chapter 30.

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(y/n)'s pov

Appena arriviamo in fermata ci sediamo uno di fronte all'altro e io prendo le sue mani nelle mie.

"Non voglio farti preoccupare quindi parto diretto. Non c'è nulla che non vada bene tra di noi, è solo che.. insomma parlando con la psicologa ho realizzato che è passato un mese da quando ci siamo messi insieme eppure facciamo ancora fatica a sentirci a nostro agio a baciarci o a tenerci per mano e vorrei davvero capire cosa è ok per te fare e cosa invece è ok da fare per me." dico, sorridendo.

"Io in realtà semplicemente mi trattengo. Ho fatto delle ricerche e mi sono informato sugli attacchi di panico e ho scoperto che se si soffre di attacchi di panico tutto ne può triggerare uno e ho sempre una paura pazzesca di fare la stessa cazzata che ho fatto quando ti ho baciato per la prima volta. A me va bene fare tutto quello che fa stare bene te. Io voglio solo che tu ti senta a mio agio e che non ti sentissi di dover fare chissà cosa per 'soddisfarmi' o che ne so io." dice, baciandomi le mani cercando di nascondere il suo rossore.

È troppo presto per promettergli amore eterno?
Il cuore mi salta di un battito e sento le lacrime minacciare di scapparmi dagli occhi.
Lo abbraccio stretto e affondo il viso nel suo petto, godendomi il calore e il buon odore che emana.

"Ho davvero il fidanzato migliore del mondo." dico nel suo petto e lui ridacchia, stringendomi a sé stesso a sua volta.

"avevi anche dubbi?" dice, accarezzandomi i capelli e lasciandomi un bacio leggero sulla testa. "Ascolta. Facciamo che io prendo l'iniziativa e tu mi dici se è ok oppure no? Così imparo anche a capire quando stai ok e quando invece hai bisogno di supporto morale."

"Basta che non fai cose avventate come spaventarmi oppure tipo parlarmi o toccarmi senza che io sappia che tu sei con me. E magari.. evita di toccarmi tutto il busto, tipo il petto o la vita, perché mi mette veramente tanto a disagio." dico, staccandomi dal suo petto e sorridendogli. "Grazie per cercare di capirmi."

Lui mi sorride a sua volta e rimaniamo così finché non arriva il pullman e dobbiamo andare.

[...]

Non appena scendiamo dal pullman alla mostra fermata Bakugou mi prende per mano e io gli do le indicazioni per arrivare al ristorante.
Quando arriviamo c'è una specie di cameriere o buttafuori davanti ad un edificio che sembra abbandonato dall'esterno.

"Scusi, io avrei prenotato al ristorante Hero's Heaven e l'indirizzo che mi è stato comunicato e questo ma.. insomma, non mi sembra il ristorante mostrato dalle immagini ecco." dico, cercando di decifrare l'espressione dell'uomo.

"Mi devi dire a che nome hai prenotato, signorina." dice l'uomo, ricalcando la 'a' alla fine dell'ultima parola.

"Avrei prenotato a nome (l/n)." dico quasi di fretta, prima che Bakugou possa dire qualcosa e iniziare un litigio.

"Ma che diamine dici? Tu non sei (l/n). Io conosco entrambi i (l/n) e tu non sei nessuno di quei due hero." dice, facendo per mettersi in posa e attivare il suo quirk per scacciarci.

"Magari non lo hai mai visto perché lui è il figlio, coglione?!" Bakugou quasi urla, stringendomi la mano e tirandomi più vicino a sé.

"Capisco. Sei la figlia al massimo, immagino." dice continuando a calcare quella cazzo di 'a' finale giusto perché ha capito che mi da fastidio.

trust me.|bakugou x ftm!readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora