𝐋'𝐞𝐫𝐞𝐝𝐞

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𝓛 '𝓮𝓻𝓮𝓭𝓮

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𝓛 '𝓮𝓻𝓮𝓭𝓮


Le vacanze di Natale erano state accuratamente premeditate, quell'anno.
A casa di chi? In quanti? Cosa si mangia? Come si distribuiranno le camere? E se nasce il bambino? Ormai, tutte le informazioni erano state racchiuse nel quaderno di Remus. Harry e Fred lo aiutavano spesso con le informazioni logistiche riguardo al numero di invitati e al loro arrivo mentre Draco, Sirius ed Alice sospiravano davanti al loro impegno ossessivo. Il Natale si sarebbe festeggiato a Grimmauld Place, perché gli invitati erano davvero troppi per essere ospitati alla Tana e, comunque, il bambino rischiava di nascere proprio in quei giorni perciò spostarsi da casa per Alice e Fred era fuori discussione. Tuttavia, le pianificazione assidue dei tre sembravano eccessive.

Alla fine, Alice aveva accettato di lasciare i lavori di cucina a Dobby e Molly, a patto che le permettessero di fare i dolci — detestava starsene con le mani in mano ma, più la gravidanza avanzava, più ogni piccola cosa diventava faticosa. In più, aveva deciso di preparare le camere per gli ospiti. Erano tutti d'accordo che uno spostamento il giorno di Natale sarebbe stato troppo prevedibile, perciò l'intera famiglia Weasley arrivò cinque giorni prima.

Alice non aveva mai incontrato Percy, Charlie, Bill e Fleur, la sua fidanzata, ed era piuttosto nervosa, forse inutilmente. Quest'ultima abbracciò Harry e gli fece un milione di domande. Non l'aveva più visto dopo il termine del Campionato Tre Maghi ed era davvero felice che stesse bene. Poi abbracciò anche Alice — per Cedric. Lei ricambiò, esitante, e quando si separarono Fleur aveva un'espressione piuttosto confusa ed Alice sentì un pizzicore sulla punta delle dita. Le sembrava quasi familiare, come se la conoscesse da tempo, ma era davvero impossibile. Perciò, Alice si scrollò quella sensazione di dosso e si presentò agli altri sconosciuti.
Percy le rivolse uno sguardo curioso e diffidente al tempo stesso. Alice sapeva che si era allontanato dalla famiglia quando il Ministero sosteneva che Voldemort non fosse tornato — dopo la battaglia al dipartimento, i giornali avevano pubblicato diversi articoli sul suo ritorno e, allora, si era scusato con i suoi famigliari e con Harry. Doveva aver saputo del legame di sangue che condivideva con Alice perché, non appena le voltò le spalle, lei lo sentì borbottare tra sé e sé: "Eh, sì... Mi sa che è tornato." Era piuttosto scontato dire che ad Alice non andava molto a genio. A dire il vero, Percy andava a genio a ben poche persone.

Bill, invece, era un gentiluomo. Non aveva avuto altro che parole gentili per Alice e per la sua famiglia e si era congratulato con lei.

"Sei abbastanza coraggiosa da portare avanti i geni di Fred — non è mica da tutti."

Alice aveva evitato di puntualizzare il fatto che non fosse stata esattamente una scelta e ci rise su. Tra tutte le sue nuove conoscenze, però, quella che aveva preferito intraprendere era stata con Charlie.

Tanto per cominciare, aveva attirato la sua attenzione non appena era entrato in casa. Aveva i capelli più lunghi di Bill, ma li aveva riempiti di treccine sottili e sconnesse sulla parte alta, lasciandoli liberi e spettinati verso il basso. Come se non fosse già abbastanza appariscente, era ricoperto di gioielli: dalle orecchie, ricoperte di pendenti d'oro, alle mani e al collo, circondati di anelli, bracciali e collane. In più, i draghi. I draghi erano ovunque. Nelle stampe sui suoi vestiti, nelle spille che lo ricoprivano, nelle incisioni sui suoi bagagli e oggetti personali, negli schizzi con cui imbrattava i tovaglioli di stoffa — rischiando di perdere le dita per mano di Sirius. Insomma, era proprio un personaggio.
Charlie, inoltre, era davvero simpatico. Aveva quel tipo di simpatia estremamente irritante, era il genere di persona che era capace di esasperarti nel giro di due secondi ma con cui, alla fine, non riuscivi nemmeno ad essere arrabbiato. Non appena aveva varcato la soglia, aveva subito cominciato a stuzzicare Alice e Fred, prendendoli in giro per la 'gravidanza minorile'. Il fatto che non fossero più minori da un pezzo non sembrò scalfire la sua voglia di fare battute, anzi. Dopodiché, si presentò ad Alice con una sonora pacca sulla spalla e scoppiò a ridere davanti alla sua faccia esterrefatta.

𝐓𝐡𝐞 𝐂𝐫𝐨𝐰𝐧 𝐎𝐟 𝐓𝐡𝐨𝐫𝐧𝐬 - 𝐒𝐞𝐪𝐮𝐞𝐥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora