18: sta arrivando

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Kyung Mi

Passai in rassegna i vestiti nell'armadio e spostai le grucce, l'una dopo l'altra, per vedere meglio. Mancavano meno di venti minuti all'ora dell'appuntamento, sarei stata in ritardo.

Afferrai una paio di jeans scuri e una camicetta bianca, il cui colletto aveva un fiocchetto sottile nero. Per un primo appuntamento poteva andare... no?

A essere sicura, non ero sicura di cosa dovessi fare. Sospirai, frustrata, e gettai i vestiti sul letto. Dei colpetti risuonarono sulla porta che, pochi secondi dopo, si aprì. Eun Ae fece capolino sulla soglia e mi osservò curiosa «Cosa fai?»

«Devo prepararmi, esco con... con un amico»

«Hai un appuntamento?» chiese, alzando di poco la voce. Spalancò per bene la porta e mi guardò in attesa «Lo conosco?»

«No, no»

Guardò i vestiti sul letto «Andrai così?»

«È tanto male?»

«No. Anzi, penso andranno bene...» mi fece un sorrisetto forzato, che la diceva lunga «Ah, anche io sto uscendo, faccio un giro con degli amici»

Annuii «Va bene, fai attenzione»

«Certo» sollevò una mano «Io esco, divertiti»

«Okay» mormorai.

Lei ridacchiò e richiuse la porta alle sue spalle. I suoi passi risuonarono per il corridoio, sempre più attutiti, mentre scendeva le scale per raggiungere il piano inferiore. Scossi la testa e iniziai a cambiarmi. Dopo aver terminato, mi voltai verso lo specchio appeso all'interno dell'anta dell'armadio e inspirai profondamente. Sistemai i capelli sulle spalle e alla fine li spostai dietro le orecchie quando mi ricaddero lungo il volto.

Annuii al mio stesso riflesso, soddisfatta. Dovevo soltanto cercare una giacca. Mentre mi allungavo verso l'interno dell'armadio, notai un movimento con la coda dell'occhio. Mi voltai di scatto, sussultando. Nella stanza, però, non c'era nessuno oltre a me. Sospirai lentamente. Doveva essere stata la mia immaginazione...

Quando mi girai, nello specchio vidi il mio riflesso cambiare. Le mani stavano diventando nere come l'onice e le unghie si allungavano ad imitare degli artigli. Sotto la pelle del collo e del volto risaltavano delle venature nere e delle ombre mi rabbuiavano gli occhi, la cui iride, prima marrone, ora si era schiarita ed tendeva al giallo. In quegli occhi risplendeva un'oscurità buia e terrificante come non avevo mai visto prima.

Mi scappò un verso di sorpresa e dovetti trattenermi dall'urlare. Sollevai svelta le mani, e le avvicinai al viso per guardarle. Ma erano normali, della solita pelle chiara e rosa, le unghie corte come al solito. Riportai lo sguardo sullo specchio. Anche il volto e gli occhi erano tornati come prima. Arretrai, continuando a guardare il mio riflesso, il solito che vedevo oggi volta, ma potevo giurare che il momento prima fosse stato diverso. Cos' era successo?

Eun Ae

Scivolai sulla panca per raggiungere il posto accanto alla finestra ricoperta di scritte che citavano il nome del locale. Beomgyu si sedette dall'altra parte, davanti a me, e Taehyun lo seguì.

Infine anche Kai prese posto «Wow, questo posto è più affollato dell'ultima volta»

«Forse per la sala giochi che hanno aggiunto due settimane fa» suppose Beomgyu, guardandosi alle spalle, verso una porta coperta da una spessa tenda rossa, come la maggior parte delle cose nel locale.

Rebuild Me || TXTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora