Capitolo 21

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Il familiare roseto emergeva dal terreno di fronte a te. Youran era sulle scale e saliva due scalini alla volta. Seguisti il percorso familiare consapevole che lo avresti trovato lì da qualche parte quando non passava del tempo con te. Feci un respiro profondo e quando raggiunsi le doppie porte, che erano chiuse, sentisti dei passi e degli accordi suonati all'interno della stanza al di la delle porte.

Spinsi le porte ed esse fecero un forte tonfo quando colpirono le pareti. Vidi subito le sue spalle saltare e con esse anche le mani dal pianoforte. Lui si voltò, il suo viso era furioso all'inizio, ma i suoi lineamenti si addolcirono quando vide che eri tu.

"Oh, T/N, cosa ci fai qui?" Chiese lui facendoti cenno di avvicinarti e sederti accanto a lui.

"Sei davvero spregevole, lo sapevi?" Dissi tu, avvicinandoti lentamente a lui. I tuoi occhi non si staccarono da suo diventando sempre più minacciosi.

"Mi è stato detto, si. " Ridacchiò lui. "Ma cosa ho fatto questa volta per averti fatta arrabbiare così?"

"Non lo so, cazzo. Che ne dici del fatto che hai detto a Yugyeom di non presentarsi alla cena e di farmi sembrare una dannata idiota?" Urlasti tu. La tua voce echeggiò nella stanza. Il suo volto si abbassò, come se non fosse pronto per farti capire l'evidente. Ma pochi secondi dopo, il suo volto ritornò allego con un sorrisino sulle labbra.

"Sì, l'ho fatto." Disse lui, con voce piena di sicurezza e arroganza.

Eri sbalordita da quanto fosse stato diretto. E a quel punto non gli avresti fatto il discorso che avevi già progettato di farle. "Ma perché? Come hai potuto?"

"Perché lui non è adatto a te. Nessuno lo è tranne me." Lui si alzò dalla panca e si avvicinò a te. Tu facesti dei passi all'indietro, ma lui continuò a farsi avanti. Ma presto ti fermasti quando la schiena venne a contatto con il muro freddo.

"Namjoon, mi hai letteralmente rifiutata. Allora non eri sicuro di non essere adatto a me, l'hai detto tu stesso. Quindi non hai alcun diritto di dirmi cosa fare." Lui sbatté la mano sul muro e l'azione ti fece rabbrividire, poi incrociò i suoi occhi ai tuoi, vedesti subito il suo dolore.

"Non sai cosa provo per te?" Chiese lui. "Mi fai impazzire e non riesco a smettere di pensarti. Ti penso costantemente e non voglio che sia diversamente." In quel momento non eri in grado di usare la tua voce e il tuo cuore non faceva altro che sopraffare qualsiasi movimento del tuo corpo.

"Ma non avresti dovuto minacciarlo." Dissi tu. "Non posso credere di averti raccontato tutto quanto ieri sera dopo aver scoperto che è stata colpa tua." Scuotesti la testa, delusa. Provasti ad uscire dalla sua prigionia, ma lui ti tenne ferma.

"Cos'altro avrei dovuto fare, T/N? Sono impazzito quando ti ho vista con lui. Il tuo sorriso. Voglio che sia solo e solamente mio. Non voglio che tu stia con nessun altro tranne me."

"Namjoon, avevo accettato quella cena solo perché stavo per dirgli che c'era qualcun altro nel mio cuore."

"Davvero?" Chiese lui. Ora sul suo viso apparve un sorriso incerto. "Chi è?"

Alzasti gli occhi al cielo. "Sei impossibile. Non so cosa vedo in te e non posso credere che hai fatto una cosa del gen-" Le sue labbra erano fredde e si muovevano esitanti contro le tue. I tuoi occhi si spalancarono all'istante, non credendo a quello che stava succedendo. Una sua mano era su una tua guancia e l'altra ti stringeva la vita. Provasti a respingerlo ma presto cedetti. Le tue mani caddero lungo i tuoi fianchi e i tuoi occhi si chiusero. La tua mentre ora era concentrata solo sul bacio.

Lui fu il primo a rompere il bacio. Sembrava che non si aspettasse nemmeno lui ciò che aveva fatto, a giudicare dallo shock che copriva il suo volto. C'era paura nei suoi occhi, paura che ti avesse ferito,, paura che tu non volessi più stargli vicino. "T/N, mi dispiace. Avrei dovuto chiederti il permesso prima, ma non ho resistito."

ᴡᴀsᴛᴇ ɪᴛ ᴏɴ ᴍᴇ - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora