Capitolo 48 - Chiarimento

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Leonardo

Non faccio che pensare ad Angelica. Dal nostro incontro casuale in tribunale, non riesco a fare altro che ripensare al suo sguardo nostalgico e affaticato.

Ho afferrato il cellulare un'infinità di volte con l'intento di chiamarla, ma ho desistito ogni volta.

Anche ammesso che risponda alla mia chiamata, non saprei cosa dirle.

Prendo una delle pratiche che ho portato a casa, su cui mi sono riproposto di lavorare, e quando la apro, noto che c'è una bozza della memoria predisposta da Angelica, con alcune sue correzioni a margine.

Appiccicati all'interno della copertina del fascicolo, alcuni foglietti adesivi con degli appunti scritti con la sua calligrafia.

Osservo incantato quegli appunti, aggrappandomi a un barlume di sensazione di vicinanza, come se soffermarmi sulle tracce della sua passata permanenza in studio, mi permettesse di sentirla ancora qui.

Ma è una sensazione breve e malinconica quella in cui mi crogiolo, a cui fa subito seguito il vuoto dell'assenza della donna che amo ancora perdutamente, nonostante lei non ricambi i miei sentimenti.

Sto ancora fissando il fascicolo che ho aperto, quando sento il mio cellulare avvisarmi dell'arrivo di un messaggio.

Prendo lo smartphone e inizio a leggere l'sms che mi ha mandato Alex.

Penso subito all'ennesima brutta notizia, a qualche informazione sulle indagini che sta portando avanti Martina, e invece, per la prima volta dopo settimane, mi arriva una notizia tanto inaspettata quanto desiderata: "Ciao Leo, ho incontrato per caso Angelica in tribunale poco fa. Non è mai tornata con Roberto e credo ti chiamerà a brevissimo. Ti spiegherà meglio lei. Posso solo anticiparti che tiene al vostro rapporto quanto te".

Resto per un momento stordito, come se non stessi capendo esattamente ciò che ho appena letto. Rileggo il messaggio una seconda volta, per essere sicuro di aver compreso le parole di Alessandro. Poi sento il cuore iniziare a martellare nel petto, sospinto da una ritrovata energia, che, solo pochi istanti fa, credevo non avrei più avuto.

Devo chiamare subito Alessandro. Anzi no, devo chiamare subito Angelica.

Sono ancora frastornato dal turbinio di emozioni che il messaggio di Alex mi ha provocato, indeciso se chiamare Alex o se telefonare immediatamente ad Angelica, quando il mio cellulare inizia a suonare nella mia mano.

Sul display compare il nome di Angelica e sento il mio cuore battere tanto forte nel petto da sentirlo quasi in gola.

<<Pronto>> dico con un filo di voce, ancora incredulo per quanto sta succedendo. Pur non sapendo bene cosa dovrei aspettarmi da questa telefonata, il mio umore è già migliorato.

<<Ciao Leo>> sento dire ad Angelica con voce titubante, quasi intimorita.

<<Ciao Angy>> dico in tono che mi esce spontaneamente caldo.

<<Leo, io... mi dispiace per tutto quello che è accaduto. Non era quello che volevo>> butta lì Angelica accompagnando le parole sconnesse con un sospiro, per poi proseguire ancora confusamente, con pause che mi sembrano interminabili. <<Io credevo... insomma ho creduto che tu...>>.

<<Che io...?>> la incalzo non riuscendo ad immaginare il contenuto preciso di questa conversazione, che tuttavia è iniziata con un tono distante anni luce da quello con cui Angelica mi ha lasciato, come se tra noi si fosse improvvisamente sciolto il muro di ghiaccio che ci divideva.

Sento Angelica fare un lungo sospiro, come a prendere coraggio. Poi altre parole che fatico a comprendere, ma che sono pronunciate in modo da non celare le emozioni di Angelica in questo istante.

<<Io ero convinta che tu avessi una relazione con l'avvocato Ratassi>> arriva al punto Angelica. Sono ancora piuttosto confuso. Non ho compreso fino in fondo cosa stia cercando di dirmi Angelica, perciò do fiato alle mie supposizioni, ancora incerto del preciso significato che nascondono le parole che sto sentendo, eppure già fiducioso sul fatto che nascondano dei sentimenti importanti per me.

<<Non capisco cosa vuoi dirmi Angelica. Forse che mi hai lasciato perché eri convinta che avessi una relazione con Elisabetta?>> domando quindi, sempre confuso, per avere conferma alle mie considerazioni.

Lei fa un altro lungo sospiro, per poi confermare: <<Sì, mi dispiace, Leo. Ero convinta che tu e l'avvocato Ratassi aveste una relazione>>.

Sono immensamente felice che Angelica mi abbia chiamato e sono ancor più felice di aver saputo da Alex che lei non è tornata con il suo ex fidanzato, ma non posso fare a meno di sentirmi ferito e deluso.

Angelica mi ha lasciato ad un passo dal matrimonio solo per una sua insicurezza, senza neppure confrontarsi con me. Sono pervaso da emozioni contrastanti: da una parte mi sento al settimo cielo, con il cuore che prepotente sembra volermi uscire dal petto, dall'altra sono furibondo e frustrato. Ma come ha potuto Angelica aver pensato che la tradissi? Ma soprattutto, come ha potuto lasciarmi senza darmi la minima spiegazione?

<<Angelica, si può sapere perché non mi hai parlato dei tuoi dubbi? Credimi, non capisco. Non credo di aver mai tenuto un comportamento ambiguo e che potesse indurti a sospetti. Ma in ogni caso avresti dovuto parlarne con me! Perché non mi hai detto nulla? Perché hai scelto di lasciarmi senza neppure provare ad avere una qualche spiegazione? Giuro, Angelica, non capisco!>> dico quindi in tono nervoso e irritato.

Insomma, credo di essere sempre stato corretto con Angelica. Eppure lei mi ha condannato senza neppure mandarmi a processo!

<<Leo, non so cosa dire... Hai ragione, davvero! Ora mi sembra tutto chiaro. Ma credimi ero sconvolta e non ero più in grado di ragionare. Mi sentivo ferita, vulnerabile e...>> si interrompe Angelica con voce rotta dalle lacrime che sta cercando di nascondere.

Sono arrabbiato eppure disteso. Felice e furioso allo stesso tempo. Ma sentire la voce di Angelica spezzata dal pianto mi impedisce di proseguire nella mia paternale. La verità è che la amo e le perdonerei qualunque cosa pur di riaverla al mio fianco.

<<Senti, Angy, forse dovremmo parlare con calma di quello che è successo. Vorrei delle spiegazioni anche sul tuo riavvicinamento a Roberto>> le dico in tono più gentile, ma ancora sostenuto. Mi fido di quanto mi ha scritto Alex, ma ho bisogno di certezze. Ho bisogno di sentire dalle labbra di Angelica che non è tornata con il suo ex fidanzato e che si è trattato solo di un terribile e doloroso malinteso.

<<Tra me e Roberto non c'è niente! Devi credermi Leonardo!>> si affretta a precisare lei. E il mio cuore non può fare a meno di sentirsi sollevato, come liberato dalla catena di spine che lo opprimevano da giorni.

<<Forse dovremmo parlare a quattr'occhi>> dico quindi, consapevole che sia indispensabile un chiarimento.

<<Stasera hai impegni?>> domando con un po' di imbarazzo, come se temessi ancora un suo rifiuto.

<<Se anche ne avessi, li rinvierei. Non vedo l'ora di vederti Leo>> dice Angelica, strappandomi un sorriso e scaldandomi il cuore.

<<Ci vediamo nel nostro appartamento alle sei?>> domando quindi, questa volta certo che non avrò un rifiuto.

<<Alle sei va benissimo>> conclude lei.

Restiamo in silenzio per alcuni istanti, come se entrambi fossimo restii a chiudere la telefonata, finché il mio cellulare non mi informa che ho una chiamata in attesa.

Perciò prendo coraggio e chiudo la chiamata con Angelica.

<<Allora a dopo>> dico, attendendo un suo ultimo cenno.

<<A dopo>> replica Angelica con voce dolce.

Chiudo la conversazione con Angelica con il cuore ancora in subbuglio, insofferente all'idea di dover attendere ancora delle ore prima di poterla rivedere. Prendo la chiamata in attesa e all'altro capo del ricevitore è la voce dell'investigatore privato ad attendermi. So già che questa chiamata non sarà piacevole come la precedente.

Se confessi, ti sposo! 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora