XXV

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Quella notte ebbero modi diversi di elaborare la cosa.

Izumi pianse per parecchie ore di seguito, senza sapere bene per cosa, se fosse un pianto di tristezza, di paura, di gioia o di cos'altro. Era tutto talmente assurdo che non riusciva a mettere ordine nei propri pensieri.

Era tutto vero? Nessuno prima di allora aveva provato interesse per Izumi, ma solo per la Libellula. Eppure Mikey aveva baciato lei. Possibile che provasse interesse nei confronti di Izumi Shinko? Che non fosse un sotterfugio, che in realtà si stesse configurando la Libellula mentre se ne stava con la lingua nella sua bocca?

Quanto sei stupida, si disse tra mille lacrime.

Il desiderio che vibrava nei suoi occhi era così lampante che persino lei non avrebbe potuto ignorarlo.

Per la prima volta in vita sua qualcuno la stava apprezzando e desiderando per quella che era, fuori dalle maschere, con la sua reale personalità, il suo reale aspetto. E la cosa la gettava nel panico.

Era lo stesso per lei? Mikey le piaceva...in quel senso? Baciarlo era stato assurdo...Era stato quasi troppo bello per essere vero. Ma se fosse stata solo l'euforia del momento, il fascino della novità? Cosa doveva fare? Non potevano più essere amici allora?

Aveva lavorato così a lungo per poter corrispondere la sua amicizia e adesso lui cambiava le carte e puntava ad altro? Che cazzo! Non poteva aspettare ancora un po'? Così le toccava rifare tutto da capo! Ma era quello che voleva?

La confusione la fece piangere fino quasi all'alba, quando si addormentò sfinita, con ancora addosso il kimono.

Per Mikey, invece, fu la notte insonne migliore di tutta la sua vita. Non si tolse il sorriso dal volto fino al mattino successivo, né mentre batteva in moto le strade di Tokyo per smaltire l'euforia né mentre se ne stette sul tetto di casa con una mano tra i capelli e lo sguardo rivolto al cielo, ripassandosi il gusto di Izumi sulla bocca e pensando a quando gli fosse piaciuto, sentirla impacciata e imbarazzata sotto di lui, la sua lingua che fuggiva e si consegnava poco alla volta, tutta la vulnerabilità della preda di fronte al suo predatore. Era una cosa che lo mandava fuori di testa. Se lo aspettava che Izumi fosse l'esatto oggetto del suo desiderio, ma che un bacio facesse così scintille beh...Non era stato niente male.

Alla fine era valsa la pena di aspettare. Di correrle dietro, di insistere. Il picco della serata aveva giustificato il prezzo del biglietto.

Soltanto alle cinque, dopo aver metabolizzato per bene tutto, scrisse un messaggio a Draken.

"Ken-chin abbiamo limonato. È stata la serata più bella della mia vita".

Era tipico di Mikey esagerare ed enfatizzare. Ma era così che si sentiva.

E sperava non fosse che l'inizio.

Quando Draken lesse il messaggio lo assalì una sorta di panico. Che Mikey già si esprimesse in quei termini per un fottuto bacio era effettivamente un problema perché, se Izumi aveva davvero finalmente scelto di concedersi a lui, ciò voleva dire che una nuova fase ossessiva si profilava all'orizzonte. Era necessario mettere le mani avanti e farlo ragionare, che non poteva andare fuori di testa per una cosa di quel livello.

Lo chiamò e non si sorprese che rispose subito.

<<Ah Ken-chin! Buongiorno! Hai visto che bella giornata?>> gli disse raggiante.

Male male male.

<<Sì, sentimi bene. Chiariamo subito questa cosa perché io non ho voglia di discutere né di venire alle mani quindi apri bene le orecchie e lasciami finire prima di rispondere. Non. Perdere. La testa. Son contento per te ma devi andarci piano, ok?>>.

Come il Vento Tra le Tue AliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora