Capitolo 7 - Turbamenti

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Leonardo

<<Non capisco come possa essere accaduta una cosa simile! Ti assicuro Leo che ho sistemato l'atto personalmente. Ho inserito tutte le modifiche che mi hai indicato e poi l'ho salvato nella cartella condivisa!>> spiega Angelica con voce concitata. E' evidente che l'errore nella pratica Dellera l'ha molto scossa. Tuttavia un file non può sparire da solo dalla cartella condivisa.

<<Sei sicurissima di aver salvato il file nella cartella corretta e di non averlo salvato soltanto sul tuo pc?>> domando ancora con calma, accendendomi una sigaretta.

<<Ma sì! Te l'ho già detto Leonardo!>> ribadisce Angelica. Sembra piuttosto convinta di quello che dice; eppure quel file non è lì dove dovrebbe essere.

Non so cosa pensare. Non credo che Angelica stia mentendo, ma penso anche che un errore del genere possa essere commesso da chiunque se messo sotto pressione. Le ultime settimane lavorative sono state infernali e piene di scadenze. Forse ho scaricato ad Angelica troppe incombenze, e tra una e l'altra potrebbe aver commesso una disattenzione: potrebbe benissimo aver salvato il file corretto nella cartella sbagliata.

<<Va bene, Angy. Comunque a questo punto ha poca importanza cosa o come sia successo. Ora dobbiamo risolvere il problema. Purtroppo il danno è stato fatto. Se la causa dovesse andare male, denuncerò il sinistro alla mia assicurazione professionale>>. So che un errore può capitare a tutti e non ce l'ho con Angelica, eppure non posso fare a meno di usare un tono di voce che alle mie stesse orecchie risulta fin troppo freddo.

La verità è che fino ad ora non ho mai dovuto usare la mia polizza professionale, e l'idea di doverla usare, non tanto per un errore vero e proprio, ma per una sciocca svista, non mi piace affatto; ma d'altronde temo di avere ben poche alternative.

<<Tu non mi credi, vero Leo?>> se ne esce di punto in bianco Angelica, mentre mi osserva con occhi improvvisamente lucidi.

Faccio un sospiro profondo prima di parlare. Non voglio litigare con Angelica, eppure la piega che sta prendendo la conversazione temo proprio che porterà ad uno scontro.

<<Angelica, non te ne sto facendo una colpa>> le dico, evitando di proposito di rispondere direttamente alla sua domanda. La verità è che penso proprio che Angelica abbia commesso uno sbaglio perché troppo sotto pressione a causa mia.

Le ho chiesto fin troppo per questo studio, anche quando mi trovavo in Inghilterra a fare riabilitazione. Le ho scaricato addosso le responsabilità di uno studio professionale avviato, senza rendermi conto che lei è ancora all'inizio della professione.

La colpa di quanto è accaduto è soprattutto mia.

<<Non hai risposto alla mia domanda!>> replica Angelica mentre le lacrime cominciano a rigarle il viso.

Cerco di avvicinarmi a lei per asciugarle le lacrime con una carezza, ma Angelica fa un passo indietro.

<<Angelica, non facciamone una tragedia. Non sarà certo il primo errore che ti capiterà di fare nella professione!>> dico cercando di minimizzare l'accaduto. Ma non appena finisco di proferire la frase mi rendo conto di averle chiarito di non crederle. Per di più l'ho fatto usando il mio tipico atteggiamento supponente dei primi tempi, quello dell'avvocato Adamante che tratta i suoi sottoposti con sufficienza, cercando di impartire lezioni di cinismo e freddezza. Se potessi, mi rimangerei le ultime parole!

<<Non sto facendo una tragedia per l'accaduto, per quanto a me sembri piuttosto grave quello che è successo! Il punto è che tu non credi a quello che ti ho detto! Io ti ho detto la verità, Leo! Ma tu non mi credi!>> mi sbatte in faccia con rabbia.

Se confessi, ti sposo! 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora