Capitolo 43 - Un nuovo amico

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Angy

<<Buongiorno Angelica, come ti senti oggi?>> mi domanda Matteo non appena entro in studio. Ovviamente Matteo si riferisce al mio finto malessere fisico di ieri in tribunale, perciò non posso certo dirgli che, dopo una notte passata a piangere e ad affliggermi per Leonardo, oggi ho l'impressione di essere stata travolta da uno schiacciasassi.

Quindi replico con una frase di circostanza, sperando che le mie occhiaie, coperte da una generosa dose di fondotinta, non mi tradiscano.

<<Bene, grazie. Si è certamente trattato di un banale calo di zuccheri>> dico, sforzandomi di sorridere.

Matteo risponde al mio sorriso fissandomi con sguardo pensieroso e indagatore. Temo proprio che le mie occhiaie parlino per me.

<<Ti lascio questo fascicolo>> prosegue poi Matteo, porgendomi un plico voluminoso.

<<Si tratta di una pratica a cui tengo particolarmente. Riguarda il diniego del permesso di costruire per la ristrutturazione della villa di famiglia di Fabrizio, il mio fidanzato>>.

Afferro il fascicolo e comincio a sfogliarlo.

<<Riguarda la ristrutturazione dell'ultimo piano e della mansarda di Fabrizio. È una ristrutturazione che mi interessa particolarmente, perché è lì che vorremmo trasferirci Fabrizio ed io dopo il matrimonio>> conclude Matteo, aprendo una planimetria e mostrandomi il progetto.

<<È un bellissimo progetto>> dico, osservando la piantina dell'appartamento. <<Studio subito il fascicolo>>.

<<Quando ti sei fatta un'idea, parliamo del diniego del Comune. Vorrei trovare una soluzione che vada bene anche all'Amministrazione il prima possibile. Fabrizio ed io abbiamo fissato la data del matrimonio. I primi tempi vivremo nel mio appartamento. Ma il mio bilocale in centro non è abbastanza grande per una coppia. Vorremmo trasferirci nel suo appartamento il prima possibile>> chiarisce Matteo, per poi proseguire.

<<In pausa pranzo ho appuntamento in un negozio di casalinghi per la lista nozze. Fabrizio non può accompagnarmi perché lavora a Varese. Ti va di farmi compagnia e di darmi qualche consiglio? Potremmo mangiare qualcosa insieme>> propone espansivo il mio nuovo collega. Matteo è un ragazzo davvero affabile e disponibile. Mi dispiace rifiutare, ma andare in giro per liste nozze non è esattamente tra i programmi più appropriati al mio stato d'animo.

<<Vengo volentieri a pranzo con te, ma purtroppo non posso farti compagnia per la lista nozze. Vorrei portarmi avanti con la redazione di un parere che mi ha assegnato tua madre>> replico quindi, declinando parte dell'invito.

<<È davvero un parere urgente o il rifiuto dipende dagli occhi gonfi che cerchi di nascondere sotto il trucco?>> butta lì Matteo con voce affabile, accarezzandomi il viso.

Io faccio un lungo sospiro, cercando di trattenere il magone, e poi rispondo sincera.

<<Certo che non ti si può nascondere nulla!>> dico sforzandomi di sorridere.

<<Scommetto che quel faccino sconsolato dipende da affari di cuore>> continua il mio collega con un'espressione talmente amorevole, che non riesco a fare a meno di sfogarmi con lui. È strano a volte come si riesca ad instaurare un rapporto di confidenza con qualcuno che si conosce appena. Eppure con Matteo è così. Ci conosciamo da pochi giorni, ma si è subito creata una forte familiarità, come se ci conoscessimo da sempre. È un po' come se lui ed io fossimo sulla stessa lunghezza d'onda. Con lui non riesco ad avere remore ad essere spontanea, probabilmente perché lui è così meravigliosamente trasparente ed accogliente da mettere chiunque a proprio agio.

Se confessi, ti sposo! 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora