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"non è un sogno"

formidable - strinse

Mattheo

perché cazzo le avevo permesso di decidere dove andare? il mio culo stava diventando un cubo di ghiaccio e il mio cazzo si era trasformato in un fottuto ghiacciolo. la coperta che ci proteggeva dalla neve era troppo sottile, potevo percepire anche chi ci avesse cagato sotto.

strofinai le labbra contro la sciarpa della nostra casata, cercando di riscaldarle. il maglione pesante e il mantello facevano il loro mestiere, ma infondevano calore con scarso successo.

"senti freddo?" i suoi occhi si scostarono dalle pagine del libro, unendosi ai miei. la fissavo mentre leggeva attentamente ogni riga impregnata di inchiostro, trovandola così magnifica sotto i leggiadri fiocchi di neve che si posavano su di lei. "vuoi che mi avvinco?" si mosse verso di me, tirando su il naso arrostito e inumidendosi le labbra screpolate. che io sia dannato che le volessi morderle.

"stai dove sei" le ordinai bruscamente e al che lei si fermò, non rompendo la barriera che avevo imposto tra noi due. annuì quasi dispiaciuta e ritornò a riprende la lettura. avrei desiderato che si fondesse con me, un incastro perfetto tra le mie braccia, ma dovevo ragionare e non avrei permesso altre cazzate.

i secondi si fecero minuti, i minuti ore o così pensavo, perché pareva un eternità che non voleva giungere a una fine.

"mi sto annoiando" sbuffò all'improvviso mettendo il broncio. chiuse il libro e volse lo sguardo verso il cielo grigio. "godiamoci il natale" sorrise e tirò fuori la lingua per catturare un fiocco. che catturasse un mio di fiocco.

"non siamo qui per divertirci" le ricordai, riaprendo il libro burbero. okay, francamente non era da me. ero il primo a sbattermi delle regole e fare quel cazzo che mi pareva, ma volevo a tutti costi che questo essere inutile rimasse qui a hogwarts. qui con me.

"per salazar, parli come snape" mi derise continuando a catturare i fiocchi con quella lingua maledetta. "vuoi superare l'anno si o no? perché sto sprecando il mio tempo con te moredus" mi alzai percependo le gambe dolenti, ero rimasto nella stessa posizione per chi sa quanto tempo. detestavo tutto ciò è fanculo! lo stavo facendo per lei.

"mi sono rotto il cazzo" mi voltai dandogli le spalle e me ne andai, se non fosse a fermarmi una palla di neve. i brividi percorsero la spina dorsale e i peli del corpo si rizzarono per il contatto dietro la nuca.

brutto troll!

Edra

ero certa che sarebbe caduto, ma rimase in piedi incrollabile. si voltò verso di me lentamente e notai una tempesta pronta a scatenarsi contro la sottoscritta.

"oh no! ora ti vendicherai?" sorrisi in modo malizioso, volendo che si avventasse su di me, che mi buttasse sulla neve e che mi baciasse o strangolasse, qualsiasi cosa purché mi toccasse.

comparve uno dei suoi raccapriccianti sorrisi maligni, così che il mio si dissolse. si chinò e iniziò a creare una palla di neve di dimensioni fin troppo grandi, così che corsi lontano da lui urlando.

"corri quanto vuoi bimba del cazzo" e la palla mirò contro la mia schiena, così che scivolai goffamente a terra.

"sei viva?" lo avvertì avvicinarsi a me e quando fu abbastanza vicino lo presi alla sprovvista.

sin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora