Capitolo 33 - Delusione

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Leonardo

Angelica mi ha mentito. Stamattina è letteralmente sgattaiolata fuori di casa senza neppure salutarmi, informandomi via messaggio che avrebbe avuto un impegno con i suoi genitori. E invece aveva un appuntamento con Roberto, che ha appena abbracciato con trasporto proprio davanti ai miei occhi.

Non sono un ragazzino, dovrei essere pronto ad affrontare una situazione simile. Nei primi anni di professione, prima di specializzarmi in diritto amministrativo, ho seguito divorzi e separazioni per vari clienti. Conosco perfettamente le menzogne che il partner racconta al coniuge per nascondere relazioni extraconiugali o scappatelle senza importanza. Conosco perfettamente lo sguardo del coniuge tradito, quando si presenta nel mio studio, nascondendo la sofferenza dietro alla rabbia e all'atteggiamento battagliero.

Ho dispensato consigli giuridici e di opportunità in situazioni ben peggiori della mia, a partner che hanno scoperto la moglie o il marito a letto con l'amante. Ho sempre consigliato di non perdere il controllo e la lucidità necessaria ad affrontare una situazione dolorosa che non poteva che avere un unico e solo epilogo.

Eppure oggi, alla vista di Angelica abbracciata a Roberto, in atteggiamento a dir poco ambiguo, mi ritrovo a non essere in grado di mantenere il controllo di me stesso.

Non è stato un abbraccio veloce tra amici, non è stato un saluto tra conoscenti. L'abbraccio che ho appena visto è stato interminabile ai miei occhi. Roberto si è dilungato in carezze ai capelli di Angelica e lei ha ricambiato l'abbraccio avvolgendo Roberto con le sue braccia, nello stesso modo in cui normalmente quelle braccia avvolgono il mio corpo.

Ho l'impressione che il mio cuore abbia cessato di battere per alcuni secondi, per poi riprendere a martellare nel petto sospinto da un tormento che non credo di aver mai provato prima.

E lo sguardo che leggo sul volto di Angelica ora che si è voltata e si è accorta della mia presenza è un'ulteriore conferma di ciò che ho appena visto.

Il suo sguardo è colpevole e distaccato allo stesso tempo.

Mi fissa impietrita per alcuni istanti e poi si incammina per raggiungermi all'ingresso del condominio, con l'espressione seria e contrariata, come se la mia presenza la infastidisse. Come se fossi stato io inopportuno e non lei.

<<Leonardo...>> si limita a dirmi con tono indecifrabile, ma con occhi seri e contegno sostenuto.

Resto a fissarla in silenzio, attendo che provi almeno a giustificare l'abbraccio che ho appena visto. Ma dopo alcuni interminabili istanti in cui riesco soltanto ad osservarla immobile, lei riprende la parola solo per informarmi che stanotte dormirà a casa dei suoi genitori.

Non un cenno a ciò che ho appena visto. Non una parola a sua discolpa.

<<Stanotte è meglio se resto dai miei genitori. Prendo un cambio>> dice Angelica, sorpassandomi e dirigendosi verso l'androne.

Non so neppure io cosa stia succedendo. Non capisco. Angelica non ha neppure tentato di giustificare quello che ho appena visto. Sembra che l'unica cosa che le preme, sia allontanarsi da me.

Vorrei chiederle delle spiegazioni. Vorrei fermarla e chiederle perché non mi ha risposto al telefono questa mattina, perché ieri sera era così fredda, perché mi ha mentito su quello che avrebbe dovuto fare oggi. Vorrei domandarle cosa ha significato per lei l'abbraccio con Roberto di poco fa.

Ma la verità è che la parte di me razionale, quella dell'avvocato cinico che ha già vissuto esperienze simili osservando le vite degli assistiti, conosce già la risposta e impedisce all'uomo innamorato di formulare inutili domande, che non farebbero che dilaniare ancora di più la ferita che si è aperta nel suo animo.

Perciò mi limito a guardarla salire in ascensore, senza che lei si giri verso di me nemmeno per un secondo.

Una parte di me non riesce a credere a quello che sta succedendo, mentre l'altra parte ne è stranamente consapevole, come se aspettasse questo momento da sempre, come se fosse convinta che prima o poi Angelica si sarebbe stancata di un uomo ruvido e dai mille difetti come me.

Perciò non salgo neppure in appartamento.

Prendo la mia auto e torno a casa mia. Questo fine settimana Marco sarà dalla mamma ed il solo pensiero di dover affrontare il silenzio della mia casa perseguitato dall'immagine di Angelica abbracciata a Roberto mi sconforta.

Afferro il telefono e chiamo Alex. Ho bisogno di sfogarmi con un amico.

Non appena il mio migliore amico risponde al telefono, lo incalzo con quanto è appena accaduto.

<<Alex, ho appena visto Angelica abbracciare con trasporto Roberto proprio sotto casa>> dico senza neppure salutare Alex.

<<Cosa intendi per "ho visto Angelica abbracciare Roberto"?>> domanda Alessandro allibito, per poi proseguire, cercando di farmi mantenere la calma. <<Aspetta Leo. Un abbraccio può non significare nulla!>>.

<<Forse un abbraccio no, ma il comportamento che ha tenuto Angelica sì!>> obietto per poi raccontare ad Alessandro come si è comportata Angelica.

Mentre guido verso casa, racconto ogni cosa al mio migliore amico. Più racconto come sono andate le cose, e più mi convinco che Angelica provi ancora qualcosa per Roberto.

<<Quindi non si è giustificata in alcun modo?>> domanda Alex dopo aver ascoltato il mio racconto.

<<No, Alex, non una parola>> osservo, ripensando a quanto fosse distante Angelica poco fa.

<<Ma tu, Leo, le hai chiesto qualche spiegazione? Tu cosa le hai detto?>> mi chiede Alessandro, che diversamente da me è un uomo diretto in ogni circostanza, sul lavoro come sulla vita.

<<Cosa avrei potuto dire? Avrei forse dovuto pregarla di darmi spiegazioni?>> sbotto in tono sostenuto. Più passa il tempo e più la rabbia cerca di rendere più sopportabile la ferita e la delusione.

<<Leo, sei sempre stato un uomo orgoglioso, ma in amore l'orgoglio è un pessimo consigliere>> osserva Alex.

So che il mio amico ha ragione, so che l'orgoglio è quanto di più deleterio ci sia nei rapporti di coppia, ma Angelica doveva darmi una spiegazione spontaneamente. Mi ha mentito deliberatamente. Per di più già in passato si è comportata in maniera ambigua con Roberto. E se non l'avessi colta sul fatto proprio mentre era in atteggiamento più che confidenziale con lui in riva al lago, lei probabilmente non mi avrebbe raccontato nulla.

Perciò replico ad Alex scocciato: <<Non è solo una questione di orgoglio! Non è la prima volta che Angelica mi nasconde di essersi vista con Roberto, e tu lo sai bene. In quell'occasione le ho concesso il beneficio del dubbio, ma questa volta la situazione non merita alcuna concessione. Ti rendi conto che invece di fornirmi spiegazioni, è letteralmente scappata da me? Anche ammesso che possa perdonarla e che lei voglia ancora avere un rapporto con me, come posso pensare di costruire una relazione solida con una persona evidentemente ancora così legata al sul ex fidanzato? Come posso pensare di instaurare un rapporto duraturo con una donna che in così poco tempo ha cambiato repentinamente il suo atteggiamento verso di me? Accidenti, Alex! Io le ho chiesto di sposarmi! Credo di meritare un po' di considerazione, non pensi? Credo di meritare delle spiegazioni senza per questo doverla supplicare a fornirmene!>> dico, dando sfogo a tutta la mia collera.

<<Forse hai ragione Leo, ma a questo punto, cosa pensi di fare?>> domanda Alessandro.

<<Non lo so. Per ora ho bisogno di calmarmi e di ragionare con più tranquillità>> concludo confuso, mentre, dopo aver posteggiato l'auto, salgo le scale di casa dove ho intenzione di rinchiudermi per tutto il fine settimana. Devo riflettere e riprendere il controllo di me stesso. Devo ritrovare un po' di quel Leonardo glaciale che mi ha permesso di sopportare delusioni, fallimenti e disillusioni in tutti questi anni, o almeno finché non ho conosciuto Angelica.

Se confessi, ti sposo! 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora