Capitolo 18 - Un compleanno indimenticabile

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Angelica

Lo stagista lavora da noi ormai da qualche giorno, ma Leonardo non ha più fatto cenno alla somiglianza che il nipote di Agnese sembra avere con quel demonio di Julius.

Quando ho visto Leonardo tanto scosso dalla presenza del nuovo stagista, mi sono allarmata.

Non posso negare che il nuovo arrivato abbia davvero una qualche somiglianza con Julius (per quanto la mia mente ricordi il volto di quell'individuo a malapena), ma la reazione avuta da Leonardo è stata decisamente esagerata, come se in quella somiglianza vi leggesse qualcosa, come se quella somiglianza per lui avesse un qualche significato persecutorio.

Per un momento ho davvero temuto che Leonardo stesse perdendo la sua notoria lucidità.

Negli ultimi mesi il comportamento di Leonardo è sempre stato alquanto strano: ha alternato a momenti di euforia e di attenzioni nei miei riguardi, momenti di isolamento ingiustificato, come se cercasse di trincerarsi in se stesso per non mostrarmi l'angoscia che sono più che sicura gli abbia lasciato l'esperienza traumatica vissuta. D'altronde, chi non resterebbe scioccato a vita da un rapimento e da sevizie? A volte mi domando come Leonardo riesca ancora a possedere la forza per andare avanti e proseguire la sua vita. Io al suo posto sarei crollata.

Anche per questo sono disorientata dal comportamento che Leonardo sta tenendo in questi ultimi giorni: Leo sembra tornato l'avvocato Adamante di un tempo. Scostante e freddo sul lavoro, ma affabile e attento nella vita privata.

Anzi per la verità, stento quasi a riconoscerlo quando siamo in privato, poiché da quando è iniziata la nostra storia, per un motivo o per l'altro, non abbiamo mai avuto pace, e le incomprensioni e le liti si sono susseguite senza soluzione di continuità. Per non parlare degli sbalzi di umore continui che hanno sempre caratterizzato Leonardo, abituato a trincerarsi in silenzi e ad erigere muri invisibili tra di noi, più o meno a giorni alterni.

Dovrei essere felice che l'uomo che amo sembri aver superato un penoso capitolo della sua esistenza e che da un po' di giorni il nostro rapporto sembri aver raggiunto finalmente l'armonia che desideravo, e invece ho come la sensazione che Leonardo continui a nascondermi qualcosa. Il suo apparire tranquillo e disteso ai miei occhi non è naturale. Non so... risulta quasi forzato.

La verità è che non so mai davvero cosa pensi o cosa provi. Certo con me è affettuoso e affabile, mi ripete di amarmi e lo dimostra con semplici gesti. Tuttavia non si apre fino in fondo. Non lo fa con nessuno, ma mi addolora che non lo faccia neppure con me. Non mi ha mai raccontato di quello che ha vissuto quando è stato rapito, né di come si sia sentito. Ho provato più volte a indurlo a sfogarsi, credendo che ne avesse bisogno, ma lui si è sempre irrigidito.

So che probabilmente è solo il suo modo di affrontare il dolore e che dovrei rispettarlo. Per questo non ho più insistito e non ho più fatto domande inopportune. Ciononostante residua in me il timore che un giorno, quanto vissuto da Leonardo, possa portarlo ad esplodere. D'altronde, per quanto sia tenace e forte, è pur sempre un uomo, non un cyborg!

Faccio un lungo sospiro e mi ripeto che forse dovrei godermi il momento senza troppi retropensieri. Forse sto diventando paranoica. O più semplicemente è solo il mio pessimo carattere che mi induce come al solito a farmi inutili seghe mentali.

Mi ridesto dai miei pensieri e mi rendo conto di essere davanti allo specchio da qualche minuto e di fissare la mia immagine senza vederla davvero. Sono tornata dallo studio mezz'ora fa e, dopo una doccia veloce, mi sono cambiata d'abito per uscire con Leonardo.

Oggi pomeriggio Leonardo mi ha invitata ad uscire a cena, un'uscita che lui stesso ha definito un'occasione speciale. Ovviamente si riferisce al mio compleanno.

Se confessi, ti sposo! 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora