26: ricordare, il peggior dolore

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ATTENZIONE: nel capitolo sono presenti parole di un lingua che ho inventato IO. Non esiste e, pertanto, ne è vietato l'uso all'infuori della sottoscritta.

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Yeonjun

Nella mia mente, l'unica cosa che vedevo, erano gli occhi giallastri di Kyung Mi, le vene nere in risalto sul collo. Cosa le stava accadendo? E le cose che mi sconvolgevano crescevano pian piano. Dopo che Kyumg Mi era scappata via, lasciandomi spaesato, alcuni ricordi avevano iniziato a prendere forma, su dei ragazzini in una foresta. Quei ragazzini eravamo noi, a tratti spaventati, a tratti felici in un posto che ci rifiutava, che rifiutava tutti. Poi in uno di quelli era apparso Soobin con un paio di ali e una stella dorata in uno dei suoi occhi. Allora avevo capito: dovevo andare a parlare con lui.

Suonai il campanello di casa sua e mi sentii sollevato quando, pochi minuti dopo, fu proprio lui ad aprirmi. Mi guardò per metà sorpreso e per metà consapevole. Mi stava aspettando?

Alle sue spalle, nel salotto, vidi Kai e Beomgyu seduti sul divano, dei fogli sparsi sul tavolino. Sollevai una mano per salutarli, ma mi concentrai su Soobin. Avevo la sensazione che lui sapesse fin troppo cose.

Feci un respiro profondo «Ho bisogno di parlarti, è urgente» ammisi poi, sentendo una certa fretta.

«Certo, entra dentro» disse, spostandosi di lato per farmi passare.

Acconsentii, ma non volevo parlare di qualsiasi cosa riguardasse Kyung Mi davanti a tutti, nonostante fossero i miei più cari amici.

«Si tratta di Kyung Mi» gli mormorai, infilando le mani in tasca per nascondere il mio nervosismo.

«Lo so» rispose calmo «So di cosa vuoi parlarmi e voglio che tu sappia che sono dispiaciuto di non avertelo detto prima»

Mi fermai, guardandolo stupefatto «Sapevi che lei...?»

Abbassò lo sguardo, sospirando dal naso «La storia è troppo lunga per spiegare, è meglio se tu la ricordassi»

Kai si alzò e ci raggiunse. Spostai lo sguardo da lui a Soobin «Che intendi?»

Beomgyu si alzò, limitandosi a guardare dal divano con intrepide attesa. Nel suo sguardo, però, c'era un velo di timore. Per cosa?

Kai mi poggiò una mano sulla spalla «Ricorda che non era ancora il momento. Ora si»

Lo guardai confuso ed esausto di quelle frasi senza senso «Che sta succedendo?» esordii esasperato.

La sua mano si spostò veloce verso la mia fronte e mi bloccai, sentendo qualcosa che si schiudeva nella mia testa. La mia mente sembrò dividersi e poi davanti a me vidi una luce, forte e potente, troppo luminosa da accecarmi e mi passarono davanti i ricordi di una vita che avevo dimenticato e che non mi apparteneva più: io e Kyung Mi nella foresta; io che giocavo su una tavola piena di foglie che ricordava uno skateboard; mi vedevo mentre mi nascondevo in casa per le urla di genitori che non ricordavo di aver avuto; del dolore e la disperazione che provai quando mi privarono di qualcosa simile a corna che erano tanto quanto un orgoglio; di tutte le passeggiate con Soobin; le visite a Taehyun e i pomeriggi a nascondermi con Kyung Mi. Tutti quei ricordi, di una vita vecchia e perduta, mi riempirono la testa e il cuore. Pian piano si fecero sfocati e sparirono insieme a quella luce. Mi ritrovai come anestetizzato e sentii qualcosa bagnarmi il volto. Quando sollevai la mano contro la guancia, mi accorsi che erano lacrime.

Rebuild Me || TXTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora