ᴘʀᴏʟᴏɢᴏ

708 58 15
                                    

"In compagnia di mia figlia"

Alice piantò i piedi e, per un secondo, le fiamme da lei prodotte avvamparono, alte come una muraglia. Si sforzò di mantenere la calma, guardandosi freneticamente attorno.
"Sua figlia?" pensava, mentre l'ansia le opprimeva il petto, "Dove? Chi?"
Nel frattempo, Harry sembrava sprofondato in uno stato catatonico e le visioni lo tormentavano.
Una bambina, stretta al petto di una donna bellissima. La donna più bella che avesse mai visto, con i capelli bianchi come la neve e così lunghi che si confondevano col vento e gli occhi di un blu così profondo che non se li sarebbe mai dimenticati. Così potente che anche il solo vederla in una visione era abbastanza da offuscargli la mente.
Una Veela.
La Veela era furiosa, gridava.
E, improvvisamente, il suo viso incantevole mutò in quello di un'arpia infuocata. Cercava di proteggere la bambina da qualcosa.
Poi vide qualcos'altro. La Veela... morta.
Rivolse un'occhiata piena di panico a sua sorella. E lo rivide in lei.
Si ricordò il viso di Tom Riddle, quando era ancora un ragazzo - gli zigomi, il taglio delle sopracciglia... gli occhi. Alice aveva i suoi occhi.
E, riflesso in quelle iridi grigie, lo sguardo di Harry parlò. Ma il cervello di Alice si rifiutava di comprendere, si rifiutava di accettare.
Si permise per un secondo di guardare nelle retrovie e lì incontrò i visi sconvolti dei suoi genitori, che collegavano tutti i pezzi del puzzle. Remus scuoteva la testa in modo deciso... anche se sapeva. Non poteva essere, non la sua bambina.
E Sirius, lo sguardo grave che passava dall'uomo che amava alla sua figlia adorata, cercava di tenere insieme i frammenti di sé stesso.
Quante altre volte avrebbero rischiato di perderla?
Fred guardava Alice, fissandola dritto negli occhi. E pensava a quanto desiderasse, con tutto sé stesso, non aver vinto la sua scommessa più improbabile. Gli incubi che lo tenevano sveglio di notte si erano avverati, tutti in una volta. Si disse che non importava e che non avrebbe cambiato nulla nel corso degli eventi. Mentì a sé stesso, mentre il suo gemello cercava di comprendere cosa stesse succedendo insieme al resto dei presenti. Troppe cose erano successe- la ragazza dai poteri anormali, per metà Veela, era appena tornata dal regno dei morti e ora... e ora il più grande mago oscuro di tutti i tempi si era rivelato essere suo padre.
Alice si guardava attorno, tenendo alte le fiamme - abbastanza basse da vedere il nemico, però. Fece correre lo sguardo tra i presenti, disperata, negando ciò che la sua mente sapeva già.
Doveva per forza star parlando di qualcun altro, pensava.
Ma, no. I suoi occhi scarlatti erano puntati proprio su di lei.
Infatti, come un boia che infliggeva il colpo mortale, Voldemort sollevò una mano e poi diede l'ordine.

"Prendetela."

𝐓𝐡𝐞 𝐂𝐫𝐨𝐰𝐧 𝐎𝐟 𝐓𝐡𝐨𝐫𝐧𝐬 - 𝐒𝐞𝐪𝐮𝐞𝐥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora