9: un posto speciale

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ATTENZIONE: nel capitolo sono presenti parole di un lingua che ho inventato IO. Non esiste e, pertanto, ne è vietato l'uso all'infuori della sottoscritta.

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Eun Ae

«Quindi la registrazione è stata cancellata?» fece Beomgyu, mentre tornavamo da scuola.

«Si, me ne sono accorta ieri sera»

Sistemai la giacca per ripararmi quando soffiò una folata di vento freddo. La temperatura iniziava ad abbassarsi e man mano che arrivava la sera riuscivo ad avvertirla calarsi.

«Devo ammettere che anche io mi ero accorto di qualcosa. La telecamera non era come l'avevamo sistemata noi» infilò una mano in tasca e tirò fuori una bustina di plastica «e poi ho trovato questo. Sembra la stessa cosa che era spuntata con le radici»

La afferrai quando me la passò. Emisi un verso di sorpresa, osservando il fiore annerito al suo interno «È vero... e lo hai anche etichettato!»

Ridacchiò «Sapevo che ti avrebbe fatto piacere»

«E» continuai, sentendo un calore al petto «lo hai trovato lì a terra?»

«Si. Ho provato a cercare su internet di che specie fosse, ma non ci sono riuscito» sollevò le mani quando gli allungai la bustina «Puoi tenerlo»

«Sicuro?» chinai la testa emozionata «Grazie mille»

«Aspetta a ringraziarmi, perché credo che sia arrivato il momento di ricevere la tua sorpresa»

«Intendi quel posto di cui mi parlavi? Ci andiamo adesso? Io non ho impegni»

«Perfetto, allora»

Rigirai il fiore tra le mani per guardalo bene. Poteva essere questo ciò che la telecamera aveva inquadrato? Era per questo che qualcuno aveva cancellato la registrazione? Ma perché?

«Eun Ae, non pensarci per adesso» disse Beomgyu, quasi leggendomi nel pensiero «Godiamoci la passeggiata finché non arriviamo. Seguimi»

Annuii e mi avvicinai di più al suo fianco. Camminammo per un paio di minuti prima di arrivare davanti a una piccola biblioteca, davanti una strada deserta. Sopra la porta c'era un cartello storto, che sembrava stesse per cadere, ma non riuscii a leggere cosa ci fosse scritto; la scritta era sbiadita. Mi voltai a guardare il resto dei negozi chiusi, le luci all'interno erano spente. Una vetrina era persino rotta.

«Dove siamo?»

Beomgyu mi indicò la porta della biblioteca «La tua sorpresa. Non fare quell'espressione, fidati soltanto di me»

«Io mi fido già di te» mormorai, superandolo.

Beomgyu si affrettò a superarmi a sua volta e mi aprì la porta, facendo risuonare un campanello. Si sporse verso il mio orecchio per sussurrare «Anche io mi fido di te, Eun Ae»

Sentii il fiato mozzarmi in gola ed entrai, oltrepassando un corridoio breve. Sulle pareti erano state sistemate delle mensole con sopra dei libri dalle pagine ingiallite, tutti consumati. Poi arrivai nella sala principale e la bocca mi si spalancò per lo stupore.

Oltre il corridoio si apriva un enorme stanza dal soffitto alto, dal quale dondolavano dei lampadari lussuosi. La luce del pomeriggio filtrava dalle piccole finestre appena sotto l'alto soffitto, illuminando l'area interamente occupata dagli scaffali, fatta eccezione per il bancone sulla destra, dietro il quale una signora sulla mezza età stava digitando sulla tastiera di un computer.

Rebuild Me || TXTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora