XXIII

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La notte passata insieme al mare diede una piccola svolta al rapporto tra Izumi e Mikey. Izumi sentiva di aver varcato la soglia della confidenza, dopo tutto Mikey aveva partecipato alla sua fuga ed era salita in moto con lui. Avevano parlato di cose personali, si era aperta come mai aveva fatto con qualcuno. La cosa le dava un misto di serenità e confusione. Avere un amico era una sensazione strana, così come sapere di potersi fidare di qualcuno. Izumi si fidava di Mikey. Con lei era sempre stato onesto e trasparente e ancora non le era ben chiaro il perché lo facesse. Però con lui riusciva ad essere se stessa.

Da quella notte imparò ad essere più sciolta nei suoi confronti, meno aspra e meno impacciata, per quanto ancora non fosse avvezza ai rapporti più stretti. Doveva prenderci la mano.

Per parte sua, Mikey sentiva di starsi avvicinando a Izumi e la cosa lo rendeva euforico, ma la sua ferrea posizione ancora gli faceva provare deliranti attimi di nervoso. Izumi era sì diventata più amichevole ma ancora erigeva un muro tra di loro e lui non riusciva ad allungare le mani al di là. Ciò era frustrante. Soprattutto perché non gli era ancora passata e Izumi continuava a piacergli.

<<Forse devo osare?>> si chiese ad alta voce di fronte a Draken. L'amico faceva ancora da spettatore numero uno della sua soap opera ma aveva esaurito i consigli e lo lasciava fare di testa sua.

<<Forse, sì. Vedi tu>> rispose di malavoglia.

<<Come faccio a capire quando è il momento giusto?>>.

<<Di sicuro non posso dirtelo io. Lo sai tu il rapporto che hai con lei>>.

Giusto. Il loro grado di relazione gli permise di invitarla al Dai Ginza Matsuri, il festival autunnale che animava le strade di Tokyo per una settimana. Lei, sempre a caccia di esperienze, disse di sì.

Ci sarebbero andati da soli questa volta; Mikey non invitò esplicitamente nessun altro e comunque gli amici se ne tirarono fuori perché non avevano voglia di subirsi scenate di gelosia.

Per poterci andare liberamente, Izumi chiese a Yaguchi di non mettere spettacoli per quella sera e gli disse chiaramente che avrebbe fatto un giro al festival. Lui non si scompose. Lo disse anche alle colleghe perché la videro prepararsi per uscire e le chiesero se ci andasse con Mikey. Da quando avevano saputo che si frequentasse con il boss della Toman avevano cambiato atteggiamento verso di lei, passando a una sorta di invidia mista ad ammirazione. Lei si godeva questa inutile quanto stupida superiorità e non mentiva più.

Dovette guardare su internet cosa si usasse indossare a quel festival e dovette rassegnarsi ad andare a comprare un kimono della tradizione. Lo scelse pratico e a mezze maniche e si legò i capelli in un abbozzo di acconciatura tipica. Si sentiva alquanto impacciata in quelle vesti ma era un'esperienza da provare e non se ne pentì.

Anche Mikey aveva scelto abiti giapponesi, sui toni dell'azzurro. Era strano non vederlo in felpa o uniforme della Toman, sembrava quasi un'altra persona.

Si incontrarono al solito semaforo.

<<Ti sta bene!>> commentò sorridendole.

<<Lascia stare, mi sento una scema>> obiettò Izumi.

<<Ma no, perché? Bada solo a non inciampare>>.

<<Appunto...>>.

Si incamminarono fianco a fianco, procedendo lentamente per godersi la serata. Per quella sera non c'era fretta, non c'erano programmi, volevano prenderla alla leggera. Le strade erano già popolate, le bancarelle attiravano acquirenti. Le lanterne montate ai pali della luce illuminavano il clima di festa che si respirava.

Come il Vento Tra le Tue AliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora