7: scoprire e nascondere

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Eun Ae

Mi lasciai cadere contro il materasso, sospirando mentre guardavo la registrazione. Doveva essere passata più di un'ora da quando avevo iniziato a passare in rassegna ogni scena nel vano tentativo di cogliere anche il più piccolo e importante dettaglio. L'orologio sul comodino segnava quasi le undici di sera.

Appena tornata a casa mi ero addormentata sulla scrivania, mentre cercavo di concentrarmi sui compiti. Quando mi ero svegliata, erano le sette e mezza, quasi l'ora di cena. Mi ero sentita molto meglio, quella sensazione di leggerezza era scomparsa. Ci avevo rimuginato sopra per molto. I miei pensieri si erano disconnessi l'uno dall'altro, non ero riuscita a pensare con lucidità. Ma dopo ore di sonno, tutto sembrava essere tornato al suo posto. Avevo ripensato la mia conversazione con Kai, il modo in cui mi ero sentita. Stavamo parlando, stavo cercando una scusa e poi la confusione assoluta. Forse era stato a causa di... no, impossibile. Non poteva essere colpa sua, mi ero detta.

Infine ero scesa a cenare, mi ero chiusa in camera a finire come meglio potevo gli esercizi e avevo afferrato la telecamera che giaceva nello zaino da quando ero tornata a casa. Sentivo le palpebre pesanti per via di quella giornata altrettanto pesante.

Trattenni un altro sospiro e decisi che era meglio spegnere la telecamera. Quando feci per per premere il pulsante di spegnimento, vidi un'interferenza nel video, che sembrò vibrare. Nella scena stavano passando della auto in strada e il secondo dopo non c'erano più. Feci ripartire la scena e vidi che la registrazione delle ore 6:35 p.m. passò a un video delle 6:40 p.m.

Mi alzai di scatto, mettendomi a sedere, e spostai bruscamente i capelli che ondeggiarono sul volto. Rividi la scena un'altra volta, poi ancora.

«Oddio, non ci credo» mormorai entusiasta.

Qualcuno doveva aver trovato la telecamera e cancellato quella parte della registrazione. Ero così sciocca, per tutto il tempo che avevo rivisto la registrazione non me n'era accorta. Il cuore mi si alleggerì dalla felicità ed ebbi l'istinto di chiamare Beomgyu per avvisarlo, sperando fosse ancora sveglio.

Tastai il letto alla ricerca del cellulare, rendendomi conto di averlo lasciato sulla scrivania. Poggiai la telecamera sul materasso e feci per alzarmi. Lo sguardo mi cadde sulla porta dall'altra parte del corridoio e notai la luce filtrare dalla stanza di Kyung Mi.

Mi alzai e mi avvicinai alla sua stanza. Aggrottando le sopracciglia, bussai alla porta in ciliegio «Kyung Mi, sei ancora sveglia?» di solito a quell'ora stava già dormendo, se non doveva finire qualche saggio.

Aspettai una risposta, ma non avvertii la sua voce arrivare dall'altra parte. Mi concessi di aprire piano la porta e diedi un'occhiata dentro. Spalancai gli occhi, sorpresa di vederla con le cuffiette, la coperta arrotolata lungo le gambe, il viso di una brutta cera. Ogni luce presente nella stanza era stata accesa e le tende erano state tirate a coprire interamente la finestra.

«Kyung Mi?» esclamai, avvicinandosi «Stai bene?»

Aveva gli occhi chiusi, ma le palpebre tremolavano. Le toccai un braccio, dato che non sembrava aver percepito la mia presenza. Kyung Mi sobbalzò e si sfilò le cuffie di scatto, aprendo gli occhi. Dagli auricolari potevo sentire ancora la musica e mi chiesi quanto alto avesse impostato il volume se riuscivo a sentire al di fuori delle cuffie.

«Eun Ae!» gridò, portandosi una mano, che stringeva anche le cuffie, al petto «Mi hai spaventata»

«Scusami, ho visto che eri sveglia e sono venuta a controllare» lei fece un sospiro, come se fosse sollevata  «Tu stai bene?»

Rebuild Me || TXTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora