chapter 15.

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(y/n)'s pov

Quando mi sveglio mi ritrovo con una ball gag in bocca e sono in uno stanzino completamente bianco, con una parete di vetro che da su una stanza arredata di tutto punto, con delle sedie messe tipo teatro per guardare nella mia direzione.

Non vedevo questa stanza da quando ero piccolo e speravo di non doverla vedere mai più.
Ricordo solo che quando avevo poco meno di dieci anni i miei non prendevano abbastanza con il lavoro da Hero per potersi permettere la vita che volevano fare e quindi per arrotondare mettevano su questo teatrino facendo pagare dei pervertiti malati per vedere lo spettacolo della loro bimba che veniva stuprata da un omone grande e grosso.

Ricordo ancora la sensazione di schifo che quell'uomo mi dava quando provava a baciarmi o quando mi toccava mentre si dava piacere usandomi.
Ricordo quanto ha fatto male la prima volta e quanto il dolore non ha smesso anche le volte dopo.
Ricordo le risate di quel porco mentre mi maneggiava e picchiava come meglio credeva solo per provare piacere.

E non voglio ricordare.
Quando vedo le persone che iniziano ad entrare nella stanza e sedersi ai posti sento mancarmi il respiro.
Mi accorgo di stare avendo un attacco di panico e devo fare il possibile per non impazzire.

Mi ricordo a memoria il procedimento che Mina mi ha insegnato per quando mi vengono gli attacchi di panico e cerco di calmarmi da solo.

"cinque cose che posso vedere.. le persone, le sedie, il lettino.. mio padre, il vetro. Quatto cose che posso sentire.. il silenzio, il vociare.. le sedie, il mio cuore. Tre cose che posso toccare.. la mia pelle.. i legacci, il tessuto. Due cose che posso provare.. paura e rabbia. Una cosa che posso assaporare.. sangue."

Quando finisco di ripetermi la cosa il mio respiro è tornato regolare e sento il cuore che torna a battere il modo normale, ma la paura non passa e la voglia di ammazzare i miei genitori aumenta sempre di più.

La stanza davanti a me si riempie sempre di più di vecchi pervertiti pronti a masturbarsi guardandomi, e sento l'ansia che mi assale.
Quando la stanza sarà pronta inizierà la tortura.

E prima che possa rendermi conto la luce della stanza davanti a me si spegne, mentre una luce fortissima sopra la mia testa si accende e una porta dietro di me si apre.
Vedo i piedi dell'uomo che dovrà dare spettacolo alla gente che abbiamo davanti e quando alzo lo sguardo sento di dover vomitare: è lo stesso uomo che abusava di me quando ero una bambina indifesa.

Inizio a scalciare nel vano tentativo di liberarmi, ma sono legato come un salame sul lettino, i miei polsi sono legati alle mie caviglie e il mio busto è legato al lettino con una spessa cintura di pelle.

Provo ad urlare ma l'unica cosa che esce dalla mia bocca sono dei suoni soffocati e non comprensibili.
E prima che possa rendermene conto le mani di quell'uomo sono su di me e non ho più vie di scampo.

La mia vista diventa appannata per colpa delle lacrime, ma posso ancora sentire le mani di quel pervertito toccarmi ovunque, facendomi sentire sporco, e poi lo sento aprirmi le gambe e fissarsi a guardare cosa di ritrova davanti.
Sento anche se si sta segando, e poi sento le sue mani che iniziano a palpare e schiaffeggiare le mie curve, finché non si inginocchia tra le mie gambe e mi viola per l'ennesima volta.

Vorrei solo che tutto questo finisse al più presto.
Vorrei che qualcuno mi salvasse.

[...]

trust me.|bakugou x ftm!readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora