6: qualcosa fuori posto

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Sooyun

Aprii lo sportello e scesi dall'auto, facendo un cenno con la testa a mia madre. Lei non rispose, rimase a guardare fisso davanti a sè, aspettando impazientemente che me ne andassi. Non era stata contenta, due giorni prima, quando aveva ricevuto una chiamata dalla scuola. Aveva dovuto chiedere un permesso al lavoro per venire. Era stato terribile sentirla borbottare per tutto il tragitto di ritorno.

Sbattei lo sportello, scacciando quel ricordo, e mi incamminai per il cortile, sentendo gli occhi di un gruppetto di studenti puntati addosso. Cercai di non contrarre le spalle e mostrarmi tranquilla, nonostante odiassi essere il centro della loro attenzione. Non riuscivo a sentire il loro mormorio, ma avevo un paio di sospetti su ciò che dicevano: sicuramente facevano supposizioni sul perché fossi stata assente in quegli ultimi giorni. Avevano saputo qualcosa, che ero svenuta?

Accelerai il passo per raggiungere l'atrio e, quando  arrivai, notai un ragazzo familiare. Dal modo in cui teneva la mano in tasca e guardava il suo cellulare senza alcuna fretta di andare in classe, Taehyun sembrava stare aspettando qualcuno. Mi sorpresi quando sollevò lo sguardo verso il mio e mi sorrise.

«Sei il ragazzo dell'altro giorno» feci, sgranando di poco gli occhi.

Annuì e ripose il cellulare in tasca «Come stai?»

«Bene, grazie» mormorai, a disagio. Quel genere di domande mi facevano sempre sentire in quel modo «Ehm, grazie ancora per... avermi aiutata»

«Non devi continuare a ringraziarmi» ammise con gentilezza.

Iniziammo a camminare lungo il corridoio. Lo guardai con la coda dell'occhio «Come mai te ne stavi lì, nell'atrio?»

«Ti avevo vista fuori e volevo sapere come stavi»

Annuii e mi bloccai quando realizzai una cosa importante « Scusami, non mi sono ancora presentata» esclamai, portandomi una mano davanti alla bocca, desolata.

Taehyun indicò la mia giacca «L'avevo letto sul tuo cartellino quando ti ho trovata in corridoio. Kang Sooyun, giusto?»

Annuii «Esatto»

Lui distolse lo sguardo e avvertii che stesse per fare una domanda scomoda «Se posso chiedertelo... era la prima volta che ti succedeva? Di svenire a scuola»

Cercai di non mostrarmi nervosa mentre trovavo una risposta. Deglutii prima di affermare «È... complicato»

«Scusami» disse sinceramente mortificato, chinando la testa.

Il silenzio calò e mi sentii dispiaciuta. Taehyun sembrava un ragazzo a posto, anche non lo conoscevo quasi. Forse non mi avrebbe giudicata se gli avessi raccontato la verità, però sapevo quale sarebbe stata la sua reazione se lo avessi fatto, se gli avessi detto cosa non andava in me. Avrebbe provato solo pietà o non mi avrebbe creduta. Non avrei potuto sopportare di vedere la stessa espressione fredda su qualcun altro, di nuovo. Non questa volta.


Eun Ae

La testa mi ciondolò sulla mano e dovetti reprimere una smorfia. Era tutta la mattinata che non facevo altro che pensare alla telecamera nascosta. Beomgyu aveva detto di andare a recuperarla l'indomani, ma avevo passato quei giorni pensando soltanto a quelle dannate registrazioni. Neanche la lezione di inglese, che stava spiegando un argomento per la verifica della prossima settimana, riusciva a distrarmi. Nella mia mente c'era soltanto una cosa. Le mani quasi mi prudevano da quel desiderio, ma lo avevo promesso a Beomgyu e non volevo mangiarmi la parola data.

Rebuild Me || TXTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora