Capitolo 6

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Quando la lezione finì, fui una delle ultime persone ad andarsene. Tutti erano scappati alla porta non appena l'ora era finita. Alla fine riuscisti a ad alzarti, ti inchinasti a Seol e uscisti dalla porta. Ma prima che potessi raggiungere le porte che conducevano all'esterno dell'edificio, qualcuno ti strattonò e ti portò dentro ad un ripostiglio. La porta si chiuse dietro di te e la sentisti bloccare con la chiave. Urlasti con i polmoni per un secondo, ma una mano ti bloccò subito la bocca. La cosa che feci subito fu pestare il piede alla persona che ti aveva appena rinchiusa. La persona davanti a te grugnì ma continuò a tenerti la bocca chiusa con la mano.

"Sta zitta! Sono solo io."I tuoi occhi finalmente si concentrarono sulla figura di Namjoon di fronte a te.

"Come se mi facesse sentire al sicuro e bene," sputasti acidamente tu. "Che diavolo stai facendo?"

"V-volevo s-solo parlare con te di prima." Balbettò lui.

"Prima?" Ripensasti a quando le avevi detto che le piaceva Seol. Non aveva detto niente al riguardo, si era solo ritirato da quella discussione. Pensavi solo che fosse diventato troppo irritato con te per sopportare ciò stavi dicendo. Allo stesso tempo, non aveva negato ciò che avevi detto, il che diceva che forse era la verità.

"Per favore, tienilo segreto ai ragazzi." Sussurrò lui. La stanza era vuota oltre a voi due e il corridoio fuori da quella porta non era da meno visto che la giornata era finita. Non c'era quindi motivo per lui che sussurrasse, ma questo era uno dei momento più rari in cui lo vedevo così vulnerabile. "Per favore, non gliel'ho ancora detto."

"Perché no? Non che siano affari miei, ma sono sicura che capirebbero."

"So che lo farebbero, ma penso che sia solo io, non sono ancora pronto ad ammetterlo." Lui scrollò le spalle. Era un'emozione pura, come uno scolaretto con la sua cotta.

"Capisco." Potevi capirlo, perché provavi qualcosa per lui. Ma allo stesso tempo, ti sembrava sbagliato sentire la tua cotta ammettere che gli piaceva qualcun altro.

"Quindi manterrai il segreto." Disse lui.

Mormorasti tu, "Non l'ho mai detto." In quel momento ti girasti e uscisti dalla porta. Ma ancora una volta, lui ti trascinò di nuovo dentro la stanza. "Smettila!"

"Devi promettermelo prima."

"Sai, potremmo avere una conversazione normale e carina come degli essere umani normali, eppure eccoci qui, in uno stanzino."

"Cosa vuoi che faccia per farti promettere che terrai segreto tutto?" Chiese lui, questa volta con disperazione. Lasciasti cadere le spalle e deglutisti. Non c'era niente che volevi in particolare da lui. Avresti promesso con o senza nulla in cambio. Ma in quel momento, lo avevi nel palmo della tua mano e sarebbe stato un crimine non chiedergli nulla.

Ti schiaristi perciò la gola. "Ci penserò. Nel frattempo, sii più gentile con me."

"È tutto quello che vuoi?"

"Si, siamo compagni di classe e amici, credo. Dovremmo almeno salutarci con un sorriso." Risposi tu, annuendo lentamente con la testa. Uno sguardo curioso apparve sul suo volto, divertito. Lui ridacchiò. Amici non era una parola che avrebbe usato per descrivere la vostra relazione, ma avrebbe seguito il tuo volere per tenere il suo segreto al sicuro.

"Va bene. Buna giornata T/N." Disse lui con un tono esagerato.

"Anche a te, ragazzo innamorato." Feci un sorrisetto prima di uscire dalla stanzetta, questa volta veramente.

...

"T/N, stai bene?" Chiese Yuqi a cena.

"Si, perché?" Chiesi tu.

ᴡᴀsᴛᴇ ɪᴛ ᴏɴ ᴍᴇ - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora