XIV

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Naturalmente Izumi non disse niente alle colleghe e, la sera prefissata, uscì dal Night durante il loro spettacolo, per evitare di incontrarle e di scatenare domande. Usò alla veloce il camerino per passarsi del trucco leggero sugli occhi e sulle labbra e per guardarsi allo specchio nel suo aspetto nuovo e inusuale. Con i capelli sciolti e il vestito color cipria, truccata e femminile nessuno l'avrebbe riconosciuta.

<<Ok, sto uscendo. Sto per passare una serata in compagnia a un fottuto concerto, in mezzo alla folla>> disse al suo riflesso nello specchio: <<Puoi farcela baby>>.

Con una piccola borsetta sgattaiolò fuori e si avviò al parco.

In tantissimi si stavano dirigendo lì. Si chiese dove avrebbe incontrato Mikey e decise di chiamarlo per evitare di girare come una deficiente in sua ricerca.

<<Ciao, dove sei?>> gli chiese appena rispose.

<<Abbiamo appena parcheggiato, tu?>>.

<<Parcheggiato?>>.

<<Sì, siamo venuti con le moto>>.

Chissà perché, il fatto che Mikey possedesse una moto era un dettaglio che era passato in sordina e Izumi si prese un istante per sorprendersi.

<<Ah! Io sono per strada. Sto arrivando. Scusa ma quanti siete?>>.

<<Ah sì, hanno voluto venire anche Ken-chin, Mitsuya e due dei suoi. Spero non ti dispiaccia>>.

Izumi provò una punta di nervoso: <<N-no, fa lo stesso...>> balbettò, anche se pensava l'esatto contrario. Con gli amici di Mikey non aveva raggiunto lo stesso grado di confidenza e ancora si sentiva un pelo a disagio.

<<Ok, vieni al parcheggio dietro il parco comunque>>.

Facile a dirsi. Dove cazzo era 'sto parcheggio?

Seguì la folla fino al parco e ci girò intorno alla ricerca di auto o moto posteggiate. Il palco era stato allestito ma il concerto non era ancora iniziato. Vagò un po' ma alla fine trovò il suddetto parcheggio e individuò la testa bionda di Mikey, appoggiato alla moto che parlava con i compari. Indossando tutta la sicurezza di cui era capace, camminò verso di loro, il vestito che le frusciava attorno alle gambe.

<<Eccovi finalmente>> disse per attirare l'attenzione. Tutti si voltarono verso di lei. Mikey stava ridendo per chissà quale battuta di uno che Izumi non conosceva e il suo sorriso si congelò non appena i suoi occhi la incontrarono. In maniera del tutto spontanea, istintiva e incontrollata percorse la sua figura da testa a piedi, così velocemente che Izumi non se ne accorse.

Data la reazione generale un po' sorpresa, Izumi si rese conto di essere comparsa in pubblico in un modo in cui nessuno l'aveva mai vista prima. Suo malgrado, si ritrovò ad arrossire e, tutto quello che riuscì a fare, fu alzare una mano a mo' di saluto. Impossibile non sentirsi nuda, in quegli abiti che non le appartenevano. In quei capelli a posto. In quel viso truccato.

La prima a salutarla fu Draken: <<'Sera Izumi>>.

<<Abbiamo lasciato a casa i pantaloncini? Sembri quasi un'altra persona>> commentò Mitsuya.

Sembri quasi la Libellula. Questo fu quello che pensarono. Non senza sorpresa. Era davvero lei, insomma.

Izumi rise nervosamente: <<Pazzesco eh? Ci sono persone che non vorrei mi riconoscessero>>.

Mikey interruppe tutto e si staccò dalla moto: <<Beh, andiamo?>>. Si voltò per controllare che tutta la moto fosse in sicurezza ma fu solo una scusa per interrompere il contatto visivo con Izumi. Tutto il suo stomaco era un tripudio di emozioni fastidiose e opprimenti. Gli amici, a una piccola occhiata, colsero tutto il suo turbamento strabortargli dalle pupille, la ruga di nervoso a metà fronte, l'odiosissima sensazione di incomprensione che gli agitava l'espressione.

Come il Vento Tra le Tue AliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora