𝐓𝐢 𝐬𝐭𝐚𝐯𝐨 𝐚𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚𝐧𝐝𝐨

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𝓣𝓲 𝓼𝓽𝓪𝓿𝓸 𝓪𝓼𝓹𝓮𝓽𝓽𝓪𝓷𝓭𝓸

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𝓣𝓲 𝓼𝓽𝓪𝓿𝓸 𝓪𝓼𝓹𝓮𝓽𝓽𝓪𝓷𝓭𝓸

Il mese di Marzo era arrivato davvero in fretta. Eppure, ad Alice sembrava di aver aspettato un'eternità. Aveva riempito il suo tempo con momenti felici che la tenessero con i piedi per terra, che non le permettessero di crollare. Come quella sera.

Era la notte di San Valentino ed Esme agitava i piccoli pugni, facendo versetti curiosi e sorridendo ai suoi genitori che la guardavano, rapiti. Fred lasciò che sua figlia gli afferrasse l'indice e ridacchiò, circondando i fianchi di Alice. Era così felice e sereno che avrebbe voluto vivere quel momento all'infinito — eppure, c'era una curiosità che desiderava soddisfare.

"Posso farti una domanda?" mormorò.

"Certo," rispose lei, continuando a guardare la sua bambina.

"Non voglio metterti fretta o tantomeno sottoporti a delle aspettative" disse Fred con calma, "So che mi avevi detto di sì ma mi sembra corretto chiedertelo di nuovo. Vuoi davvero il matrimonio, Alice?"

Alice si prese un momento per rispondere. Sospirò, grata del fatto che il tono di Fred fosse neutro, senza nessuna aspettativa soffocante e poco realistica.
"A dire il vero? Non credo... Non ora, almeno."

Fred rimase in silenzio, attendendo una spiegazione.

"Forse è meglio se le cose rimangono come sono, soprattutto contando il fatto che non sappiamo cosa accadrà tra meno di un mese. Rischi già di perdere la tua fidanzata, la madre di tua figlia... non voglio che tu perda anche tua moglie."

Fred aggrottò le sopracciglia, improvvisamente triste. Non era triste perché Alice non voleva il matrimonio — in ogni caso, il legame tra loro valeva più di qualsiasi pezzo di carta —, odiava solo il pensiero di poterla perdere davvero. Odiava anche solo che la minima possibilità venisse messa in ballo. Però, Alice era quella realista e, anche se era la cosa che più detestava di lei, doveva prenderne atto. Così, la baciò sulla fronte e continuarono a rivolgere la loro attenzione alla bellissima Esme che si addormentava sotto gli sguardi innamorati dei suoi genitori.

Nonostante quei dolci momenti fossero la cura per ogni ferita, quando era sola Alice non aveva pensiero per altro che non fosse l'arrivo di Voldemort.
Quando sarebbe arrivato? Dove? Con quanti Mangiamorte al suo seguito? Quando?
Fare previsioni precise era praticamente impossibile ma, verso la fine di Febbraio, la sua famiglia trovò necessario confrontarsi sulla faccenda — convincerla fu un'impresa titanica.

"Di cosa dovremmo parlare?" domandò Alice secca, abbandonandosi sul divano.

"Dovremmo provare a fare delle ipotesi, Alice, o pensare a un piano" replicò Fred, "Sono preoccupato — siamo preoccupati."

Remus gli lanciò un'occhiata di ringraziamento. Farsi ascoltare da Alice, a volte, era più facile se Fred era coinvolto.

"Fred ha ragione" concordò Sirius, serio, "Dobbiamo essere preparati."

𝐓𝐡𝐞 𝐂𝐫𝐨𝐰𝐧 𝐎𝐟 𝐓𝐡𝐨𝐫𝐧𝐬 - 𝐒𝐞𝐪𝐮𝐞𝐥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora