"hai paura di me adesso?"Edra
tutto ancora troppo confuso e al tempo stesso piacevole. mi sentivo di buon umore, anzi in estasi. ero tornata come dire, bambina?
e perché mai? ah si, a causa della droga.
mi gettai a peso morto su una poltrona in cuoio dal colore rosso ciliegia. era morbido al tatto e durevole. mi guardai intorno, scrutando il luogo circostante, ma non riuscendo a riconoscerlo.
sospirai esausta e guardai i due di fronte a me. "adesso mi uccidete?" ridacchiai, cosa che non fecero loro.
si scambiarono un occhiata enigmatica e julien si infilò una sigaretta alle labbra iniziando a fumare.
che cosa stava succedendo? mi volevano uccidere davvero?
decidisi di alzarmi, pronta a scappare via dall'essere messa in un sacchetto dell'umido, ma mattheo mi precedette. si piegò verso di me, così che ritornai ad appoggiare il culo sulla poltrona e strinse con entrambi le mani i braccioli.
"ti senti consenziente?"
"a fare cosa?"
"a fare qualsiasi cosa che io ti dica"
mi morsi il labbro inferiore e riflettei. perché chiedermi una domanda così stramba? "certo che no" risi, anzi costrinsi me stessa a farlo.
"hai già scopato?"
una nube di fumo mi arrivò dritta in faccia, portandomi a tossire con forza, quasi pronta a vomitare un polmone. "si" contestai senza pensare.
managgia a me.
portai la mano alla bocca, volendo rimangiarmi le parole.
"la speranza è l'ultima a morire" lo ribeccò e mattheo iniziò toccarsi i ricci innervosito.
"non ha senso farlo" scosse la testa. "non c'è più nulla di divertente"
"perché se fossi stata vergine si?" farfugliai con affaticamento.
"solo perché non sei stato tu, non vuol dire che non puoi essere il primo a farle qualcos'altro."
ero così ubriaca da immaginarmi le parole?
mi alzai di colpo intuendo il loro obbiettivo. "vi denuncio al ministro della magia!" strillai, cercando di mantenermi dritta con uno scarso successo. "volevate stuprarmi" sconvolta spalancai la bocca.
"è intelligente pura da fatta" sogghignò julien.
mattheo gli lanciò uno sguardo assassino, volendo che si ammonisse. "cazzo no!" si offese dalla mia accusa. "ti ho chiesto appunto se fossi consenziente" precisò.
"da ubriaca? stai scherzando spero?" risi con nervosismo, trovando tutto ciò surreale.
scrollò le spalle e julien gli passò la sigaretta che stava fumando.
tutto intorno a me girava, nonostante le candele presenti illuminassero ben poco le trovai accecanti. ero perversa da una energia incontrollabile, volevo saltare e cantare a squarciagola, ma la situazione in cui mi trovavo non era delle migliori.
anche se con difficoltà, dovevo cercare di ragionare.
"quando te la leccavo, non ti dispiaceva" si umidi il labbro inferiore julien, incrociando le braccia osservandomi.
il ricordo della sua lingua e dei suoi baci umidi mi mandarono in tilt il cervello.
mi appoggiai al muro dietro di me, cercando di non strisciare a terra. "non ero in me" tossì imbarazzata, nonostante al solo pensiero di farmi toccare da entrambi mi eccitava come non mai.
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sin
FanfictionLui non tollerava non avere il controllo, soprattutto riguardo le sue emozioni. Disprezzava il fatto che non riusciva a governare la trepidazione che lei gli scaturiva inconsciamente e dunque l'unica soluzione era detestarla. L'unica cosa che era in...