Capitolo 23

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"Devi proprio andartene?" Piagnucolò lui, facendo oscillare le vostre mani avanti indietro esattamente come facevano i bambini. Dato che era molto più alto di te e le sue braccia erano più lunghe a ti faceva sempre male il braccio.

"Joonie, mi hai chiesto se mi potevi accompagnare con la tua auto e comunque la risposta è ancora sì." Risposi tu, dando al tuo ragazzo un bacio veloce sulla sua guancia. Era così carino ai tuoi occhi quando si lamentava.

"Ma mi mancherai." Dissi tu mentre tiravi la tua valigia verso la porta d'ingresso e con l'altra reggevi la borsa di Yuqi.

"Ci vedremo a scuola. E il tuo appartamento è letteralmente a 15 minuti a piedi da casa mia." Ridacchiasti tu.

"Ma non è abbastanza. E non è giusto. Abbiamo letteralmente iniziato a frequentarci ieri e ora dobbiamo separarci." Disse fingendo di piangere. A quel punto non sapevi se avresti dovuto prenderlo a calci o abbracciarlo. Quindi facesti entrambe le cose. Quella mattina era arrivata una chiamata il cui diceva che l'appartamento era stato attrezzato di un migliore sistema di sicurezza e che anche il rapinatore era stato catturato. Quindi avreste potuto ritornare indietro. Yuqi aveva delle lezioni e dato che era venerdì, tu e Namjoon vi eravate offerti volontari, molto più che forzati, per riportare tutto indietro. Namjoon non era felice quando era arrivata quella chiamata. Secondo lui, non avresti mai lasciato il loro appartamento. Ma i ragazzi avevano bisogno della loro privacy.

"Forse è un segno." Dissi tu prendendolo in giro. "L'universo non vuole che stiamo insieme."
"Fanculo l'universo." Gridò lui. E fu anche fin troppo rumoroso. Una signora era appena uscita dall'ascensore con la sua giovane figlia e la prima cosa che fece fu lanciare un'occhiataccia a Namjoon. Namjoon si chinò per scusarsi, in quel momento era molto agitato. Tu sbloccasti l'appartamento con il nuovo codice di sicurezza ed entrasti. Il soggiorno era pulito e immacolato. Non c'erano segni di furto con scasso. Le lampade erano state sostituite e i vetri erano stati tolti, il che ti fece sentire a tuo agio. Facesti rotolare la valigia di Yuqi nella sua camera e quando stavi per prendere anche la tua, Namjoon ti aveva già preceduto e portato tutto in camera tua. Non volevi che entrasse nella tua stanza. Non che avessi qualcosa da nascondere, ma c'era una parte di te che non eri pronta a condividere con lui.

Lui rimase in piedi davanti alla porta aperta, con la mie cose ai lati. I suoi occhi scrutavano la stanza numerose volte, da destra a sinistra e da sinistra a destra. Poi si fermò su una sezione specifica e l'ha fissò per ben 2 minuti buoni. Poi annuì lentamente ed entrò. Tu lo seguisti nervosamente. Provasti a prendere la tua valigia e provasti a comportarti come se tutto fosse normale.

"So che ti piacciono gli EXO, ma perché c'è un santuario nella tua stanza?" Chiese lui, avvicinandosi a quella sezione.

"Non è un santuario, pabo. È solo una libreria." Era un'alta libreria bianca con ovviamente libri e alcuni album. Non potevi permetterti tutti gli album e il merchansiding, ma eri riuscita ad accumulare dei poster. E avevi addobbato tutta la libreria con delle lucine.

"Con tutte le loro foto, incorniciate." Disse lui, un po confuso.

"E allora sono una fan devota, non fare storie. E non comportarti come se non avessi Tinashe come sfondo di telefono e un poster di lei nel tuo armadio."

"Oh ragazza." Lui sospirò e prese posto sul letto mentre tu appendevi i tuoi vestiti.

"Ti sei messo con questa ragazza, ragazzo innamorato. È troppo tardi per tirarsi indietro adesso." Ridacchiasti tu, poi rivolsi di nuovo l'attenzione all'armadio. Avevi bisogno di fare shopping, soprattutto perché il natale si stava avvicinando e avevi bisogno di vestiti natalizi. Eri assorta nei tuoi pensieri quando sentisti un paio di mani strisciare intorno alla tua vita. Poi la sua testa si posò sulla tua piccola spalla.

ᴡᴀsᴛᴇ ɪᴛ ᴏɴ ᴍᴇ - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora