13: è una promessa

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ATTENZIONE: nel capitolo sono presenti parole di un lingua che ho inventato IO. Non esiste e, pertanto, ne è vietato l'uso all'infuori della sottoscritta.

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Sooyun

Abbassai il cappuccio, sistemando i capelli. Un lampione accanto si era acceso da poco, il primo di una lunga serie, e illuminava il parco intorno a noi. Eravamo lì seduti da un po', senza dire niente. Supponevo che Taehyun stesse cercando le parole per spiegarmi tutto, non doveva essere facile per lui, da spiegare, e non lo sarebbe stato per me, da accettare.

Iniziai a giocherellare con i lacci della felpa, nervosa. Quando Taehyun inspirò tremando, mi fermai.

«È sempre stata una mia particolarità, curare gli altri. Li avverto, intorno a me, proprio come ho sentito che tu ti stavi trasformando. Per questo sono uscito di casa e ti ho cercata. Volevo assicurami che stessi bene, che non ti facessi del male» sollevò lo sguardo su un'altalena che oscillava per il vento leggero. La guardai cigolare anche io «I segni che hai visto prima indicano il mio potere, l'energia che ho dentro. Sono tipici per coloro come me. Quando curo qualcuno, emetto una luce. In questo modo curo e assorbo tutte le ferite e il dolore. Inizio a provarlo io, poi passa»

«Perché?» mormorai nel silenzio, quando si fermò.

«Funziona così» fece un sorrisetto, un po' triste «Era così lì. Ikmuthartos. Qualsiasi cosa era un moto di sofferenza. Si lottava per sopravvivere ed era difficile resistere. Ma dopo ti ci abitui»

«Sembra terribile»

«Lo era» mi guardò e il suo sorriso questa volta era diverso, più felice «Ma per alcuni era diverso. Per questo devo dirti alcune cose che ti sconvolgeranno»

Feci un cenno d'assenso «Non credo potrai superare il mio livello di shock»

«La prima cosa è che, come avrai immaginato, provengo da un altro mondo, uno che non esiste più. La seconda cosa è che anche tu ne facevi parte»

Strinsi le mani sul bordo della panchina «Okay, posso... credo che posso accertalo. Spiegherebbe cosa mi è successo. La magia non esiste, quindi... ti credo»

Taehyun sembrò un po' sorpreso, ma il suo sorriso non vacillò «Ammetto di essere grato di non vederti correre e urlare via»

«Anche io»

Taehyun continuò «Non eri una creatura comune, eri molto di più. Eri una leggendaria, so che vivevi nei pressi di un lago pieno di potere. Era un lago di lacrime, di quelle versate da chi soffriva in silenzio. Riuscivi a incantare chiunque ti guardasse, ma purtroppo non era preferibile. Chiunque ti avesse trovata, ti avrebbe uccisa e dai tuoi resti avrebbe potuto esaudire un desiderio»

«Un desiderio» mormorai meravigliata dalle sue parole. Lo guardai confusa «Aspetta, hai detto "so", quindi non mi conoscevi?»

Scosse la testa «Non ci siamo mai incontrati»

«Oh» mormorai stupita «È un peccato»

«Si» convenne «Mi avrebbe fatto piacere conoscerti»

«Da quello che mi hai detto, credo che anche a me sarebbe piaciuto. Dimmi altro»

«Non c'è molto da dire, non era un bel posto. Sono felice di essere qui adesso, con una famiglia vera e amici da cui non devo guardarmi le spalle»

«Era così brutto vivere lì?»

Annuì «Era pieno di creature malvagie, ma l'oscurità era tangibile quasi come una persona. Era il male maggiore e il più seducente. Cè n'erano anche alcune che avevano le sembianze di mostri, con ali, corna, code, artigli... tutte diverse e letali. Non avevano poteri, ma non avevano bisogno»

Ne immaginai qualcuna dalla sua descrizione. Mi vennero i brividi «Quindi c'erano altri con poteri come i tuoi? Altri come me?»

«Si, ad esempio un mio amico poteva vedere nella mente altrui. Anche lui è qui, tutti gli altri lo sono»

«Tutti tutti

«Siamo stati portati tutti qui, da una magia potente quanto l'oscurità per sfuggire a un pericolo più grande... e grave»

Allungai le gambe, scavando con i piedi nella terra «Quale?»

Scosse la testa «Non so di preciso cosa sarebbe successo, preferisco non pensarci»

«È comprensibile. Um, io...» sistemai i capelli dietro le orecchie «Stavo pensando... quando mi sono trasformata, come hai detto tu, le mie mani erano macchiate di sangue, ma non ero ferita»

«Ti sei trasformata nel modo in cui eri, ma anche nell'aspetto che avevi nell'ultimo momento, prima che venissimo portati qui»

«Quindi?»

Taehyun mi guardò, stringendo le labbra «Sooyun, stavi morendo. Quando ti curo, lo sento. L'ho visto. La ferita al petto che mi dicevi di avere è quella che ti ha portato a morire»

«Co-cosa?»

«Mi dispiace, tantissimo, ma è la verità»

Guardai davanti a me, mentre assimilavo le sue parole. Io stavo... stavo...

«Per il desiderio?» chiesi spaesata.

«Suppongo di sì. Te l'ho detto, era un posto crudele»

Annuii lentamente «E... e in questa vita potrei morire?»

«No» disse subito «Finché rimarrai in questa forma e non ti trasformerai, non ti accadrà niente»

«Ma è per questo che sto male, perché stavo morendo» dissi, alzando un po' la voce per la paura.

«In realtà sto ancora cercando di capire la vera causa. Ma» mi afferrò la mano «io sono qui. Ti aiuterò e ti guarirò quando ne avrai bisogno»

Mi ritrassi «Lo farai perché ti faccio pena»

«Perché ora siamo amici» ribatté «Non pensarla in quel modo. Per tutte le volte che ho curato qualcuno, che ho salvato qualcuno... l'ho fatto perché dovevo, mai per pietà. Ma ora lo faccio perché voglio aiutarti»

Mi voltai a guardarlo, piano, mentre sentivo le lacrime formarsi «Lo prometti?»

Annuì «Si, è una promessa. Non ti lascerò morire»

• My space •
Buongiorno, momento sclero anche per me: ma quanto li adoro 😭

È stato svelato il mistero su Taehyun: viene da un'altra dimensione. Capirete che non potevo di certo farglielo rivelare prima che i nostri detective ci arrivassero 😉

Cosa succederà? E che cosa è successo? Chi altri viene da un altro mondo? Sooyun morirà? Sabato avrete altre risposte!

Grazie per seguire sempre la storia con entusiasmo, mi fa tanto piacere 🥺💖

Instagram: cerisestories_2

Rebuild Me || TXTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora