usami mattheo, usami!Edra
risalì il tessuto di lana su per le gambe, ricomprendo la pelle fino a metà coscia. infilai una gonna scozzese, plissettata a quadri, e una polo sopra la camicia bianca.
mattheo mi aveva dato appuntamento nell'aula di pozioni, dovendo darmi ripetizioni.
presi la bacchetta e la inserì all'interno della gonna, comprendo il bastoncino con la camicia. uscì dalla camera, scendendo le scale a chiocciola, ripercorrendo la sala comune fin troppo silenziosa.
ero solita a stare sola, apprezzavo la solitudine, ma dopo essermi concessa a quel calore altrui, l'emarginazione in cui mi chiudevo era soffocante.
l'aula non distava molto - era nello stesso piano dei sotterranei - e intercettai presto la porta. feci un profondo respiro, inalando più ossigeno possibile, prima di darmi la spinta di coraggio ed entrare.
la classe di pozioni era un ambiente molto freddo, la stanza era colma di calderoni, pozioni, barattoli contenenti viscide creature e attrezzi vari per la preparazione dei filtri magici.
mattheo era di fronte a un calderone. indossava una maglione nero, dove le maniche erano arrotolante fino ai gomiti. appoggiava sul tavolo gli ingredienti come: il corno bicorno, radice di mandragola e l'erbagioiello.
non si era accorto della mia presenza, così me ne approfittai per osservarlo più a lungo. i suoi capelli erano disordinati, rendendolo attraente in quel scompiglio, e continuava a mordersi il labbro inferiore con gli occhi puntati su ciò che faceva.
avrei voluto che quelle labbra mordessero qualcos'altro...
"quando avrai finito di divorarmi con quei occhi da cerbiatto, iniziamo pure"
trasalì, arrossendo violentemente. schiarì la gola e guardai i mocassini in imbarazzo."io.." mi avvicinai timidamente a lui. "sono appena arrivata, non ti stavo fissando"
ghignò, alzando gli occhi verso di me. "vieni qui" si distanziò dal tavolo, in attesa che mi accostai a lui.
lo guardai interdetta, rimanendo ferma nel punto in cui si erano incastonati i miei piedi. "non ti mordo" si umidì le labbra, increspando un sorriso maligno.
non ti mordo, parlò come se percepisse i miei pensieri.
sospirai e mi misi di fronte al calderone vuoto. la pozione perpera o peperina, serviva per curare il raffreddore, c'è l'avevano insegnato al 4 anno quindi non comprendevo il perché dovessimo crearlo.
"sono certa che nell'ultima lezione, lumacorno spiegava la pozione del rituale del controllo delle creature." aggrottai la fronte, disorientata di cosa avesse in mente.
lo sentì avvicinarsi dietro di me, il suo petto aderii con la mia schiena. scostò i capelli dal collo, con la gentilezza di una carezza, sentendo il suo respiro caldo solleticare la pelle. "shh.." bisbigliò, premendo le labbra dietro al mio orecchio.
chiusi gli occhi mugolando di piacere. anche solo quel breve contato, riuscii a innescare dentro di me un adrenalina che non avevo mai sperimentato - nemmeno con draco -. il bacio si moltiplicò, diventando umidi, delle scie che giunsero la mia mascella.
mi sentivo stordita. appoggiai le mani sul ripiano in metallo, cercando di aggrapparmi. sentivo le gambe diventare delle gelatine, troppo deboli per reggere il mio peso.
"sei attenta a lezione" ridacchiò e io aprì gli occhi. "prepara la pozione" mi ordinò.
"non ci riesco" sussurrai guardando la pentola. "sei" ingoiai un groppo in gola. "troppo vicino"
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sin
FanfictionLui non tollerava non avere il controllo, soprattutto riguardo le sue emozioni. Disprezzava il fatto che non riusciva a governare la trepidazione che lei gli scaturiva inconsciamente e dunque l'unica soluzione era detestarla. L'unica cosa che era in...