𝐌𝐚𝐧𝐜𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐧𝐨

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𝓜𝓪𝓷𝓬𝓪𝓷𝔃𝓪 𝓭𝓲 𝓼𝓸𝓷𝓷𝓸

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𝓜𝓪𝓷𝓬𝓪𝓷𝔃𝓪 𝓭𝓲 𝓼𝓸𝓷𝓷𝓸

Alice e Fred quasi faticavano a credere che una bambina così piccola potesse avere polmoni così forti. Eppure, Esme, a poco più di un mese, svegliava chiunque osasse dormire quando si svegliava per le coliche o per la fame o per chissà quale motivo. Gli incantesimi silenziatori sulle porte servivano a tenere il rumore dentro — cosa che per le coppie poteva tornare piuttosto utile — ma per quello che veniva da fuori c'era ben poco da fare.
La mancanza di sonno, come se non bastasse, rendeva tutti più irritabili.

"Esme, ti prego, basta urlare" aveva pregato una sera Alice, tentando di calmare la piccolina che strillava come un'indemoniata, "Tranquilla, shh!"

"Amore di papà, guarda qui!" tubava Fred, talmente stanco da puntare sull'approccio smielato, "Questo pupazzino è il tuo preferito, vero?"

Alice gli lanciò uno sguardo velenoso. Era abbastanza convinta che l'approccio smielato fosse inutile, dato che Esme aveva pianto ininterrottamente per venti minuti.
"Amore della mamma" gli fece il verso, assottigliando le palpebre e asciugando le guance della bambina, "Dimmi che non sei una strillona come papà."

Fred rispose con un grugnito offeso, borbottando una lamentela.

"Per l'amor del cielo" sbottò Draco, entrando nella cameretta di Esme insieme ad un Harry assonnato, "Sembrate sposati da cinquant'anni."

"Certo, critica pure. Vedrete quando ce li avrete anche voi, dei figli."

"No, grazie" fece Harry, prendendo Esme dalle braccia di Alice per darle una pausa, "Amo mia nipote, ma non credo proprio di volere altri bambini urlanti in giro."

"Perché tu non hai pazienza," ribatté Draco, avvicinandosi e lasciando che Esme gli stritolasse un dito.

"Andate a riposarvi" si offrì Harry con un sorriso, "Per stavolta ci pensiamo noi."

"Non è necessario —," tentò Fred, rammaricato.

"Oh, smettila" lo fermò Draco con una risatina, "Tu ed Alice Mary siete orrendi, con quelle occhiaie. Andate a dormire senza fare storie."

Alice ignorò l'insulto e li ringraziò con un abbraccio. Poi, lei e Fred diedero la buonanotte ad Esme con un bacio sulla fronte e si ritirarono in camera da letto.

"Scusa se sono così insopportabile" mormorò Alice, prendendogli la mano e lanciandogli un sorriso di scuse, "È la mancanza di sonno."

"Tranquilla" la rassicurò Fred, sorridendole apertamente e tirandosela vicino, "Stiamo facendo un bel lavoro, no?"

"Spero di sì... Tu sei sicuramente più bravo di me."

"Non dire sciocchezze. Esme ti adora, è normale che i bambini piangano."

"Non piange quasi mai, se la tieni in braccio tu," lo contraddisse Alice, sospirando.
Le dispiaceva, il fatto di avere quel sentimento di gelosia. Certo, vedere Fred addormentarsi con Esme accoccolata sul suo petto era semplicemente meraviglioso e le faceva scoppiare il cuore di gioia, ma avrebbe tanto voluto essere in grado di farlo a sua volta.

𝐓𝐡𝐞 𝐂𝐫𝐨𝐰𝐧 𝐎𝐟 𝐓𝐡𝐨𝐫𝐧𝐬 - 𝐒𝐞𝐪𝐮𝐞𝐥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora