Sabato, tu e Namjoon avevate organizzato un ora in una stanza privata della biblioteca per far sì che lui potesse aiutarti con la lettura del libro. L'incarico richiedeva una relazione che analizzava le scelte letterarie dell'autore. Non era difficile, se non fosse stato per la lingua. Tu e Namjoon iniziaste a leggere. Quando finiste con un capitolo, lo rileggeste insieme pe assicurarvi di aver capito tutto.
Ma a differenza di lui, che aveva impiegato solo 15 minuti per finire un intero capitolo, ti ci avevi messo il doppio del tempo. Capivi un po l'inglese, e l'unica cosa che eri riuscita a captare era che all'autore non piaceva dire le cose come stavano.
"Okay, dimmi di cosa parla questo capitolo?" Chiese lui dopo aver visto che avevi finito di leggere il primo capitolo. Ti concentrasti sulle cose da dire, per non sembrare stupida dinanzi a lui. Avevi sentito da Jungkook che Namjoon aveva un QI di 148. Questo lo rendeva più intimidatorio per non parlare del fatto che fosse così fluente nell'inglese. Sembrava perfetto, peccato che tra voi due non potesse succedere niente.
"Ha mentito sul furto delle mele." Dissi tu orgogliosamente. Di tutte le parole scritte da Hesse, queste erano state le più chiare per te. Sinclair era uno strano ragazzo con grandi sogni.
Namjoon sospirò, premendosi con le dita il naso. "Si,ma perché?"
"Per impressionare un bullo." Dissi tu.
"Aish, T/N. C'è di più di questo. Si tratta di tentazione e di capire chi sei." Disse Namjoon in frustrazione.
"Ho capito. Semplicemente non capisco il perché." Poi iniziasti a farneticare. "Tutti i ragazzi si comportano cosi? Non dicono cosa provano e fanno uno spettacolo solo per mostrare qualcosa che non hanno."
Se stai cercando di usare Demian per descrivere degli adolescenti ormonati, allora sì, in un certo senso hai ragione." Rise lui. Era un suono chiaro e rilassate ciò che stava mandando fuori. "Ma sembra che tu stia parlando di qualcuno in particolare...come me?"
Tu tossisti, sentendoti un po messa alle strette. "Penso solo che se ti piace, dovresti dirglielo. Forse non è appropriato. Ma avresti potuto dirglielo dopo aver frequentato il suo corpo. Ho ragione a pensare che sia stato qualcosa a prima vista?" Lui annuì. Un pezzo del tuo cuore affondò. Ti ricordasti della notte in cui lo avevi incontrato, e di quella scintilla che era volata ed era diventata un incendio. Alla fine però era stato un fallimento da parte di lui.
"È complicato. Forse te lo dirò un altro giorno." Lui scrollò le spalle. Ci fu un momento di silenzio, ma l'aria sembrava essere più leggera. Eravate solo due persone in mezzo alla presenza del caos l'uno dell'altro. "Che c'è?"
"Non lo so. Non sembra strano? Eccomi qui, con questa enorme cotta per te mentre tu mi parli del tuo amore per un'altra donna. Mi chiedo se dovessi stare bene o no." Confessasti tu, e ti sentisti meglio per averglielo finalmente detto. Certo, poteva sembrare imbarazzante, ma se lo avessi tenuto ancor più per te sarebbe stato ancor più dannoso.
"Aspetta." Disse lui, con il viso n confusione. "Ti piaccio ancora?" Non avevi ancor provato a pensare diversamente per i tuoi sentimenti. E la tua cotta non era ancora andata via, o almeno era quello che pensavi.
"Um, no?" Dissi tu, cercando di riportare la tua attenzione sul libro. "Così Sinclair-"
"Hai appena detto di avere una cotta enorme per me." Disse più forte Namjoon, sembrava scioccato per qualche motivo.
Sentisti le tue guance diventare sempre più calde e rossi ogni secondo che passava. Non era mai stato un segreto, e sembrava strano che ora ne fosse più consapevole. "Si, possiamo tornare a due minuti fa, e pensare che non abbia spifferato niente?"
"Non credo. Perché ti piaccio?" Lui si appoggi con i gomiti al tavolo, e alzò le sopracciglia. Gli occhi le brillavano alla luce del sole. Era bellissimo, quasi troppo irreale per quel posto.
"Non voglio rispondere a questa domanda." Piagnucolasti tu.
"Andiamo, siamo solo amici." Disse ridacchiando. Tu alzasti gli occhi al cielo. Tanto valeva dirgli ci che voleva in quel momento.
"Perché sei così bello e affascinante." Dissi sarcasticamente.
"Ha ha." Disse con tono di voce monotono.
"Come ti ho detto quella sera, questa è la prima volta in assoluto che ho una cotta. Non sono mai stata una che crede nell'amore. Nemmeno la mia famiglia ci credeva...forse però sarà per più avanti. Ma sai come nei film romantici, quando la ragazza vede il ragazzo per la prima volta e tutto è in slow motion. Il tuo sorriso quella sera era l'unico spettacolo che potevo vedere, e quanto di ho visto era esattamene come in un film del genere. Solo che tu hai anche le fossette, il che è un bonus." I tuoi occhi vagarono per la stanza per evitare di guardarlo. Ma lo spazio racchiuso non offriva molto spettacolo oltre a lui.
Era qualcosa di proibito."È per questo che mi hai chiesto di aiutarti a studiare? Per usarmi?" Disse alzando un sopracciglio. Era stata una mossa audace. Il sangue ti ribolliva dentro.
"È così che pensi davvero di me?" Chiesi tu, con il dolore nella tua voce che non avevi potuto mascherare. "Pensi che io sia solo una ragazza umile che ha perso la testa per te e farebbe qualsiasi cosa per starti vicino?"
"Mi dispiace, non lo intendevo così." Disse lui, con la voce dolce come per consolarti. Non potevi abituarti davvero alla sua gentilezza, altrimenti ti saresti ancor più persa per lui.
"No. Ma anche se fosse così, anche se fosse questo il motivo, che c'è di male? Voglio dire, stai frequentando questo corso incredibilmente noioso, senza offesa, per vedere lei. E per avere un possibile rapporto con lei. E incosciamente lo sto facendo anche io, con te. Chiamami stupida o egoista. Ma alla fine, i miei sentimenti per te se ne andranno. Spero."
"Perché lo vuoi?"
"Non è ovvio. Non importa cosa desidero o cosa faccio, il tuo cuore appartiene a lei ogni momento in cui la guardi. Allo stesso modo mi sento io, è così che ha fatto il mio cuore quando ti ha visto. E ho bisogno di riprendermi. Perché i cuori sono piuttosto importanti per il corpo umano." Ripresi perciò il libro in mano e continuasti a leggere. Lui ti osservò, mentre giravi le pagine e osservava i tuoi occhi mentre si stringevano su certe parole che non riuscivi a capire. Poi tornò a leggere il suo capitolo.
Namjoon
La stanza era molto silenziosa, non sempre. Il suono delle pagine che giravano e il ronzio occasionale che proveniva da T/N era cessato adesso. Abbassai il mio libro, e un piccolo sorriso si formò sul mio viso. La sua testa giaceva ordinatamente di lato sul tavolo. Le sue guance erano di un colore rosa. Mi avvicinai a lei, inginocchiandomi fino a raggiungere l'altezza del suo viso. Una ciocca dei suoi capelli le sfiorava il viso e le stava infastidendo il naso che continuava ad arricciare. Quindi glielo infilai con cura dietro l'orecchio.
Non c'era niente di speciale in lei. Ma la sua presenza mi eccitava un po. Era divertente prenderla in giro, era divertente farla imbronciare. Mi piaceva vedere tutte le sue espressioni facciali. Poteva essere perché ero consapevole che le piacevo, e forse ero anche cattivo facendo così. Ma c'era così tanto dolore nella sua voce quando parlava dell'amore. Cosa le avrà mai fatto il mondo a questa ragazza.
"Forse in un'altra vita." Sussurrai sottovoce. "Meriti di più." Le misi la mia giacca sulle spalle e lei si mosse un po, ma non si svegliò. Chiusi perciò silenziosamente la porta dietro di me, lasciando indietro quello che avremmo potuto essere.
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ᴡᴀsᴛᴇ ɪᴛ ᴏɴ ᴍᴇ - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]
Fanfiction[COMPLETATA] [SEQUEL: LOVE IS NOT OVER] "Sei un codardo, Namjoon. Se lei è la persona che ami, allora vai da lei. Dille che la ami, abbracciala come se fosse il tuo mondo." "T/N," disse, cercando di prenderti la mano. "Ti piaccio ancora?" "Non ha pi...