Taehyun
Il cielo era tinto di sfumature rossastre e abbaglianti, tanto da farmi stringere gli occhi. Sollevai una mano sulla fronte per proteggerli e continuai a passeggiare lungo il viale del parco.
Soobin mi aveva chiesto di incontrarlo, doveva dirmi una cosa importante. Eppure pensavo che non ci sarebbero più stati incontri del genere dopo che, due giorni prima, avevano fermato il pericolo più grande, il momento che aspettavamo da una vita. Era passato più velocemente di quanto pensassi.
Invece, eccomi lì, con un certo senso di agitazione. Di cosa voleva parlarmi? Quanto era urgente?
Strinsi le labbra e abbassai lo sguardo sui miei passi. Provavo ancora dolore e un mare di tristezza per la morte di Sooyun. Potevo solo sperare che fosse in un posto migliore di questo. Spesso, la notte, in quell'attimo prima di addormentarmi, ripensavo a lei, al modo in cui tremava tra le mie braccia. Dovevo trattenere la lacrime solitaria che prendeva a scendere sul volto e poi cadevo addormentato.
Presi posto su una delle panchine e aspettai lì. Ci vollero giusto un paio di minuti prima che vedessi la figura alta e slanciata di Soobin camminare nella mia direzione. Il sole gli illuminò il volto, costringendo anche lui a socchiudere gli occhi. Sollevò una mano per salutarmi e mi sorrise. Una volta che si fu avvicinato, si sedette accanto a me.
«Ehi, come stai?» domandò, poggiando una mano sul ginocchio. Notai che non era propriamente seduto, come se stesse per rialzarsi in piedi.
«Bene, grazie» risposi, stringendo appena la fronte per la confusione.
«Era preoccupato che fossi agitato, ti conosco bene» spiegò, evitando il mio sguardo e posandolo sul fiume in lontananza «E temevo che fossi ancora provato per quello che è successo alla tua amica»
«Sto provando ad andare avanti» mormorai, seguendo il suo sguardo. Non era semplice, ma non mi aspettavo il contrario. Forse non volevo che lo fosse, facile.
«In realtà ti ho chiesto di vederci perché avrei una sorpresa per te» ammise e notai che cercava di non sorridere troppo, di contenersi per non farmi capire di cosa si trattasse.
«Di cosa si tratta?»
Lui si alzò in piedi e si voltò per fare un cenno con la mano. Quando feci per voltarmi, curioso di sapere chi stesse chiamando, mi afferrò la spalla, come per dirmi di non farlo.
«Soobin, che...?»
«Taehyun» mi chiamò una voce con esitazione. Tremolava quasi.
Mi bloccai, sentendo il cuore saltare un battito quando la riconobbi. No, non poteva essere lei...
Voltai la testa lentamente, il fiato che accellerava per l'agitazione. I miei occhi si sgranarono quando incrociarono i suoi marroni, ora ben visibili e normali rispetto all'ultima volta.
«S...sooyun?» sussurrai, guardandola stupito.
Lei mi sorrise timidamente. I capelli biondi le risplendevano sotto la luce del pomeriggio. Non indossava la divisa scolastica, come nel momento in cui era morta, ma una maglietta a maniche lunghe bianca e una paio di jeans.
Le mani iniziarono a tremarmi, tutto il mio corpo lo fece. Non mi alzai, non fidandomi delle gambe. La gola mi si strinse a causa del groppo ormai abituale e sentii le lacrime formarsi e appannare la mia vista.
«Come...?» provai a chiedere, ma ero sopraffatto dalle mie emozioni. Sooyun era viva ed era davanti a me, più raggiante che mai.
Lei lanciò un'occhiata a Soobin prima di parlare, come se gli stesse chiedendo la parola in proposito «Quando sono morta, Soobin ha portato il mio corpo in una dimensione a parte, dove ha cercato di aiutarmi. Alla fine lui...» si fermò un secondo per recuperare il fiato. Sembrava agitata quanto me «Soobin ha rinunciato alla sua immortalità per riportarmi in vita»

STAI LEGGENDO
Rebuild Me || TXT
Fanfic[ fantasy/paranormal romance ] Eun Ae si trova sul bus per tornare a casa, quando il mezzo è costretto a fermarsi a causa di alcune insolite e particolari radici disseminate per la strada. Eun Ae averte che ciò che vede non è normale, qualcosa si na...