28

2.6K 54 18
                                    


ullalà, il primo scontro finalmente

Adelaide

un passo avanti, ero sempre un passo avanti a tutti, persino del signore oscuro. nominare il suo nome non mi terrorizzava, guardarlo dritto nei suoi occhi insignificanti ed esanimi, non mi intimidiva.

lo fissai, tenendo il mento alto, senza dubitare di me stessa. le gambe incrociate e un bicchiere pregiato a portata di mano.

"mio figlio?" accarezzò la sua bacchetta con una sensibilità illusoria, desideroso di conoscere le delusioni che stavo per annunciare.

"prova ciò che lei ripudia, ancora" sospirai, osservando le unghie dove scorsi residui di sangue. "però" inalzai lo sguardo, catturando la sua attenzione. "rispetta le distanze e svolge il piano prestabilito in modo idoneo"

"una minima gratificazione" picchiettò la punta della bacchetta contro il mento, riflettendo. "e dunque lei non è a conoscenza di nulla?" socchiuse in due fessure gli occhi spogli.

glielo dicevo o rimanevo nel vago?

increspai le labbra e sollevai le spalle.

"eradea" si alzò dal suo trono espirando con frustrazione. "non giocare con me." si avvicinò a me con passi lenti, facendo strisciare le sue veste sinistre. "siamo a conoscenza che è impossibile battere chi ha escogitato il gioco"

"certo"

"sei il mio jolly" accarezzò i miei capelli con quelle mani raccapriccianti. "la mia carta vincente. tu sai tutto, dunque lo riferisci a me." si piegò verso il mio orecchio. "otterrai la liberata da questo corpo, te lo ricordi?" mi ghiacciò sul posto.

diffidavo continuamente che la magia fosse in grado di separare due personalità, rendendo entrambe ancora in grando di vivere. c'era sempre un tornaconto, ed ero più che consapevole che sarebbe stato il fato a determinare chi poteva permettersi di proseguire o meno.

io confidavo solo in una legge. non per la lode, ma di chi era più forte a sopravvivere.

in ogni spietato modo.

e quella sarei stata io, non di certo Lord Voldemort. lui non mi donerà la mia emancipazione, era solo un mezzo per conquistarla.

"la reazione che mi aspettavo di ottenere" allargò le labbra in un sorriso maligno, stringendomi una spalla. "dunque?" che attenda quanto volesse, una notizia di quel calibro doveva essere gustata per quanto fosse squisita.

"tutto a suo tempo signore"

Mattheo

come di consuetudine la predica, quasi interminabile, della prestigiosa responsabile di Hogwarts giunse - era ormai ora - alla sua conclusione. l'ennesimo castigo che radunavo non fece la differenza dalle altre. il fatto che dovessi prendermi cura delle belve della scuola non mi preoccupava così tanto, il dilemma era che compreso nel pacchetto c'era il gatto di Gazza, che misteriosamente sarebbe stato impegnato proprio in quella settimana.

ma chi voleva prendere in giro la vecchia? quel uomo senza quel proiettile di pellame non ci sapeva vivere, dunque stava accadendo qualcosa sotto al mio naso, non ero mica rincoglionito.

sin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora