Capitolo 18

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Il tempo passò velocemente, i messi si susseguirono e quando i primi fiori riapparvero sugli alberi ancora non era cambiato nulla all'interno della scuola. Harry e Draco continuavano a trovarsi ogni notte per diventare sempre più potenti, Harry continuava a diventare sempre più influente, Draco sempre più invidioso, entrambi i ragazzi si parlavano sinceramente solo la notte e passavano il resto del tempo a tenere su le loro "maschere", entrambi i ragazzi continuavano a prendere voti sempre più alti suscitando l'invidia e l'ammirazione dei compagni.

Come ogni altra sera, anche quella, erano comodamente sistemati sulle loro poltrone leggendo e scambiandosi qualche informazione di tanto in tanto, mentre maneggiavano, ormai entrambi, con tranquillità volumi che trattavano delle materie più oscure e difficili.

-Mio padre mi ha mandato una lettera. Dice che hanno radunato un certo numero di Mangamorte e che loro sono impazienti di sentirti e vederti di persona e per di più quasi nessuno ti da un briciolo di fiducia, e giustamente direi

-Dovranno aspettare fino a quando non avrò risolto il problema "Silente"

-Anche là, parli tanto, ma è da natale che devi farlo, devi farlo, devi farlo, eppure siamo ancora qua

-Non volevo destabilizzare troppo gli studenti fino alla fine degli esami

-Ah ha, non è che te la fai sotto all'idea di affrontare un mago del genere?

-No

Calò di nuovo il silenzio, il biondo si mise a provare alcuni incantesimi di trasfigurazioni su alcuni cuscini, non gli riusciva, ma quella era roba da professionisti, non se ne preoccupava, o almeno non lo fece finché Potter non pensò bene di correggerlo

-Guarda che stai sbagliando, se continui così non riuscirai mai a fare nulla

-Allora insegami tu visto che sei tanto bravo San Potter

Sentì subito dopo una presenza in testa e quindi, dopo mesi e mesi di fatiche e progressi nell'occlumanzia, fatiche che aveva deciso di tenere segrete a chiunque, decise che era arrivato il momento di mettere un freno alla mania che aveva il castano di invadere il suo spazio mentale e privato. Era portato per quella materia e ormai era riuscito ad erigere barriere tanto resistenti che il professor Piton stesso non riusciva più ad entrare, di certo Potter non avrebbe saputo fare di meglio. Il grifondoro tuttavia non ci provò neanche a buttare giù le sue barriere limitandosi a dire

-Se non la smetti subito ti entrerò dentro con tanta di quella violenza che ti troverai a sopportare il mal di testa per giorni e fidati, la cosa non mi causerebbe nessuna difficoltà.

Alzò lo sguardo per vedere se stava mentendo o meno. Non mentiva. Si affrettò ad abbassare le barriere mentali e subito gli arrivarono in testa i ricordi di Harry che svolgeva lo stesso incantesimo: faceva un movimento del tutto diverso col polso e anche l'accentazione della formula era diversa. Era normale che sbagliasse se il libro non gli spiegava quelle cose! Provò a imitare il grifondoro 

-virvertis

Il cuscino subito prese la forma di un essere umano tozzo e dall'aspetto morbido con la pelle del colore della stoffa grigia che aveva inizialmente, poi rimase fermo a guardarlo con aria ebete in attesa di qualche comando

-Ha funzionato! 

Senza neanche voltarsi percepì su di se lo sguardo fiero e soddisfatto del castano che ancora una volta era riuscito a spiegargli qualcosa mostrando di saperne più di lui, quindi si sentì in dovere di aggiungere

-Ti odio Potter.

Entusiasta del nuovo risultato iniziò a incantare e disincantare i diversi oggetti che trovava a portata di mano, evitando accuratamente i libri per evitare che si offendessero e lo maledicessero in qualche modo, cosa che in realtà era già successa il mese scorso. Alla fine si perse via e quella notte andò a dormire un ora dopo il solito, anche perché aveva trasformato l'orologio a pendolo che in genere segnava l'ora in un altro umanoide e quindi non si rese conto dello scorrere del tempo, Potter lo aveva aspettato.

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