𝐄𝐩𝐢𝐟𝐚𝐧𝐢𝐚

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𝓔𝓹𝓲𝓯𝓪𝓷𝓲𝓪

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𝓔𝓹𝓲𝓯𝓪𝓷𝓲𝓪

Harry si era svegliato tardi, quel giorno. Quando aveva aperto gli occhi il sole era già alto e, di fianco a lui, il letto era vuoto. Aggrottò le sopracciglia, contrariato.
Dove diamine era finito Draco?
Si alzò dal letto e si infilò sotto la doccia, per poi prepararsi e vestirsi velocemente, ancora col broncio sul viso. Scese al piano di sotto ed entrò in cucina, adocchiando sua sorella ai fornelli.

"Buongiorno" la salutò con un sorriso, "Prepari il pranzo?"

"Sì" confermò lei, allegra, "Fred sta costruendo un qualche giocattolo magico per Esme."

"Assicurati che non esploda."

"Non ce ne sarà bisogno" fece Alice con una risata scettica, "Fred è diventato improvvisamente iperprotettivo — anche i cucchiaini da zucchero sono una minaccia, a quanto pare."

Harry scoppiò a ridere, scuotendo la testa. Erano passate un paio di settimane dalla nascita di sua nipote e, in effetti, la mamma chioccia era proprio Fred. Nonostante la piccola non fosse capace di gattonare, figuriamoci di camminare, aveva coperto tutti gli spigoli ad altezza bambino e aveva dibattuto per mezz'ora con Sirius sulla necessità di levare di mezzo le armature da esposizione che c'erano nei corridoi.

"Amen" aveva sospirato quest'ultimo, alla fine, "Tanto, neanche mi piacevano."

"Chi ha la mia nipotina?" domandò Harry, curioso. Fare da babysitter era diventato uno dei suoi passatempi preferiti, nonostante fosse inizialmente terrorizzato di far cadere accidentalmente la bambina.

"Draco. È in salotto con i nostri genitori."

Immediatamente, Harry si precipitò nel soggiorno. Ecco, dov'era Draco — se si trattava della piccola non poteva biasimarlo per averlo lasciato a letto da solo. Non appena entrò nel suo campo visivo, Harry inchiodò sull'entrata.
Draco era seduto sul divano e teneva in braccio la bambina, sorridendole e facendola giocare con un piccolo sonaglio. Indossava il maglione con la sua iniziale, che Molly gli aveva fatto per Natale — dopo averlo indossato e averla ringraziata di cuore, era andato a nascondersi perché nessuno lo vedesse piangere. Per qualche motivo, la vista di Draco in quel maglione, che giocava con Esme, gli fece contorcere lo stomaco. Aveva voglia di prenderlo e baciarlo e...

"Harry?"

Draco aveva alzato lo sguardo e le sue guance erano diventate irrimediabilmente rosse. Harry si rese conto che, molto probabilmente, se lo stava mangiando con lo sguardo.

"Draco?" mormorò, schiarendosi la voce con una risatina, "Posso averti un po' per me?"

Per tutta risposta, Draco si sollevò e accarezzò le guance della bimba, sorridendo.
"Ti va di andare dai nonni, piccola Esmeralda?" ridacchiò, cullandola, "Ai nonni va di prendere la piccola Esmeralda e di schivare i suoi schifosissimi piccoli spruzzi di vomito?"

𝐓𝐡𝐞 𝐂𝐫𝐨𝐰𝐧 𝐎𝐟 𝐓𝐡𝐨𝐫𝐧𝐬 - 𝐒𝐞𝐪𝐮𝐞𝐥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora