Capitolo 8 - Chiacchiere tra amiche

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Angy

E' passato ormai qualche giorno da quando Leo ed io abbiamo litigato per quel maledetto errore sul lavoro.

Sono sicurissima di non aver commesso alcuna leggerezza con la memoria Dellera ed il fatto che Leo continui a trattarmi con aria di sufficienza ogni volta che torniamo sull'argomento, mi addolora.

So che è il mio capo, ma è anche il mio uomo e da lui mi sarei aspettata maggior fiducia. E invece tutte le volte che cerco di tornare sul tema per chiarire l'accaduto, lui tronca immediatamente la conversazione con quell'aria di superiorità tipica dell'avvocato Adamante che mi dà letteralmente i nervi.

Non riesco a fare finta di niente e ad essere amorevole con lui. Non ci riesco proprio! La verità è che sono terribilmente arrabbiata e delusa. Possibile che al primo ostacolo, lui non mi conceda neppure il beneficio del dubbio?

Sto sorseggiando il mio aperitivo in attesa che arrivi Elisa a farmi compagnia. E' venerdì sera e sono uscita dallo studio senza nemmeno salutare Leo. Lui era impegnato in una riunione ed io anziché aspettarlo, come faccio ogni venerdì sera da quando è iniziata la nostra storia, gli ho mandato un sms telegrafico in cui lo informo che sono stanca e che andrò a casa a riposare.

Non ho nessuna voglia di stare con lui questa sera. Sono più che sicura che se passassi ancora qualche ora con lui, finiremmo per litigare di nuovo ed io non ne ho proprio più la forza.

<<Ciao Angy!>> la voce di Elisa mi ridesta dai miei pensieri. Ieri al telefono le ho raccontato ogni cosa di quanto è accaduto questa settimana e lei mi ha invitato a bere qualcosa insieme per distrarmi.

Saluto Elisa con un abbraccio e, dopo aver ordinato un aperitivo anche per lei, ci sediamo ad un tavolino.

L'intenzione è di sfogarmi con la mia più cara amica per qualche minuto e poi correre a casa e infilarmi sotto le coperte. Mi sento esausta, anche se non so se la mia stanchezza sia dovuta alla settimana lavorativa estremamente frenetica o allo stress accumulato per le discussioni con Leo.

<<Allora, hai fatto pace con Leonardo?>> mi domanda subito Elisa sorseggiando il suo aperitivo analcolico.

<<Sì... cioè no!>> a dire la verità non lo so nemmeno io. <<Non posso dire che stiamo litigando, ma non è neppure tornato tutto come prima. Lui cerca di comportarsi come sempre, pur se in maniera vistosamente forzata, ma io non ci riesco. E tutte le volte che provo ad introdurre l'argomento "memoria Dellera", lui fa di tutto per evitare la conversazione, trattandomi con quell'aria da avvocato Adamante che mi manda letteralmente in bestia!>> chiarisco alla mia amica.

<<Ovvero da stronzo!>> precisa lei giocherellando con la cannuccia della sua bibita.

<<Già... da stronzo. Poi come se niente fosse un attimo dopo torna ad essere il Leo di cui mi sono innamorata, ma a quel punto io non ho più voglia di far finta di niente. Non sopporto l'idea che in tutta questa faccenda non abbia avuto la minima fiducia in me. E' chiaro che continua a credere che io abbia commesso una leggerezza, pur se lui pensi che non me ne sia accorta. Ma credimi, Elisa, sono sicurissima di non aver commesso quell'errore! Non ho il minimo dubbio!>> concludo perentoria in tono deciso.

<<Allora secondo te, cosa può essere accaduto? Insomma, l'errore è stato fatto, ma chi può essere il colpevole? Voglio dire, non siete in molti in quello studio...>> domanda Elisa alzando le sopracciglia e ammiccando.

<<Cosa vuoi dire?>> domando allora non capendo dove voglia arrivare Elisa.

<<Dai Angelica, se non sei stata tu, posto che dubito che abbia commesso l'errore Leonardo, chi altri può essere stato?>> insiste la mia amica ed io resto a bocca aperta.

<<Mi stai dicendo che pensi possa essere stata la nuova segretaria?>> domando con gli occhi sbarrati. Non ho mai pensato che qualcun altro in studio potesse aver commesso lo sbaglio, ero troppo impegnata a rimuginare sul comportamento di Leonardo per formulare delle congetture.

<<Bè, altrimenti come può essere successo?>> mi fa notare Elisa con una certa praticità.

<<A dire il vero pensavo più ad un malfunzionamento del sistema di salvataggio dei dati sul server dello studio...>> preciso io. Non mi va di scaricare la colpa su qualcun altro che per di più è nuovo dello studio e sta già affrontando la difficoltà di inserirsi nel nostro organico, ereditando il carico di lavoro dell'efficientissima e insostituibile Chiara.

<<Come ti sembra la nuova segretaria?>> mi domanda la mia più cara amica. <<Secondo te è una persona affidabile?>>

<<Non saprei, la conosco ancora troppo poco per poter esprimere un'opinione e per di più è alquanto restia a intrattenere rapporti informali con me o con Leonardo. Si può dire che fatichi a scambiare anche solo due parole. E' talmente timida da chiudersi in se stessa per la maggior parte del tempo. Tuttavia sul lavoro mi sembra bravina>> chiarisco ad Elisa.

<<Mmmm... io fossi in te la terrei d'occhio. Magari è la persona più carina che esista sulla faccia della terra, ma ciò non toglie che un errore possa averlo commesso e che possa aver taciuto per paura delle conseguenze>> mi precisa la mia amica. Devo dire che il suo discorso non fa una piega. Tra l'altro, mentre con Chiara ho legato immediatamente, con Agnese non riesco proprio ad avere una conversazione, nonostante abbia provato in più occasioni ad imbastire un dialogo.

<<Ma bando alle ciance, ti va di venire a mangiare qualcosa con me? Non mi piace vederti con quel faccino tirato!>> domanda Elisa, facendomi un buffetto scherzoso sulla guancia.

<<A dire la verità avevo in programma un appuntamento galante con il letto ed un romanzo rosa>> replico cercando di rifiutare l'invito di Elisa. Non mi va di uscire dopo aver scritto a Leo che sarei andata a casa a riposare. So che non c'è nulla di male nel cambiare idea e mangiare un boccone con la mia migliore amica, ma non mi va ugualmente di cambiare programma all'ultimo senza avvisarlo.

<<Dai, una pizza veloce qui vicino e poi ti lascio al tuo romanzo rosa! Non ci vediamo più tanto spesso come una volta e stasera né tu né io abbiamo impegni>> mi incalza Elisa simulando il broncio e sbattendo le palpebre a modi cerbiatto abbandonato.

Non è mai facile dire di no ad Elisa. <<E va bene. Ma entro le undici voglio essere a casa!>> le rispondo puntandole il dito indice al petto.

<<Ti prometto che alle undici sarai già sotto le coperte! E' da così tanto tempo che non usciamo io e te da sole come ai vecchi tempi! Non fraintendermi, sono felicissima che tu abbia di meglio da fare con il tuo capo... e non mi riferisco al lavoro>> replica la mia migliore amica in tono malizioso, <<ma non posso negarti che le nostre uscite da donne mi mancano!>>.

In effetti Elisa ha ragione. Da quando ho conosciuto Leonardo, per una cosa o per l'altra, ho iniziato a non uscire quasi più. Inizialmente perché il lavoro mi stremava, poi perché nella vita di Leo è scoppiato l'inferno a causa di Julius ed ora perché sto con il mio capo. Ho trascurato una parte della mia vita, nonostante mi fossi ripromessa, dopo la fine della mia storia con il mio ex ragazzo, di non farlo mai più per nessuno.

Ripensandoci, credo di dover ringraziare Elisa per l'uscita di stasera. Sto commettendo nuovamente l'errore di isolarmi dal mondo a causa di un uomo. Viste le premesse della storia con Leo, credo che mi impegnerò per evitare di commettere nuovamente uno sbaglio simile.

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