso la mia gote, catturando la mia malinconia e dando luogo alla serenità. alzai gli occhi, li unì nei suoi cupi, si appropriava di un broncio e una fronte corrucciata che dimostrava quanto era scombussolato a causa del sonno.

mi chinai e lo baciai, rimase immobile per poi schiudere le labbra. "mmh" mugolò, sgusciando la mano verso una natica che strizzò avvicinandomi maggiormente al suo corpo nudo. "troll" biascicò con un pigro sorriso riprovevolmente sexy.

gli vezzeggiai i ricci, ricambiando il sorriso. "buongiorno" spifferai, lambendo nuovamente il petto con la mano, calando verso il suo pube. osservò con occhi assonati le dita con decisione, in attesa che avvenisse ciò che aspiravo fare, ma mi soffermai scaturendo una sua lamentela di disapprovazione. "non voglio rovinarti l'umore..." scostai lo sguardo verso i miei seni scoperti, decretando accuratamente le giuste parole nella mia mente.

"ma?" inclinò la testa, in cerca di me, in cerca della mia considerazione. lo guardai e parve comprendere con facilità che era riguardo a noi, a ciò che era accaduto.

non aspiravo a qualcosa di concreto, ma sarei rimasta colma di rammarico se ritornasse a trattarmi in malo modo. "oggi è il tuo compleanno ed è anche natale" prese con delicatezza una mia mano - a mia sorpresa - e ne baciò il dorso, per poi lasciare dalle narici un sospiro frustante. "gustatelo, anzi gustiamocelo e poi roviniamo il mio umore, rispondendo alle tue domande del cazzo." sforzò un sorriso e io feci fatica a credergli, così annuì fingendomi comprensiva.

accostò la sua fronte alla mia. "ho una sorpresa per te" parlò sulle mie labbra, sfiorandole con le sue. "prima però..." accade così velocemente che mi ritrovai sotto al suo corpo robusto. si piegò verso di me e gustò il mio labbro inferiore, risucchiandolo tra i suoi denti. "ricreiamo ciò che abbiamo passato la notte precedente" strisciò verso il mio collo, tra i solchi dei miei seni, verso l'addome, giungendo così alla sua meta. "ho una voglia matta di..."

"mattheo" lo ammonì, cercando di scansarlo via con le mani, ma di rimando mi allargò le gambe con prepotenza. "ne ho bisogno" uno schiocco del suo bacio verso la vulva mi portò a serrare gli occhi. "tu ne hai bisogno" succhiò il clitoride, costringendo il mio corpo a inclinare la schiena, da concedere completamente il mio frutto a lui. "a noi serve" con il movimento di lingua, si unirono le dita affusolate e automaticamente le mie mani premettero su ricci dei suoi capelli. "theo!" gemetti straziata dal piacere incontenibile che procurava in me, sapeva ciò che stava facendo e lo realizzava con meraviglia.

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