capitolo 15

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(capitolo lungo)

Narratore pov

Quella notte non fu la migliore in assoluto per Tn perchè ebbe solo incubi, anzi erano ricordi che riaffiorano del suo passato.

(ricordi) pov narratore

Una bambina di cinque anni come ogni mattina si svegliò insieme agli altri ragazzini della sua età dell'orfanotrofio.

La bambina era diventata orfana per colpa del hero numero uno, e per questo lo odiava.

Ma fortunatamente per lei l'hanno avvisata che in giro di pochi giorni avrebbe avuto una nuova famiglia e ciò la rendeva felice.

La piccola si sentiva differente dagli altri bambini perché tutti avevano un unicità e lei no, anzi tutti credevano che non ce l'avesse ma non era così. La piccola bambina maneggiava il ferro con molta facilità, ma non lo dava a vedere. Per questo a volte la prendevano in giro, inizialmente piangeva poi ha smesso di badarci. Arrivò la giornata delladozione, la bimba si svegliò con un sorrisetto malandrino in volto e si andò a preparare sapendo che a momenti sarebbero arrivati a chiamarla per conoscere la sua nuova famiglia. Come previsto la signora camilla, la direttrice mi venne a chiamare.

Appena la bambina entrò dentro l'ufficio si andò accomodare nell'unica sedia libera vicino ad un signore dai capelli corvini. Lo osservò per bene scorgendo tutti i lineamenti ben marcati. La mandibola leggermente squadrata e molto marcata, due occhi rossi, un naso esquilino e labbra sottili. appena la signorina camilla finì di parlare delle trattative e delle varie carte per ladozione il signore si girò verso la bambina e le sorrise :- io sono Akaguro Chizone da oggi in poi sarò il tuo nuovo papà- detto ciò la bambina gli sorrise :- io invece sono t/n- con il consenso della direttrice la bambina con l'aiuto del nuovo padre andò a preparare la sua piccola valigia.

Dopo aver salutato e ringraziato i due andarono verso la macchina e partirono verso casa.

La bambina era emozionata ma non lo dava a vedere. Arrivarono davanti a un grande palazzone e salirono una paio di rampe fino arrivare davanti a una porta che la piccola presumeva essere la sua nuova casa. Appena entrò si trovò davanti una grande entrata che portava subito verso un soggiorno e una cucina. Dopo aver tolto le scarpe il corvino portò la ragazza verso la sua nuova stanza. Una stanza abbastanza accogliente un letto singolo con un grande armadio e una scrivania. La bambina estasiata si butò tra le braccia del padre che rimase inizialmente interdetto ma ricambiò l'abbraccio.

Passarono il resto della giornata a stabilire alcune regole e finalmente arrivò l'ora di cena, mentre stavano mangiando la soba la bambina rivolse una domanda al padre:- papà a te piacciono gli hero?- il padre ci pensò su, non poteva dire di disprezzare tanto il mondo ormai corrotto e presentarsi come lelimina eroi :- vedi bambina mia, gli eroi ormai lo fanno solo per la fama e non mi piacciono affatto, possiamo metterla così a te invece?- - all might ha ucciso i miei genitori- il corvino si stupì di quanto fredda era stata la piccola con delle parole così crude ma poi sorrise. la piccola stranita lo guardò accigliata e gli chiese:- perché sorridi- - vedi abbiamo un ideale simile - -cosè un ideale- - vedi, un ideale, è un frutto di un processo di un'idea- a fine cena i due sprepararono e andarono a guardare un film in soggiorno.

Prima della fine del film la bambina però si addormentò sulla spalla del padre, appena quest'ultimo se ne accorse la prese in braccio e la portò nella sua cameretta cercando di non svegliarla. Durante la notte però la piccola si svegliò e andò verso la camera del padre, successivamente salì sopra il letto e si accocolò sopra come un gatto addormentandosi.

La mattina successiva andarono al centro commerciale per comprare i nuovi vestiti e vari giocattoli.

Quelle scene cambiarono sostituendole con altre.

Quest'ultime raffiguravano una ragazza che si allenava con le armi con il suo presunto padre. Una bellissima bambina. E alta un metro e cinquanta, i capelli corvini con qualche ciocca bianca che le arrivano oltre le coscie, normalmente per comodità li tiene raccolti in una coda alta e la pelle bianca. Che crescendo aveva seguito le orme del padre maneggiando con maestria i coltelli e le spade, anche le armi da fuoco, ma predilige soprattutto i combattimenti corpo a corpo. Oltre a questo usava il secondo quirk ghoul.

Un altra cena cambiò.

Una sera all'età di sette anni, lei e il padre stavano tornando dal parco giochi quando dei corvi cominciarono ad avvicinarsi, la bambina affascinata, allungò una mano e li iniziò ad accarezzare, piano piano però si accasciò a terra e da lei iniziarono ad fuoriuscire sotto forma di ombra dei piccoli corvi, il padre si avvicinò cauto e la prese in braccio cercando di capire che avesse. La stese su una panchina e dopo un paio di minuti si riprese. Con i suoi occhioni color pece iniziò a guardarsi in giro fino a che non le si avvicinarono saltellando i corvi che erano fuoriusciti da ella e iniziò a ridere e giocare con loro come se non fosse capitato niente. La sciando dietro di sé il padre perplesso.

l'amore è come una giostraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora