Yeonjun
Attraversai il viale, salutando Soobin prima di terminare la chiamata. Quella mattina ero in ritardo, tutta colpa della stampante che aveva deciso di mangiarsi la ricerca per la lezione. Mi passai una mano tra i capelli, accelerando il passo e salendo due a due i gradini delle scale. Spalancai la porta d'ingresso, in parte afferrando la maniglia e in parte spingendo con la spalla, troppo preoccupato di arrivare tardi alla lezione.
Ma, quando imboccai il corridoio, sentii una sensazione insolita stringermi il petto. Mi portai una mano all'altezza del cuore, confuso. Era come se quell'organo tanto vitale si stringesse in un moto di sofferenza, ma non riuscivo a capire cosa mi provocasse tanto dolore.
Accelerai il passo, decidendo di ignorare quella sensazione per il momento. Quando sollevai lo sguardo, vidi una ragazza che stava camminando nella direzione opposta alla mia. I suoi passi risuonavano nel corridoio vuoto, non c'era nessuno oltre a noi. Provai a distogliere lo sguardo, ma mi risultava difficile. I suoi capelli erano di una castano chiaro, ma sotto i raggi del sole che filtravano dalla finestra sembravano assumere delle sfumature ramate. Gli occhi marroni erano dispersi nel vuoto, non aveva notato la mia presenza.
Mi fermai, i piedi rallentarono da soli. Il respiro mi mancò quasi e il cuore prese a battere più veloce contro la gabbia toracica. Sentii le labbra schiudersi e gli occhi quasi sgranarsi in un moto di sorpresa. Era la prima volta che vedevo quella ragazza, ma sentivo una sensazione di familiarità. Ma, ancora di più, mi sentivo come se avessi cercato per tanto tempo qualcosa e finalmente l'avessi trovata. Provavo un calore nel petto che gridava casa.
Mi sentivo come se avessi potuto sprofondare in quelle sensazioni, ma ero spaesato. Perché provavo qualcosa del genere? Soprattutto, perché per qualcuno che non conoscevo?
D'un tratto la vidi sollevare lo sguardo e spostarlo verso di me. Nei suoi occhi vidi confusione e curiosità. Dovetti fare appello a tutto il poco controllo che rimaneva sotto quella valanga di sensazioni. Chinai la testa e ripresi a camminare. Quando le passai accanto, quelle sensazioni si ampliarono e fu quasi doloroso raggiungere le scale per il primo piano.
Una volta sul pianerottolo mi fermai, respirando profondamente. Il fiato era quasi affannato. Cosa mi succedeva? Chi era quella ragazza? Però sapevo che non poteva avere importanza. L'avevo solo incrociata, non ero sicuro che l'avrei rivista.
Mi appoggiai alla parete lì accanto e chiusi gli occhi per un secondo. D'istinto le gambe si mossero per conto proprio e mi ritrovai al piano terra, a quel corridoio, pronto a chiedere chi fosse, il suo nome.
Il corridoio era vuoto proprio come l'attimo prima di incontrarla. Lei era andata via.
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Kyung Mi
Terminata la lezione, uscii dall'aula per raggiungere Soobin al solito locale dove pranzavamo. Era diventato il nostro posto abituale da quando avevamo iniziato l'università, mesi prima.
Mi portai una mano alla testa, sospirando quando ricordai cosa mi aveva detto ore prime: quella volta avrebbe invitato anche un suo amico.
Dovevo cercare di mascherare qualsiasi cosa provassi, a partire dall'irrequietezza allo strano calore nel petto. Da quando avevo incontrato quel ragazzo nel corridoio, qualcosa era cambiato. Ogni volta che ci pensavo, le mani mi sudavano e il cuore mancava un battito. Davanti a Soobin, avrei anche potuto far trasparire qualcosa, ma non potevo parlarne con lui se ci sarebbe stato qualcun altro.
Uscii all'esterno, attraversando il viale. Chissà se mi avrebbe perdonata se avessi saltato il nostro "appuntamento". Travolta da quelle strane emozioni, avrei preferito starmene per conto mio.
D'un tratto, mentre camminavo, urtai qualcuno. Strizzai gli occhi per l'impatto, sentendo una mano afferrami saldamente per il braccio quando vacillai. Sentii il suo fiato sulla fronte per quanto eravamo vicini.
Abbassai la mano ancora sollevata e sollevai lo sguardo, mormorando «Scusami»
Dovetti trattenere l'istinto di spalancare gli occhi quando incontrai il suo volto, l'espressione sorpresa quanto la mia. I capelli neri che gli ricadevano sulla fronte, gli occhi di un profondo marrone, la giacca di pelle dalle maniche grigie... era il ragazzo di quella mattina. Cavolo.
«Non fa nulla» mormorò, esitando un poco «Stai bene?»
Annuii con vigore mentre sentivo le guance scaldarsi per l'imbarazzo e uno sfarfallio nello stomaco.
Fece per dire qualcosa, quando sentimmo: «Ah, eccovi qui»
Mi girai, trovando Soobin alle nostre spalle. Ci guardava con un sorrisetto sulle labbra, la solita fossetta sulla guancia, mentre spostava lo sguardo tra di noi.
«Soobin» fece il ragazzo al mio fianco, salutandolo.
«Vi stavo cercando, ma vedo che vi siete già incontrati»
«Ecco...» farfugliai incerta.
«Oh» fece Yeonjun, un luccichio che gli illuminava lo sguardo «Sei l'amica di Soobin, vero?»
«Si» chinai la testa «Sono Kyung Mi»
«Yeonjun» spostò lo sguardo verso la sua mano ancora sul mio braccio «Scusa»
Sollevai una mano per tranquillizzarlo. Soobin ridacchiò e poggiò una mano sulla spalla di Yeonjun «Forza, andiamo»
Mi misi al suo fianco, distogliendo lo sguardo dai due ragazzi. Soobin chiese a Yeonjun «Per oggi pomeriggio ci sei?»
«Vi raggiungerò più tardi, ho promesso a un amico che lo avrei accompagnato alla pista»
Mi strinsi nelle spalle quando nella mia mente si focalizzò su un'immagine particolare. Era tutto annebbiato, sfocato, quasi faticassi a visualizzarlo. Sembrava un ricordo, uno che non credevo di avere. Un ragazzino stava andando su uno skateboard fatto di legno e foglie e traballava per il terreno granuloso. Lo guardavo mentre era seduta lontana, non distoglievo gli occhi per un istante. Era decisamente strano.
«Uno skate...» mormorai confusa.
«Come?» chiese Soobin voltandosi verso di me.
Scossi la testa «Nulla, lascia stare»
Soobin si illuminò quando disse «Yeonjun va spesso alla pista, è molto bravo con lo skate»
Yeonjun fece un lieve sorriso, passandosi una mano dietro il collo «Anche gli altri lo sono»
«Magari una sera veniamo a vederti» suggerì Soobin, lanciandomi un'occhiata d'intesa.
Gli diedi una gomitata sul braccio. Quando guardai verso Yeonjun, notai che ci stava osservando divertito dal nostro scambio. Un sorriso lieve affiorò a mio volta sulle labbra e distolsi lo sguardo confusa da quella reazione. Cosa mi stava prendendo?
• My space •
Ciao~ scusatemi se questa volta sto aggiornando di domenica, avrei voluto evitare di disturbare proprio oggi con gli aggiornamenti.Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Per la prima parte (il pov di Yeonjun) avevo in testa Moonlight ballad di Lyn dal drama Tale of the Nine-Tailed quando l'ho scritta... almeno la prima volta. Se vi va, ascoltatela e pensate a questo capitolo, la trovo adatta.
Alla prossima, cercherò di aggiornare con precisione questa volta ❤️
Instagram: cerisestories_2
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Rebuild Me || TXT
أدب الهواة[ fantasy/paranormal romance ] Eun Ae si trova sul bus per tornare a casa, quando il mezzo è costretto a fermarsi a causa di alcune insolite e particolari radici disseminate per la strada. Eun Ae averte che ciò che vede non è normale, qualcosa si na...