Beomgyu
La porta della biblioteca si chiuse alle nostre spalle, facendo tintinnare il campanello e segnalando il nostro arrivo. Percorsi il corridoio dopo l'ingresso per raggiungere la grande sala, mentre Eun Ae camminava davanti. Seduta al bancone, la bibliotecaria scriveva al computer, esattamente come l'ultima volta.
Eun Ae le si avvicinò e io la aspettai a qualche passo di distanza. Tirò fuori dallo zaino il libro e si sporse verso il bancone «Buon pomeriggio» esordì per attirare la sua attenzione «Siamo venuti a restituire questo»
La signora, che Soobin aveva chiamato Jaehwa quella volta, sollevò lo sguardo e ci mostrò un sorriso cortese, facendomi un cenno.
«Benvenuti» disse e guardò Eun Ae «Prego, cara, passamelo pure »
Lei ubbidì e lo poggiò sul bancone. Io arretrai ulteriormente, confuso dal cenno che mi aveva rivolto la signora Jaehwa. Era un po' insolito. L'ultima volta non mi aveva prestato molta attenzione, dicendo, piuttosto, delle cose strane ad Eun Ae. Mi allontanai un po', sentendomi irrequieto, e guardai i libri sullo scaffale più vicino, per rimanere allo stesso tempo nei paraggi.
Riuscii a sentire le voci di Eun Ae e della bibliotecaria, l'unico rumore in tutta la stanza, mentre mi addentravo nella prima corsia. La targhetta sullo scaffale recitava "Lettere proibite". Sembrava interessante.
«Esistono davvero lettere simili?» mormorai tra me e me.
Sui ripiani erano disposte delle raccolte sorrette da cavalletti di plastica per mettere in mostra le loro copertine. Nessuna era posizionata sul dorso, quasi a riempire lo spazio mancante o per farsi trovare subito. Sembrava di assistere a una mostra d'arte.
Lessi alcuni titoli incisi sopra, che suggerivano le diverse tematiche: da omicidi e complotti a storie d'amore tormentate. Li osservai incuriosito, sentendo una strana energia emanare dai tomi.
«Beomgyu?» esclamò la voce di Eun Ae nella sala, appena qualche secondo dopo.
Mi voltai per tornare indietro, ma con grande sorpresa urtai una piccola scala pieghevole che ero sicuro di non aver visto prima. Mi aggrappai allo scaffale, dal quale, per l'urto, cadde una delle raccolte. Allungai la mano per afferrarla, ma questa... si fermò a mezz'aria.
La guardai, aggrottando la fronte, e cercai di afferrare il libro, invano. Era bloccato, non si muoveva. Non era affatto normale. Sapevo che la biblioteca era magica, ma quella volta c'era qualcosa di diverso.
Corsi fuori dalla corsia in preda all'agitazione e vidi Eun Ae, che si stava voltando nella mia direzione. Quando la raggiunsi, però, mi accorsi che era congelata sul posto, letteralmente. I capelli le ondeggiavano, mentre la testa si voltava verso destra. Una mano era sospesa, alzata per metà, e anche il piede era come in procinto di sollevarsi.
«Eun Ae?» chiesi, agitando la mano davanti al suo volto. Lei non rispose.
Mi abbassai per guardarla bene negli occhi, sentendo la mia agitazione crescere a dismisura. Cosa stava succedendo? Tutto sembrava essersi fermato, come se il tempo non scorresse più. Guardando alle spalle di Eun Ae, vidi che anche la bibliotecaria era congelata, le dita posizionate sulla tastiera e lo sguardo fisso sul libro appena restituito. Perché io ero l'unico a potersi muovere?
Riportai lo sguardo su Eun Ae, immobile davanti a me. Le sfiorai la guancia, cercando di capire cosa potessi fare. Anche tutte le altre persone fuori la biblioteca erano immobili, in qualsiasi cosa stessero per fare?
Trattenni un sospiro frustato e, quando feci per scostare la mano, un movimento attirò la mia attenzione. I suoi capelli le sfiorarono il collo quando riprese a muovere la testa e poggiò il piede per terra. Anche dietro di noi, riprese il ticchettio sulla tastiera e un tonfo provenne dagli scaffali.
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Rebuild Me || TXT
Fanfiction[ fantasy/paranormal romance ] Eun Ae si trova sul bus per tornare a casa, quando il mezzo è costretto a fermarsi a causa di alcune insolite e particolari radici disseminate per la strada. Eun Ae averte che ciò che vede non è normale, qualcosa si na...