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"non mi sfidare moredus, ti ho fatto male una volta. nulla mi trattiene dal farlo una seconda volta"

Edra

il sole sfiorava a mala pena l'oscurità dei fondali, delle terre inesplorate colme di perle e coralli, ma nonostante la distanza una luce fioca riuscì a punzecchiare il mio occhio sinistro in modo insistente.

socchiusi gli occhi e una pietra sbrilluciccosa venne toccata dai raggi, che a sua volta si riflettevano verso di me.

mugolai infastidita e mi voltai, sentendo l'odore di menta invadere le narici. spalancai gli occhi e mi resi conto che ero sul letto di draco, completamente nuda, completamente fragile come una rosa.

portai le lenzuola sino al collo, sentendomi in estremo imbarazzo. accanto a me lo spazio era vuoto, l'unica cosa che restava era il copriletto sgualcito e il suo odore.

alzai la testa ed esaminai la stanza circostante non trovando la sua sagoma.

se ne era davvero andato via?

"stupida" inizia a rimproverarmi. scostai le tende semi-trasparenti e scesi dal letto, portandomi appresso le lenzuola. "stupida che non sei altro." mi maledii, trattenendo le lacrime che si volevano riversare a causa della forte rabbia.

la vista era sfocata e io cercavo in preda al nervoso i miei indumenti con fatica, volevo solo andarmene all'istante.

mi ero ingozzata di speranza e adesso stavo vomitando delusioni.

"farti abbindolare in questo modo? sono una stupida, la peggiore stupida che possa esistere." calciai i calzini arrotolati di malfoy, convita che qualche parte del mio cervello non si sia sviluppata a dovere.

"ma dove diamine è il mio intimo?!" sbottai non riuscendo ad intercettare nessun tessuto rosso.

mi voltai e notai che allo stipite della porta del bagno privato, era appoggiato draco in boxer. teneva uno spazzolino verde in bocca e una mano dentro le mutande.

"oh" sussurrai, stringendo il lenzuolo al mio corpo al quanto sorpresa.

da quanto tempo era lì?

aveva sentito tutto?

"hai alte aspettative verso i miei confronti" sorrise un po' amareggiato, e tornò verso il lavandino sputando il dentifricio.

ammirai i muscoli guizzare delle spalle, si contraserò tra loro quando si chinò e abbassai lo sguardo fino al sedere sodo.

"dove sono le mie cose?" chiesi insistente, volendo andarmene comunque.

avevo bisogno di una doccia, pulirmi di quella notte piena di sudore e piacere carnale.

"prendi una maglietta dai miei cassetti." mi guardò tramite lo specchio. "il più orripilante, non amo far toccare le mie cose" distaccò lo sguardo e sciacquò il volto.

il suo atteggiamento era diverso, quasi distaccato, o forse era sempre stato così? ormai mi ero abituata alla sua parte migliore.

"ma io voglio le mie cose" precisai testarda.

entrambe le mani gocciolanti strinsero i lati del lavandino e draco emise un sospiro. "hai una memoria pessima, li ho fatti a brandelli"

il ricordo della sua mano che spaccò le mutande e di come sganciando il reggiseno con facilità, ma al contempo con brutale forza da romperlo, riaffiorino.

non ribattei e mi avviai verso i cassetti. come mi disse presi qualcosa che lui al momento non indosserebbe. scelsi una maglietta grigia con raffigurato dietro un serpente. era abbastanza larga e lunga da coprire le mie nudità, mostrando solo le cosce.

sin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora