𝐂𝐨𝐧𝐧𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞

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𝓒𝓸𝓷𝓷𝓮𝓼𝓼𝓲𝓸𝓷𝓮

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𝓒𝓸𝓷𝓷𝓮𝓼𝓼𝓲𝓸𝓷𝓮

Ci fu un totale silenzio per un paio di giorni. Alice ne era grata.

Non aveva più avuto contatti con nessuno da quando dei Mangiamorte erano entrati all'improvviso mentre scriveva un biglietto per Remus — aveva dovuto farlo sparire il più velocemente possibile e, nella foga del momento, aveva riaperto il taglio sull'occhio, sporcando tutto di sangue. I Mangiamorte le avevano semplicemente rivolto un'occhiata disgustata, come se non avessero nemmeno notato che Alice stava premendo un asciugamano già inzuppato sulla ferita, e l'avevano informata del fatto che il loro Signore sarebbe partito per una commissione speciale. Se Alice avesse anche solo pensato di fare qualcosa di stupido durante la sua assenza, sarebbe stata uccisa all'istante.
Lei scrollò le spalle, disinteressata: era semplicemente contenta di avere un po' di pace.

L'assenza di Voldemort la faceva sentire più tranquilla nonostante fosse preoccupata per la sua famiglia e per i suoi amici — in realtà, riusciva a malapena a pensare a loro.
C'erano momenti in cui l'ansia la schiacciava, come quando aveva scritto il biglietto per Remus, e altri in cui, per quanto si sforzasse, non sentiva assolutamente nulla.
E, allora, diventava furiosa con sé stessa.

Inoltre, si sentiva sporca.
Desiderava così tanto avere dei vestiti puliti o qualcosa con cui curare l'occhio ma non poteva far apparire nulla. Non poteva far sapere a Voldemort delle sue altre capacità. Era importante non dargli altri mezzi con cui sfruttarla.
E così, a volte, lavava i vestiti di Draco nel lavandino e si avvolgeva nell'accappatoio finché questi non si asciugavano.

"Draco..." pensò, piena di rammarico.

Non l'aveva più visto da quando aveva cercato di parlarle. Le mancava. Lo odiava per la sua scelta, ma teneva troppo a lui per desiderare che le stesse lontano una volta per tutte. Quanto le mancava, per Merlino. In quel momento, Draco era l'unica persona di cui potesse concedersi di avere bisogno. Non poteva ancora concedersi di aprire il medaglione di suo padre per guardare i visi di coloro che amava, questo lo sapeva.
Un solo sguardo e sarebbe crollata.
Aveva bisogno di Draco, in quel momento, eppure non riusciva a convincersi di fare la prima mossa. Riusciva solo a stare seduta sul letto, innaturalmente dritta, a fissare la porta. Forse passarono parecchie ore prima che qualcuno bussasse ed Alice sbatté le palpebre un paio di volte, incredula.

"Avanti," mormorò, incerta.

Sentire il suono della propria voce le fece strano.
Non parlava da giorni.
La porta si spalancò, rivelando il ragazzo dai capelli candidi che l'aveva delusa così tanto e che, nonostante tutto, le faceva crollare il cuore per il sollievo.

"Alice Mary..." la pregò Draco, il viso tormentato, "Alice, ti scongiuro, possiamo parlare?"

Alice stette in silenzio per un po', soppesando i propri pensieri.
"Sì" decise alla fine, quasi in un sussurro, "Ho bisogno di parlarti anche io."

𝐓𝐡𝐞 𝐂𝐫𝐨𝐰𝐧 𝐎𝐟 𝐓𝐡𝐨𝐫𝐧𝐬 - 𝐒𝐞𝐪𝐮𝐞𝐥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora