8: piccoli pezzi

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tw: sangue/blood
(la sua presenza, anche se in minime quantità, potrebbe turbare i lettori più sensibili)

Kyung Mi

«Non credevo dicessi sul serio» esclamò Yeonjun, sollevando la scatola di carta «quando parlavi di ramen istantanei»

«Tu non hai obiettato, però»

Lui ridacchiò, prima di aprire la bustina con le bacchette e staccarle. Lo imitai e iniziammo a mangiare seduti sulla panchina a un paio di metri del covenience store. Il sole splendeva alto in cielo e c'era una piacevole brezza che mi scostava i capelli dal volto.

«Sai, li prendo sempre quando sono sola» ammisi, esitando con le bacchette lungo il bordo.

«Perché? Ti imbarazza andare in mensa o da qualche altra parte da sola?»

«No, però sedermi qui fuori mi rilassa»

Yeonjun ingoiò prima di rispondere «Rimani qui sola per tutta l'ora di pranzo?»

Annuii «Mi piace e mi distrae quando ho troppi pensieri per la testa. Quindi ci vengo spesso»

Sentire l'aria fresca che mi pungeva la pelle e la quiete che si creava mi davano un'incredibile sensazione di pace e dimenticavo dei miei problemi, delle voci e delle ombre.

«Immagino di doverti ringraziare, allora. Per condividere con me uno dei posti che ti rende felice» si schiarì la gola e chiese «Dimmi qualcos'altro di te, qualcosa che non so»

«Tipo?» strinsi le labbra, pensandoci su. Forse ammettere che il mio colore di capelli non era naturale sarebbe risultato scontato? «Non sono poi così interessante... ad esempio, ho una sorella minore e... uhm, ho scelto la facoltà di economia andando ad esclusione perché ero indecisa e l'unica relazione che ho mai avuto risale al secondo anno di liceo. È durata due mesi, non che sia una cosa poi così importante»

«Avevi un ragazzo?» chiese lui, esitando.

«Si» inspiegabilmente mi sentii a disagio. Perché lo avevo detto? «Ma non credo mi piacesse sul serio» distolsi lo sguardo «Ora tocca a te dire qualcosa che non so»

«Okay. Dunque... sono figlio unico, ho vissuto per qualche anno in America e ho scelto la facoltà di design perché mi piace seguire le tendenze in ambito della moda»

Osservai la camicia botton up azzurra e i pantaloni neri eleganti «Potresti fare il modello. Sei anche bello»

Lui mi guardò un po' sorpreso e un po' divertito «Mi hai appena fatto un complimento così direttamente?»

«Eh?» chiesi a mia volta, spalancando gli occhi quando me ne resi conto «Ah...»

Lui ridacchiò «Scusa, non volevo imbarazzarti»

Trattenni un sorriso spontaneo e mi sbrigai a terminare di mangiare. Afferrai il cellulare dalla tasca per controllare l'orario «Ci restano cinque minuti»

«Io ho finito»

«Anche io»

«Dammi il tuo contenitore, vado io a buttarli» si offrì, alzandosi.

Rebuild Me || TXTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora