XLVII

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Izumi si vestì, e lo fece non a caso e si stupì di averlo fatto, scegliendo da una delle valige i vestiti che sapeva a Mikey piacessero di più. E uscì, per incamminarsi verso il parco.

Mikey la aspettava lì, seduto in cima alla solita struttura di metallo, serio in volto, con le braccia posate sulle ginocchia. Sentì dei passi e si voltò, vide Izumi e lasciò che i propri occhi vagassero per la sua figura bevendola come fosse miele liquido.

Sorrise appena e distolse lo sguardo: <<Mi metti alla prova così>>. Era appena arrivata a già desiderava toccarla. Non era affatto un buon inizio.

Izumi scrollò le spalle: <<Non era intenzionale. O forse appena>>.

Salì al suo fianco e attese in silenzio. Sapevano entrambi ciò per cui erano lì quella sera e si tennero a qualche centimetro di distanza, erigendo un muro sottile tra di loro.

Alla fine Mikey parlò: <<Izumi...Penso che tu stia iniziando a provare qualcosa per me>>.

<<Senti chi parla...>> borbottò Izumi.

Mikey non rispose, e il suo silenzio bastava come conferma eppure mentire non sarebbe servito a niente. Nessuna sorpresa in quelle constatazioni, avevano avuto abbastanza tempo per digerire la realtà. E per tentare di cambiarla.

Izumi non sopportava quel silenzio: <<Beh, che facciamo?>>.

<<Tu cosa vorresti fare?>> chiese Mikey.

Lei si stizzì: <<Che risposta è?>>.

<<Voglio solo conoscere il tuo pensiero. Non è facile, non sono bravo con queste cose. Ma io la mia posizione la so benissimo, per questo voglio conoscere la tua>>.

Non la guardava, e aveva senso che fosse così. Perché il suo desiderio era nauseante, era come un viaggio in aereo pieno di turbolenze. Ma occorreva essere razionali, e sapeva che Izumi ne fosse al corrente.

Lei esitò, guardando altrove. Le sue guance si tinsero di un lieve rossore.

<<...Beh, immagino che tu l'abbia capito che sto bene con te>>. Si rese conto che detta così non chiariva nulla e si costrinse ad aggiungere il resto: <<...Nel senso, che io starei volentieri con te. Insieme. Come coppia, intendo>>.

Mikey taceva e guardava di fronte a sé e Izumi non riuscì a capire se il suo discorso avesse un senso oppure se lui non stesse capendo un accidenti. Senza dubbio era difficile parlare di sentimenti e per questo si sentì ridicola. E in imbarazzo.

Attese. Non sapeva che altro dire, e come dirlo, e sperò che Mikey si prendesse l'onere di proseguire. Non poteva immaginare quanto lui, in quel momento, si sentisse strano, a sapere che Izumi volesse stare con lui, seriamente, senza mezze misure.

Lasciò passare parecchio prima di trovare il coraggio per dire la sua.

<<Il punto sai qual è? Che anche io starei volentieri con te>> ammise. Si guardò le mani, mentre Izumi percepiva il proprio cuore agitarsi nel petto: <<Ma io non voglio una storia seria. Non saprei gestirla, né posso permettermi di farlo. E nemmeno tu>>.

<<Lo so>> anche di quello Izumi non era sorpresa. E naturalmente si era fatta i propri conti e aveva già riconosciuto la difficoltà di una cosa come quella: <<Solo che io non ce la faccio ad andare avanti così>>.

<<No, e nemmeno io voglio andare avanti così. Non se anche solo uno dei due è coinvolto>>.

<<Allora troviamo la quadra>>.

Come il Vento Tra le Tue AliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora