Capitolo 35 - Riflessioni

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Angelica

Ecco che inizia una nuova settimana. Il week end mi è sembrato interminabile, vissuto nell'attesa di una telefonata di Leonardo che non è arrivata. Evidentemente questo fine settimana aveva di meglio da fare. Non ha neppure avuto il tempo di chiamarmi per chiarire quanto è successo durante il nostro ultimo incontro.

Dopo aver passato due interi giorni in lacrime, mi sento svuotata ed esausta, come se qualcuno mi avesse improvvisamente privato delle energie.

Stamattina per fortuna ho avuto da fare in cancelleria del tribunale di Milano e così non sono dovuta andare in studio. Non ho la forza di rivedere Leonardo. Quindi ho chiamato Agnese per avvisare che al ritorno da Milano non rientrerò in ufficio. Mi sono inventata di avere un malore.

Sono ancora sul treno, determinata a tornare a casa dai miei, quando sento il telefono vibrare nella mia borsa.

Il cuore inizia ad accelerare i suoi battiti, sospinto dalla speranza che sia Leonardo a chiamarmi. Ma non appena guardo lo schermo, mi investe la delusione.

<<Ciao Roberto>> dico in tono che cerco di far sembrare normale, ma dal quale sono più che sicura che traspaia il mio stato d'animo.

<<Ciao Angelica, volevo solo avvisarti che la tua auto ora parte. Ho chiamato un amico meccanico, che questa mattina l'ha fatta partire. Era solo un problema di batteria. Puoi passare a prenderla quando vuoi>> mi informa Roberto, che - devo ammettere - si è dimostrato premuroso, risolvendomi un problema.

<<Grazie Roberto! Sei stato davvero gentile. Non dovevi disturbarti>> osservo, per ringraziare il mio ex ragazzo della cortesia. E' incredibile come il problema di salute di Roberto lo stia cambiando. A volte stento a riconoscere il mio ex fidanzato. E' proprio vero che le batoste nella vita possono trasformare anche il più incallito degli egocentrici.

<<Ci mancherebbe! E' il minimo che possa fare per sdebitarmi con te per tutto quello che hai fatto per me finora. E' merito tuo se Giorgio mi sta assicurando le migliori cure>> replica Roberto con gentilezza.

<<Allora se per te va bene, passo a prendere la mia carretta tra un'oretta. Sono sul treno appena partito da Milano. Dovrei arrivare a Como nord tra una quarantina di minuti. Ti chiamo quando sono sotto casa tua>> informo Roberto a cui ho lasciato le chiavi dell'auto quando sono rimasta in panne.

<<Allora ti aspetto. Se però dovessi tardare, avvisami, perché nel primo pomeriggio ho una visita in ospedale da Giorgio e sono un po' tirato con i tempi. A dopo, Angelica!>> si congeda Roberto.

Non appena chiudo la chiamata, sento di nuovo vibrare il mio smartphone che ho ancora in mano. Di nuovo un tuffo al cuore e subito quella intollerabile sensazione di frustrazione. Anche questa volta non è Leonardo a chiamarmi.

<<Dimmi tutto fratellone>> dico, fingendomi allegra. Non voglio che mio fratello si accorga del mio stato d'animo, perché non ho nessuna voglia di dover rispondere a domande inopportune.

<<Ciao, Angy. Scusa se ti rompo le scatole, ma sono disperato. Alissa, che doveva andare a prendere Luca a scuola, ha avuto un contrattempo sul lavoro e mi ha telefonato poco fa per chiedermi se posso passare a ritirarlo io. Purtroppo sto per entrare in sala operatoria per un intervento. Non è una cosa lunga, ma mi terrà occupato per almeno un'ora e mezza; poi ho delle visite, tra cui quella di Roberto>> conclude Giorgio, che evidentemente ha bisogno che qualcuno lo aiuti con Luca.

<<Ok, non preoccuparti, passo io a prendere Luca. A che ora esce? Perché al momento sono ancora sul treno e non arriverò a Como nord prima di una quarantina di minuti>> preciso a mio fratello.

<<Oggi Luca si ferma a mensa ed esce alle due e mezza. Per fortuna la scuola elementare dove l'abbiamo iscritto, quest'anno offre il servizio di mensa dopo le lezioni, altrimenti oggi sarei stato spacciato!>> osserva Giorgio. Non deve essere facile riuscire a far fronte agli imprevisti quando si ha un figlio piccolo.

Saluto mio fratello, accordandomi con lui di portare Luca in ospedale, dove dovrò occuparmi di lui fino all'arrivo di Alissa, che nel frattempo dovrebbe essersi liberata dal suo imprevisto. Nel tragitto che mi riporta a Como, mi trovo inevitabilmente a rendermi conto che Leonardo mi ha sempre coinvolto pochissimo nei suoi incombenti familiari. Ho sempre pensato che lo facesse per non farmi pesare il fatto di avere una relazione con un uomo con un vissuto importante. Ma visti gli ultimi avvenimenti, mi domando se invece non abbia voluto di proposito non condividere con me una parte della sua vita, forse per volermi in qualche modo tenere lontana o per avere una fetta importante del suo privato completamente riservata a se stesso. Pensandoci ora, in molte occasioni Leonardo avrebbe potuto farmi credere di avere un impegno con il figlio, mentre invece magari si vedeva con quella Elisabetta.

In fondo Leonardo non mi ha quasi mai coinvolto nei momenti che trascorre con suo figlio, come se volesse tenere Marco il più possibile distante da me. Questo pensiero alimenta ulteriormente la mia frustrazione e la mia angoscia. Perché non mi sono mai accorta della distanza che Leonardo frapponeva tra me e suo figlio? Perché non mi sono mai resa conto di come Leonardo si fosse riservato uno spazio intimo tutto suo del quale non mi ha mai voluto rendere partecipe?

Perché sono una sciocca, ecco perché! Quando mi innamoro perdo completamente l'obiettività e la lucidità. Eppure adesso, dopo quello che mi ha detto Agnese e dopo aver visto quella stramaledetta camicia macchiata di rossetto, tutto mi sembra evidente. Leonardo, anche se mi ha chiesto di sposarlo, non ha mai davvero pensato che io possa essere la donna della sua vita. D'altronde ha rotto anche con la madre di suo figlio, per quale ragione con me dovrebbe avere un rapporto più duraturo?

Mia madre me lo ripete da sempre: un uomo che lascia la moglie o la famiglia una volta, non si farà problemi a farlo anche una seconda. Ma adesso basta Angelica! Basta credere nelle favole! Non ti è bastata la batosta che hai preso da Roberto?

Quando il treno è quasi in stazione, afferro le mie cose dal sedile, promettendo a me stessa che non sarò più una ragazzina ingenua e che non mi farò mai più prendere in giro da nessuno, tantomeno da Leonardo.

Questa consapevolezza riesce a lenire almeno un po' la delusione ed il dolore che ho nel petto, sostituiti da una rabbia incontenibile. Ora so quello che devo fare, anche se è qualcosa che mi farà immensamente male.

Quando scendo dal treno, che ovviamente è arrivato in ritardo, non ho più tempo per riflettere. Devo correre a recuperare la macchina sotto casa di Roberto e andare a prendere mio nipote a scuola. Non ho molto tempo, se non voglio arrivare in ritardo.

Quando arrivo sotto casa di Roberto, lui è già lì ad aspettarmi davanti alla macchina con le chiavi in mano.

<<Ecco qui le chiavi>> mi dice Roberto, accogliendomi con un sorriso sincero, un sorriso che quasi stento ad associare a quel presuntuoso ed egoista che è sempre stato il mio ex fidanzato.

<<Grazie davvero! Sei stato gentile a occuparti della macchina. Dimmi quanto ti devo per l'intervento del meccanico>> chiedo, non volendo approfittare della gentilezza di Roberto.

<<Ma figurati! Il meccanico è un mio amico e mi ha fatto pagare una sciocchezza. Però se proprio vuoi sdebitarti in qualche modo, potresti darmi un passaggio fino all'ospedale. Ho la visita da tuo fratello tra tre quarti d'ora>> dice Roberto, sempre con un sorriso sfacciatamente affabile, quello che sfodera ogni volta che riesce a convincermi a fare qualcosa per lui. Questo sorriso è decisamente più rispondente al Roberto che conosco.

Stavolta però gli devo un favore e quindi mi lascio convincere a dargli un passaggio.

<<Vada per il passaggio in ospedale. Tra l'altro sto andando proprio lì. Devo passare a ritirare Luca a scuola e portarlo in studio da Giorgio in attesa che arrivi a prenderlo Alissa>> preciso, mentre comincio a salire in macchina.

Per lo meno vedere il mio nipotino mi tirerà un po' su di morale. Ha iniziato la prima elementare e sono sicura che avrà tante novità da raccontarmi con entusiasmo ed energia. Due cose che in questo momento a me mancano completamente.

Se confessi, ti sposo! 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora